28-05-2024
maggio 28, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BOSTONLINQ (Uzbekistan)
Il bielorusso Alexei Shnyrko (Li Ning Star) si è imposto nella seconda tappa, Tashkent – Chorvoq, percorrendo 146 Km in 3h25′27″, alla media di 42.638 Km/h. Ha preceduto allo sprint il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Burgos – BH) e l’uzbeko Nikita Tsvetkov (nazionale uzbeka). Nessun italiano in gara. Il mongolo Tegsh-bayar Batsaikhan (nazionale mongola) è ancora leader della classifica con 24″ sull’uzbeko Muradjan Khalmuratov (nazionale uzbeka) e 31″ sull’olandese Steven Willemsen (Universe Cycling Team).
TOUR OF BOSTONLINQ LADY (Uzbekistan)
La sudcoreana Eun-hee Lee (Samyang Women’s Cycling Team) si è imposta nella seconda tappa, Tashkent – Chorvoq, percorrendo 116 Km in 3h17′12″, alla media di 35.294 Km/h. Ha preceduto allo sprint le uzbeke Margarita Misyurina (Samarkand) e Yanina Kuskova (Samarkand). Nessuna italiana in gara. La Kuskova è ancora leader della classifica con 1′02″ sulla kazaka Faina Potapova (Astana Dewi Women Team) e 1′15″ sulla kazaka Akpeiil Ossim (Astana Dewi Women Team)
VITTORIA ITALIANA IN FRANCIA, BETTIOL CONQUISTA I “GIRI DELLA MAYENNE”
Successo italiano alla Boucles de la Mayenne – Crédit Mutuel. Il toscano della EF grazie alla vittoria in solitaria riportata nella seconda tappa ha messo il sigillo sul successo finale. Podio finale per i francesi Cosnefroy e Zingle
Successo “Made in Italy” alla Boucles de la Mayenne – Crédit Mutuel, breve corsa a tappe francese disputata in contemporanea all’ultima settima del Giro d’Italia e vinta dl toscano Alberto Bettiol. Al portacolori della EF Education – EasyPost, dopo un buon piazzamento nel prologo e l’insediamento in cima alla classifica dopo il successo in solitaria nella seconda tappa, è bastato controllare la situazione nella terza e ultima frazione per portarsi a casa il la vittoria finale.
La Boucles de la Mayenne ha preso il via lo scorso 23 maggio con il prologo di 5.4 Km disputato sulle strade di Laval, il capoluogo del dipartimento della Mayenne. Contro il tempo il più veloce è stato Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che ha preceduto nell’ordine Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) di un secondo e Samuel Watson (Groupama – FDJ) di tre secondi. Quarto a 5 secondi si è piazzato Bettiol, che ha così iniziato a gettare le basi per il successo finale.
Il giorno successivo si è disputata la Renault – Saint-Berthevin – Ernée, tappa di 167.5 Km prevalentemente pianeggiate. La scontata conclusione in volata ha visto il successo di Emilien Jeannière (TotalEnergies) su Paul Penhoët (Groupama – FDJ) e Axel Zingle (Cofidis), mentre primo italiano si è piazzato Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), sesto.
il 25 maggio è stato il giorno di Alberto Bettiol. Mentre in Italia assistevamo allo show di Pogacar sul Monte Grappa il toscano si è imposto nella Le Ham – Villaines-la-Juhel di 208.6 Km, tappa regina della corsa francese, strutturata attorno ad un circuito che prevedeva di ripetere per 5 volte la salita della Côte des Égoutelles. Dopo il traguardo vittorioso di Bettiol si è dovuto attendere 17 secondi per assistere all’arrivo di Marc Hirschi (UAE Team Emirates), che ha regolato un gruppetto di tre corridori, tra i quali c’era Cosnefroy, che così ha perso la maglia di leader della corsa. Autori di una buona gara sono stati anche gli italiani Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels), settimo, e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), ottavo.
Domenica la corsa si è conclusa con il ritorno a Laval, sede d’arrivo anche dell’ultima frazione, partita da Quelaines-Saint-Gault e lunga 169 Km. Anche qui erano favoriti i velocisti, ma uno dei tre fuggitivi di giornata,
Valentin Retailleau (Decathlon AG2R La Mondiale Team), è riuscito a conservare un secondo di vantaggio sulla linea del traguardo, dove la volata del gruppo inseguiitore è stata conquistata da Gorka Sorarrain (Caja Rural – Seguros RGA) sull’italiano Matteo Moschetti. Terminata la tappa in gruppo, Bettiol si è così portato a casa la sua prima corsa a tappe in carriera precedendo di 23″ l’ex leader della classifica Cosnefroy e di 28″ l’altro francese Zingle.
Le classifiche accessorie sono state rispettivamente conquistate dal vincitore della prima tappa Emilien Jeannière (a punti), da Alex Martin (GPM), da Samuel Watson (giovani) e dalla formazione francese Decathlon AG2R La Mondiale Team, che si è portata a casa quella riservate alla squadre, un successo quest’ultimo che la medesima formazione ha conseguito anche al Giro d’Italia.
Mario Prato
27-05-2024
maggio 27, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BOSTONLINQ (Uzbekistan)
Il mongolo Tegsh-bayar Batsaikhan (nazionale mongola) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Gazalkent, percorrendo 30 Km in 37′44″, alla media di 47.703 Km/h. Ha preceduto di 24″ l’uzbeko Muradjan Khalmuratov (nazionale uzbeka) e di 31″ l’olandese Steven Willemsen (Universe Cycling Team). Nessun italiano in gara. Batsaikhan è il primo leader della classifica con 24″ su Khalmuratov e 31″ su Willemsen
TOUR OF BOSTONLINQ LADY (Uzbekistan)
L’uzbeka Yanina Kuskova (Samarkand) si è imposta nella prima tappa, circuito a cronometro di Gazalkent, percorrendo 20 Km in 26′43″, alla media di 44.916 Km/h. Ha preceduto di 1′02″ la kazaka Faina Potapova (Astana Dewi Women Team) e di 1′15″ la kazaka Akpeiil Ossim (Astana Dewi Women Team). Nessuna italiana in gara. La Kuskova è la prima leader della classifica con 1′02″ su Potapova e 1′15″ su Ossim
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI ROMA
maggio 26, 2024 by Redazione
Filed under 26 MAGGIO 2024 - 21a tappa: ROMA (EUR) - ROMA, Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)
SALA STAMPA
Italia
Roma incorona re Pogacar. Merlier batte Milan nell’ultima volata e fa tris
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Pogačarjeva rožnata misija opravljena, na vrsti je rumena (Compiuta la missione rosa di Pogačar, tocca al giallo)
Delo
Regno Unito
Pogacar completes emphatic debut victory (Pogacar completa un’enfatica vittoria al debutto)
The Guardian
Francia
Pogacar, le triomphe d’un champion (Pogacar, il trionfo di un campione)
L’Équipe
Spagna
Eterno Pogacar
AS
Belgio
Tim Merlier snelt onhoudbaar naar derde ritwinst in de Giro, Tadej Pogacar kroont zich tot roze koning in Rome (Tim Merlier corre inarrestabile verso la terza vittoria di tappa del Giro, Tadej Pogacar si incorona re rosa a Roma)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Oppermachtige Pogacar stelt Giro-zege veilig, laatste etappe naar Merlier (Il supremo Pogacar assicura la vittoria del Giro, ultima tappa per Merlier)
De Telegraaf
Germania
Triumph in Rom: Pogacar gewinnt den Giro d’Italia (Trionfo a Roma: Pogacar vince il Giro d’Italia)
Kicker
USA
Pogacar wins the Giro d’Italia by a big margin and will now aim for a 3rd Tour de France title (Pogacar vince il Giro d’Italia con un ampio margine e ora punterà al terzo titolo del Tour de France)
The Washington Post
Colombia
Daniel Martínez: espectacular subtítulo del Giro de Italia, Einer Rubio terminó de séptimo
El Tiempo
Australia
Pogacar completes total domination with Giro glory (Pogacar completa il dominio totale con la gloria del Giro)
The West Australian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Venite tutti a Roma (Alex Britti)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario
Telegiornale di SI SoloCalcio: “L’italia vince due medaglie, la ciclamino e la bianca”
Pancani: “Quattro giorni di vacanza per staccare la testa”
Rizzato: “L’ammiraglia UAE ha distribuito brindisi per tutti”
Pancani: “Pozzovivo ha vinto una tappa a Lago d’Italia” (Lago Laceno)
Cassani: “Gran Premio di Liberazione” (Gran Premio della Liberazione)
Pancani: “Nazionale britannica della Gran Bretagna”
Pancani: “Milan non può esagerare il VAR”
Conti: “Tour che partirà dall’Italia il 28 di giugno” (partirà il 29)
Conti: “Quest’anno c’è l’olimpiadi”
Conti: “Gare a tappa”
Bulbarelli: “Il premier Meloni”
Bulbarelli: “E’ la prima volta che il Presidente del Consiglio viene al Giro d’Italia” (nel 2019 era venuto Giuseppe Conte)
Televideo RAI: “Ultima nella capitale per 125 Km”
Televideo RAI: “Pogacar è un fenomeno già nella storia del ciclismo”
Televideo RAI: “Incongnita”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della ventunesima ed ultima tappa, Roma (Eur) – Roma
1° Hugo Hofstetter
2° Florian Stork a 8′55″
3° Dries De Pooter s.t.
4° Jimmy Janssens s.t.
5° Mauri Vansevenant s.t.
Miglior italiano Andrea Bagioli, 12° a 9′37″
Classifica generale
1° Alan Riou
2° Josef Cerný a 6′53″
3° Tobias Lund Andresen a 13′03″
4° Fabian Lienhard a 16′20″
5° Tim Merlier a 16′24″
Miglior italiano Davide Cimolai, 9° a 22′39″
Maglia nera: Tadej Pogacar, 142° a 6h02′28″
IL GIRO DI 70 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici
13 GIUGNO 1954 – 22a TAPPA: SANKT MORITZ – MILANO (222 Km)
CALA LA TELA (TRA I FISCHI) SUL GIRO D’ITALIA – VAN STEEN 1° A MILANO, CLERICI VINCITORE ASSOLUTO
È terminata la più sconcertante delle corse a tappe – Vittoria meritata – Volata finale tra 20 corridori – Severi provvedimenti contro alcuni “girini” – Tutti i primi classificati questa sera in pista a Torino
L’irresistibile Van Steenbergen s’è imposto con netta superiorità – Clerici corridore di classe – Coppi primo sul Ghisallo – Applausi a Bartali – Anche Astrua e Assirelli con Clerici, Koblet, Coppi e Magni

La scalinata di Trinità dei Monti e la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna illumunate di rosa (ilcaffediroma.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)
11a tappa: Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare
12a tappa: Martinsicuro – Fano
13a tappa: Riccione – Cento
14a tappa: Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda (cronometro individuale)
15a tappa: Manerba del Garda – Livigno (Mottolino)
16a tappa: Livigno – Santa Cristina Valgardena (Monte Pana)
17a tappa: Selva di Val Gardena – Passo Brocon
18a tappa: Fiera di Primiero – Padova
19a tappa: Mortegliano – Sappada
20a tappa: Alpago – Bassano del Grappa
A ROMA MERLIER FULMINA MILAN. POGACAR VINCE IL GIRO 2024
maggio 26, 2024 by Redazione
Filed under 26 MAGGIO 2024 - 21a tappa: ROMA (EUR) - ROMA, News
Nella volata finale di Roma Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vince davanti a Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck). Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince il Giro 2024
La ventunesima ed ultima tappa del Giro 2024 vede Roma come scenario ideale per il vincitore della maglia rosa Tadej Pogacar che in questi ventitre giorni di corsa, compresi i due giorni di riposo, ha onorato il ciclismo. Un campione a tutto tondo che ha meritatatamente vinto, anzi dominato, dalla seconda all’ultima tappa, nonostante la brevissima parentesi di Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) che gli ha impedito di indossare la maglia rosa in tutte le tappe. L’ultima tappa misura 125 km e i ciclisti dopo una veloce sortita verso il litorale laziale dove toccheranno Ostia Lido, ritorneranno nella Capitale dove è presente il circuito conclusivo da percorrere otto volte. La tappa vera e propria iniziava proprio sul primo passaggio del circuito, quando prendeva il via l’ultima fuga del Giro 204 formata da Ewen Costiou (Team Arkea B&B Hotels), Martin Marcellusi (Team VF Group Bardiani CSF Faizanè), Mikkel Honorè (Team EF Education EasyPost) ed Alex Baudin (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Il vantaggio massimo della fuga arrivava a 30 secondi con le squadre dei velocisti che controllavano la situazione, in particolare Team Lidl Trek, Team Soudal Quick Step, Team Tudor Pro Cycling e Team Alpecin Deceuninck. La fuga veniva ripresa a circa 15 km dalla conclusione dopodichè Jonathan Milan (Team Lidl Trek) era vittima di un problema meccanico a circa 7 km dalla conclusione. La rincorsa della maglia ciclamino, favorita dai suoi compagni di squadra, si concludeva a circa 2 km dalla linea del traguardo. Nella convulsa volata Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vinceva davanti a Milan e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck) mentre chiudevano la top five Fernando Gaviria (Team Movistar) in quarta posizione e Tim van Dijke (Team Jumbo Lease a Bike). Merlier otteneva così la terza vittoria al Giro 2024 pareggiando quelle di Milan che vince la maglia ciclamino. Pogacar vince con merito il Giro 2024 ed è primo anche nella classifica gpm. Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) vince la classifica dei giovani mentre il Team Decathlon AG2R La Mondiale vince infine la classifica a squadre. Pogacar dopo qualche giorno di riposo andrà ad allenarsi in altura a Isola 2000 e sarà pronto per il Tour dove partirà di nuovo come uomo da battere.
Antonio Scarfone

Pogacar solleva il Trofeo Senza Fine sul podio finale del Giro d'Italia (Getty Images)
26-05-2024
maggio 26, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Roma (EUR) – Roma, percorrendo 125 Km in 2h51′50″, alla media di 43.647 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan (Lidl – Trek) e l’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si impone in classifica con 9′56″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe) e 10′24″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 5° a 12′49″.
TOUR OF NORWAY
Il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Stavanger, percorrendo 123.8 Km in 2h39′04″, alla media di 46.697 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Jordi Meeus (BORA – Hansgrohe) e Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty), 14°. Il francese Axel Laurance (Alpecin – Deceuninck) si impone in classifica con 12″ sull’olandese Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike) e 13″ sul norvegese Ådne Holter (Uno-X Mobility). Miglior italiano Luca Vergallito (Alpecin – Deceuninck), 12° a 58″.
BOUCLES DE LA MAYENNE
Il francese Valentin Retailleau (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Quelaines-Saint-Gault – Laval, percorrendo 169.2 Km in 3h39′55″, alla media di 46.163 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo spagnolo Gorka Sorarrain (Caja Rural – Seguros RGA) e l’italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team). L’italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) si impone in classifica con 23″ sul francese Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e 28″ sul francese Axel Zingle (Cofidis)
ALPES ISÈRE TOUR
Lo spagnolo José Félix Parra (Equipo Kern Pharma) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Saint-Pierre de Chartreuse – Le Bourg d’Oisans, percorrendo 171.2 Km in 4h32′05″, alla media di 37.753 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e di 1′02″ il francese Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team). Miglior italiano Luca Paletti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 9° a 2′04″. Widar si impone in classifica con 41″ su Parra e 1′14″ su Donnenwirth. Miglior italiano Paletti, 9° a 3′11″
TOUR DE LA MIRABELLE
L’italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Vandoeuvre-Les-Nancy – Damelevières, percorrendo 164 Km in 3h51′17″, alla media di 42.545 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Alfred George (SCO Dijon – Team Matériel – Velo.com) e l’olandese Pim Ronhaar (Baloise – Trek Lions). Il francese Oscar Nilsson-Julien (AVC Aix-en-Provence) si impone in classifica con 24″ sull’olandese Jan-Willem van Schip (Parkhotel Valkenburg) e 30″ sull’elvetico Elia Blum (Elite Fondations Cycling Team). Miglior italiano Davide Donati (Biesse – Carrera), 8° a 1′05″
OMLOOP DER KEMPEN
L’olandese Martijn Rasenberg (Parkhotel Valkenburg) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veldhoven, percorrendo 182.1 Km in 3h51′08″, alla media di 47.271 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Brent Clé (Team Deschacht – Group Hens – Containers Maes) e il connazionale Hidde van Veenendaal (Metec – SOLARWATT p/b Mantel). Nessun italiano in gara.
RUND UM KÖLN
L’olandese Casper van Uden (Team Dsm-Firmenich PostNL) si è imposto nella corsa tedesca, circuito di Colonia, percorrendo 194.8 Km in 4h21′55″, alla media di 44.625 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty) e il belga Louis Blouwe (Bingoal WB). Miglior italiano Gianluca Brambilla
(Q36.5 Pro Cycling Team), 12°.
FYEN RUNDT – TOUR OF FUNEN
Il danese Lasse Norman Leth (Team CO:PLAY-Giant Store) si è imposto nella corsa danese, circuito di Middelfart, percorrendo 198.1 Km in 4h36′34″, alla media di 42.977 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Mads Würtz Schmidt (nazionale danese) e di 1″ il connazionale Tobias Aagaard Hansen (BHS – PL Beton Bornholm). Non ha preso il via l’unico italiano iscritto alla gara, Matteo Milan (Lidl – Trek Future Racing)
TOUR DU MALI
Il maliano Yaya Diallo (nazionale maliana) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Fana – Bamako, percorrendo 144 Km in 4h18′27″, alla media di 33.430 Km/h. Ha preceduto di 1″ all’ivoriano Issiaka Cissé (nazionale ivoriana) e il marocchino Lahcen Saber (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Yaya Diallo si impone in classifica con 13″ su Saber e 14″ su Cissé
TOUR OF JAPAN
L’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Tokyo, percorrendo 104 Km in 2h14′11″, alla media di 46.504 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Rhys Britton (Saint Piran) e il giapponese Hayato Okamoto (Aisan Racing Team). Miglior italiano Davide Toneatti (Astana Qazaqstan Development Team), 4° a 5″. L’italiano Giovanni Carboni (JCL Team UKYO) si impone in classifica con 2′06″ sull’eritreo Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e 2′12″ sull’australiano Benjamin Dyball (Victoire Hiroshima).
FORD RIDELONDON CLASSIQUE (Donne)
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella terza ed ultima tappa, circuito di Londra, percorrendo 91.2 Km in 2h08′47″, alla media di 42.49 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich PostNL) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), 8°. La Wiebes si impone in classifica con 25″ sulla Kool e 26″ sulla Kopecky. Miglior italiana la Paternoster, 4° a 26″
GRAN PREMIO CUIDAD DE IBAR (Donne)
La spagnola Iurani Blanco (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) si è imposta nella corsa spagnola, Eibar – Arrate, percorrendo 116.4 Km in 3h08′07″, alla media di 37.126 Km/h. Ha preceduto di 2″ la connazionale Usoa Ostolaza (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) e di 6″ la neozelandese Henrietta Christie (Human Powered Health). Miglior italiana Selene Colombi (Bepink – Bongioanni), 11° a 1′23″
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca)
L’olandese Mirre Knaven (AG Insurance – Soudal NXTG) si è imposta nella quarta ed ultima tappa, Varnsdorf – Krásná Lípa, percorrendo 114.6 Km in 3h25′39″, alla media di 33.435 Km/h. Ha preceduto allo sprint la ceca Julia Kopecký (AG Insurance – Soudal NXTG) e la britannica Eilidh Shaw (Alba Development Road Team). Nessuna italiana in gara. La Kopecký si impone in classifica con 1′09″ sul’olandese Femke de Vries (GT Krush Rebellease) e 1′13″ sulla belga Xaydee Van Sinaey (Fenix-Deceuninck Development Team)
DUE GIORNI MARCHIGIANA – GRAN PREMIO CITTÀ DI CASTELFIDARDO
L’italiano Francesco Della Lunga (Hopplà – Petroli Firenze – Don Camillo) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Castelfidardo, percorrendo 180 Km in 3h49′51″, alla media di 46.987 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Attilio Viviani (Team Corratec – Vini Fantini) e Riccardo Perani (UC Trevigiani – Energiapura Marchiol)
PASSERELLA FINALE SULLE STRADE DELLA GRANDE BELLEZZA
maggio 26, 2024 by Redazione
Filed under 26 MAGGIO 2024 - 21a tappa: ROMA (EUR) - ROMA, News
Ultima tappa della Corsa Rosa sulle strade della capitale. Roma accoglierà il Giro all’EUR, poi si pedalerà in direzione del mare prima di riprendere la strada che conduce dritta nel cuore della città eterna. Cinque saranno i giri, da 9.5 Km ciascuno, che si dovranno compiere attorno al Palatino e alle Terme di Caracalla prima di raggiungere il traguardo conclusivo, quest’anno fissato in Via di San Gregorio.
Per la sesta volta il Giro ha scelto Roma per l’atto finale della corsa, una serie di arrivi conclusivi nella capitale che si apre nel lontano 1911, quando l’ultima tappa fu conquistata dal bolognese Ezio Corlaita, mentre a vincere il Giro fu il milanese Carlo Galetti, al suo secondo trionfo consecutivo (diventeranno tre l’anno successivo). Bisognerà poi attendere quasi 40 anni per tornare a vedere calare il sipario sul Giro a Roma e accadde in occasione dell’anno santo celebrato nel 1950, quando l’epilogo romano portò la firma del friulano Oreste Conte, con l’elvetico Hugo Koblet che veniva celebrato primo vincitore straniero del Giro. Servirà un anniversario di prestigio per riportare il Giro all’ultimo giorno nella capitale e così per celebrare il centenario della prima edizione (1909 – 2009) l’organizzazione opterà per una conclusione a cronometro sulle strade della “città eterna”, poco più di 14 Km che videro sfrecciare più veloce di tutti il lituano Ignatas Konovalovas mentre un altro corridore che arrivava dall’Europa orientale, il russo Denis Menchov, concludeva il Giro con la maglia rosa sulle spalle nonostante una scivolata sui sampietrini a pochi passa dal traguardo. Gli stessi sampietrini saranno la “croce” della tappa conclusiva dell’edizione 2018, quando i corridori protestarono per lo stato delle strade e convinsero il collegio di giuria a neutralizzare la tappa ai fini della classifica, che venne comunque disputata fino alla volata finale, conquistata dall’irlandese Sam Bennett senza troppi patemi per la maglia rosa di turno, il britannico Chris Froome. Memori di questo precedente, lo scorso anno gli organizzatori hanno predisposto un circuito più sicuro, meno porfido e più asfalto, e, infatti, la tappa è terminata senza problemi con il successo del britannico Mark Cavendish prima della consacrazione del vincitore assoluto Primoz Roglic, impostosi con appena 14” di vantaggio sul gallese Geraint Thomas.
Anche quest’anno si arriverà a Roma – e sarà così anche nel 2025 (e forse nel 2026) – dove sarà riproposto un tracciato quasi fotocopia di quello sul quale si è pedalato dodici mesi fa, pur con quale modifica, la più rilevante delle quali sarà rappresentata dall’accorciamento del circuito finale, che presenterà anche un traguardo differente. Il via sarà dato dal quartiere dell’EUR, con l’ultimo raduno di partenza fissato presso il Palazzo della Civiltà Italiana (il cosiddetto “Colosseo Quadrato”), poi si andrà subito ad affrontare l’unica vera salita inserita nel tracciato, uno strappo di 900 metri al 5.8% che si concluderà presso i cancelli della Tenuta di Castelporziano, dal 1872 di proprietà dello Stato Italiano: inizialmente acquistata per farne una riserva di caccia a uso di re Vittorio Emanuele II (e fino al 1977 utilizzata a tale scopo anche dai Presidenti della Repubblica), dal 1999 è una riserva naturale statale, nonché una delle tre residenze ufficiali del capo dello stato dopo il Quirinale e la napoletana Villa Rosebery. Una decina di chilometri più avanti i “girini” raggiungeranno il mare e qui ci sarà la prima modifica rispetto al tracciato dello scorso anno perché, anziché effettuare subito il “giro di boa” per ritornare verso l’EUR, si dovrà compiare una vera e propria passeggiata sul lungomare verso il Lido di Ostia, la più nota località balneare del Lazio, nata in epoca fascista a pochi chilometri di distanza dall’area archeologica dell’antica Ostia, fondata nel VII secolo a.C. da Anco Marzio, il quarto dei sette leggendari Re di Roma. Terminata questa escursione, si tornerà a imboccare la strada percorso in precedenza, che riporterà il gruppo sulle filanti strade dell’EUR. Sfilato accanto al circolare Palazzo dello Sport, progettato per le Olimpiadi del 1960, il gruppo attraverserà il Parco Centrale del Lago, sorto attorno al laghetto pensato – come il resto del quartiere – per l’Esposizione Universale che si doveva svolgere nel 1942 e che sarà definitivamente annullata a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Prima di lasciare l’EUR si giungerà quindi nel cuore del quartiere, dove svetta dall’alto dei suoi 45 metri quello che fino al 2004 era l’obelisco più recente di Roma, eretto nel 1959 in ricordo di Guglielmo Marconi e il cui primato è stato battuto nove anni fa da quello realizzato da Arnaldo Pomodoro e collocato presso il Palazzo dello Sport.
Pedalando in direzione del centro della capitale il gruppo andrà a lambire i confini della Garbatella, uno dei quartieri popolari più noti di Roma, realizzato a partire dal 18 febbraio del 1920, giorno della posa della prima pietra presso l’odierna Piazza Benedetto Brin, cerimonia presieduta personalmente dall’allora re Vittorio Emanuele III. Varcata la cinta delle Mura Aureliane attraverso Porta Ardeatina, la corsa farà quindi l’ingresso sul circuito quando mancheranno 1600 metri al traguardo che, seconda modifica apportata al tracciato, non sarà posto in Via dei Fori Imperiali ma in Via di San Gregorio, la strada lastricata in sampietrini che collega il Circo Massimo al Colosseo, incorniciata sullo sfondo dalla mole bianca dell’Arco di Tito: non si tratta di una scenografia inedita per il ciclismo per questo è stato per anni il rettilineo d’arrivo del Giro del Lazio, corsa uscita dal calendario nel 2017 dopo 76 edizioni disputate. Inizierà ora la prima delle otto tornate da 9.5 Km ciascuna, quasi 4 Km in meno rispetto al circuito dello scorso anno per la scelta di tagliare il tratto che si era svolto sulle strade del quartiere Prati e nel quale si sfioravano monumenti come Castel Sant’Angelo e la Basilica di San Pietro. Subito dopo il passaggio dalla linea d’arrivo si girerà attorno al Colosseo per poi imboccare il rettifilo di Via di Fori Imperiali, una delle strade più scenografiche della capitale, realizzata all’epoca del regime fascista per collegare in linea retta l’Anfiteatro Flavio a Piazza Venezia, opera che fu compiuta demolendo il “quartiere Alessandrino”, realizzato alla fine del XVI secolo. Voltando le spalle all’Altare della Patria – cuore del complesso del Vittoriano, realizzato dall’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi ispirandosi alle scenografie delle Dolomiti – s’imboccherà la strada intitolata a Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia, sulla quale si affacciano le imponenti facciate delle chiese del Gesù, di Sant’Andrea della Valle e di Santa Maria in Vallicella, presso la quale si trova quella che da molti è stata definita come la più bella e monumentale sacrestia della capitale. Al termine di questa strada una netta svolta a sinistra rappresenterà l’inizio del tratto – lungo circa 2 Km – che si snoderà lungo le sponde del Tevere, costeggiato a breve distanza dalle sponde dell’Isola Tiberina, sulla quale in antichità sorgeva un tempio dedicato a Esculapio, il dio della medicina, situato nel punto dove in seguito sarà costruita la basilica di San Bartolomeo all’Isola (ma la tradizione medica non è mai venuta meno, perché qui si trova uno dei 31 ospedali di Roma, per secoli e fino al 2022 gestito dall’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, più conosciuto come Ordine dei Fatebenefratelli). Ci si discosterà dal Tevere all’altezza del Tempio di Ercole Vincitore – nome esatto dell’edificio che per secoli è stato erroneamente attribuito alla dea Vesta – per attraversare la piazza sulla quale si affaccia una delle chiese più visitate della capitale per la presenza della celebre Bocca della Verità sotto il porticato di Santa Maria in Cosmedin. Subito dopo si percorrerà la strada che corre tra le prime pendici dell’Aventino e la cavea del Circo Massimo, luogo dove avvenne il mitico episodio del “ratto delle Sabine”, con il quale il fondatore della città Romolo intese fondere il popolo romano con quello sabino. Ci si porterà ora su strade ben note a molti corridori, quelle del cosiddetto “circuito delle Terme di Caracalla”, che dal 1946 ospita il 25 aprile di ogni anni il Gran Premio della Liberazione, una delle principali corse del calendario riservato ai dilettanti, gara che nell’albo d’oro vanta nomi come quelli dell’ex campione europeo Matteo Trentin e del vincitore del Giro del 1990 Gianni Bugno, mentre ad aprire le danze nella prima edizione fu proprio un corridore originario di Roma, Gustavo Guglielmetti. Girando attorno alle celebri terme – che perse da secoli la loro funzione oggi ospitano le rappresentazioni della stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, mentre nel 1960 furono “prestate” allo sport per accogliere le gare di ginnastica dell’olimpiade – si ritornerà a pedalare in direzione del Circo Massimo per poi imboccare il breve rettilineo d’arrivo di Via di San Gregorio, tracciato tra i colli Palatino e Celio, sul quale troneggia la barocca chiesa di San Gregorio al Celio, realizzata accanto a un complesso di tre piccoli oratori, due dei quali risalenti al XII secolo. Qui, nel cuore della “grande bellezza”, si concluderà la 107a edizione della Corsa Rosa, poi tutti a pensare al Tour, che quest’anno scatterà tra un mese esatto, anticipato di una settimana per lasciar posto alle Olimpiadi di Parigi. E il primo a pensarci sarà proprio Tadej Pogacar, che punta a una straordinaria doppietta, un’impresa che non si vede da 26 anni, da quando Marco Pantani riuscì a vincere nella medesima stagione prima la Corsa Rosa e poi la Grande Boucle.
Mauro Facoltosi

Via di San Gregorio a Roma l’altimetria della ventunesima tappa (Google Street View)
FOTOGALLERY
EUR, Palazzo della Civiltà Italiana
Tenuta presidenziale di Castel Porziano
Il Palazzo dello Sport all’EUR
Parco Centrale dell’EUR
L’obelisco dedicato a Guglielmo Marconi
Piazza Damiano Sauli, cuore del quartiere della Garbatella
Porta Ardeatina
Vittoriano
Santa Maria in Vallicella
Santa Maria in Cosmedin con la fila di turisti in attesa di vedere la Bocca della Verità
Terme di Caracalla
San Gregorio al Celio
25-05-2024
maggio 25, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella ventesima tappa, Alpago – Bassano del Grappa, percorrendo 184 Km in 4h58′23″, alla media di 36.999 Km/h. Ha preceduto di 2′07″ il francese Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e il colombiano Daniel Felipe Martínez (BORA – hansgrohe). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 2′07″. Pogačar è ancora in maglia rosa con 9′56″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe) e 10′24″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 5° a 12′49″.
TOUR OF NORWAY
Il belga Jordi Meeus (BORA – Hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Sola – Egersund, percorrendo 173.1 Km in 3h53′33″, alla media di 44.47 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Pavel Bittner (Team Dsm-Firmenich PostNL) e il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) Miglior italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers), 5°. Il francese Axel Laurance (Alpecin – Deceuninck) è ancora leader della classifica con 12″ sull’olandese Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike) e 13″ sul norvegese Ådne Holter (Uno-X Mobility). Miglior italiano Luca Vergallito (Alpecin – Deceuninck), 11° a 53″.
BOUCLES DE LA MAYENNE
L’italiano Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) si è imposto nella seconda tappa, Le Ham – Villaines-la-Juhel, percorrendo 208.8 Km in 5h03′57″, alla media di 41.217 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e il francese Alexandre Delettre (St Michel – Mavic – Auber93). Bettiol è il nuovo leader della classifica con 23″ sul francese Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e 28″ sul sul francese Axel Zingle (Cofidis)
ALPES ISÈRE TOUR
L’australiana Alastair Mackellar (Hagens Berman Jayco) si è imposto nella quarta tappa, Saint-Maurice-l’Exil – Roussillon, percorrendo 149.4 Km in 3h25′44″, alla media di 43.571 Km/h. Ha preceduto allo sprint il cileno Vicente Rojas (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e il belga Robbe Dhondt (Development Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiano Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 8° a 23″. Il francese Killian Verschuren (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) è ancora leader della classifica con 1″ sul belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e 5″ sul francese Victor Guernalec (Bourg-en-Bresse Ain Cyclisme). Miglior italiano Conforti, 21° a 1′05″
TOUR DE LA MIRABELLE
Il francese Clément Izquierdo (AVC Aix-en-Provence) si è imposto nella seconda tappa, Thaon-Les-Vosges – Villers-Les-Nancy, percorrendo 170.9 Km in 3h45′13″, alla media di 45.529 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Corentin Devroute (SCO Dijon – Team Matériel – Velo.com) e il tedesco Tobias Müller (Rad-Net Oßwald). Miglior italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23), 4°. Il francese Oscar Nilsson-Julien (AVC Aix-en-Provence) è il nuovo leader della classifica con 24″ sull’olandese Jan-Willem van Schip (Parkhotel Valkenburg) e 30″ sull’elvetico Elia Blum (Elite Fondations Cycling Team). Miglior italiano Davide Donati (Biesse – Carrera), 8° a 1′05″
GRAND PRIX HERNING
Il danese Rasmus Søjberg Pedersen (nazionale danese) si è imposto nella corsa danese, circuito di Herning, percorrendo 179.2 Km in 4h26′11″, alla media di 40.404 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Daniel Stampe (Airtox – Carl Ras) e il norvegese Erik Madsen (Uno-X Mobility Development Team). Unico italiano in gara Matteo Milan (Lidl – Trek Future Racing), 18° a 21″
TOUR OF ESTONIA
L’estone Siim Kiskonen (Voltas – Tartu 2024 by CCN) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Tartu, percorrendo 164.8 Km in 3h46′55″, alla media di 43.575 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Karl Patrick Lauk (nazionale estone) e Rait Ärm (nazionale estone). Due italiani in gara: Alessandro Perracchione (Team Novo Nordisk) 18° a 1′12″, Filippo Fortin (Maloja Pushbikers) non ha finito la corsa. Kiskonen si impone in classifica con 1″ su Lauk e 3″ su Ärm. Perracchione 20° a 1′22″
LADIES TOUR OF ESTONIA
L’olandese Eline van Rooijen (Team Coop – Repsol) si è imposta nella corsa estone, circuito di Tartu, percorrendo 104.2 Km in 2h41′04″, alla media di 38.816 Km/h. Ha preceduto allo sprint la lituana Olivija Baleišytė (nazionale lituana) e l’estone Laura Lizette Sander (AG Insurance – Soudal NXTG). Nessuna italiana in gara
TOUR DU MALI
Il burkinabè Vincent Mouni (nazionale burkinabè) si è imposto nella quinta tappa, circuito di Ségou, percorrendo 120 Km in 3h06′57″, alla media di 38.513 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Zouhair Rahil (nazionale marocchina) e il maliano Yaya Diallo (nazionale maliana). Nessun italiano in gara. Il burkinabè Mohamadi Ilboudo (nazionale burkinabè) è ancora leader della classifica con 41″ sul maliano Tiémoko Diallo (nazionale maliana) e 56″ su Yaya Diallo
TOUR OF JAPAN
Il britannico Max Walker (Astana Qazaqstan Development Team) si è imposto nella sesta tappa, Hashimoto Park – Toriihara Park, percorrendo 107.5 Km in 2h24′45″, alla media di 44.56 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Adne van Engelen (Roojai Insurance) e di 2″ il giapponese Naoki Kojima (Team Bridgestone Cycling). Miglior italiano Davide Toneatti (Astana Qazaqstan Development Team), 4° a 5″. L’italiano Giovanni Carboni (JCL Team UKYO) è ancora leader della classifica con 2′07″ sull’eritreo Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e 2′12″ sull’australiano Benjamin Dyball (Victoire Hiroshima).
FORD RIDELONDON CLASSIQUE (Donne)
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella seconda tappa, circuito di Maldon, percorrendo 142.6 Km in 3h33′26″, alla media di 40.087 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Charlotte Kool (Team Dsm-Firmenich PostNL) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), 4°. La Wiebes è ancora leader della classifica con 20″ sulla Kopecky e 21″ sulla Paternoster
ZLM OMLOOP DER KEMPEN LADIES
L’italiana Sara Fiorin (UAE Development Team) si è imposta nella corsa olandese, circuito di Veldhoven, percorrendo 120.6 Km in 2h54′40″, alla media di 41.427 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Lara Gillespie (UAE Development Team) e l’olandese Marjolein van ‘t Geloof (Hess Cycling Team)
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca)
La ceca Nikola Bajgerová (MAT Atom Deweloper Wrocław) si è imposta nella terza tappa, circuito di Rumburk, percorrendo 110.7 Km in 3h01′27″, alla media di 36.605 Km/h. Ha preceduto allo sprint le olandesi Mirre Knaven (AG Insurance – Soudal NXTG) e Femke de Vries (GT Krush Rebellease). Nessuna italiana in gara. La La ceca Julia Kopecký (AG Insurance – Soudal NXTG) è ancora leader della classifica con 44″ sulla belga Lore De Schepper (AG Insurance – Soudal NXTG) e 1′06″ sulla De Vries
DUE GIORNI MARCHIGIANA – GRAN PREMIO SANTA RITA
L’ucraino Kyrylo Tsarenko (Team Corratec – Vini Fantini) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Castelfidardo, percorrendo 168.1 Km in 3h56′59″, alla media di 42.56 Km/h. Ha preceduto di 1′10″ l’italiano Giovanni De Carlo (Zalf Euromobil Fior) e l’eritreo Nahom Zerai (Q36.5 Continental Team)
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI BASSANO DEL GRAPPA
maggio 25, 2024 by Redazione
Filed under 25 MAGGIO 2024 - 20a tappa: ALPAGO - BASSANO DEL GRAPPA, Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)
SALA STAMPA
Italia
Pogacar fa un altro sport: stacca tutti sul Grappa, ora le sue vittorie sono sei!
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Pogi je zmagovalec 20. etape in 107. Gira (Pogi è il vincitore della 20a tappa e del 107esimo Giro)
Delo
Regno Unito
Pogacar all but seals maglia rosa with magnificent solo victory (Pogacar sigilla la maglia rosa con una magnifica vittoria in solitaria)
The Guardian
Francia
Nouvelle démonstration de Pogacar (Nuova dimostrazione di Pogacar)
L’Équipe
Spagna
Un Pogacar para dominarlos a todos (Un Pogacar per domarli tutti)
AS
Belgio
‘De Kannibaal’ geëvenaard: Tadej Pogacar beent illustere reeks van Eddy Merckx bij met zesde ritzege in Giro (”Il cannibale” eguagliato: Tadej Pogacar tiene il passo con l’illustre serie di Eddy Merckx con la sesta vittoria di tappa al Giro)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Pogacar zet nog eens weergaloze solo neer en pakt zesde etappezege in de Giro (Pogacar realizza un’altra solitaria impareggiabile e conquista la sesta vittoria di tappa al Giro)
De Telegraaf
Germania
Etappensieg Nummer sechs am Monte Grappa: Pogacar steht vor Gewinn des Giro (Vittoria di tappa numero sei sul Monte Grappa: Pogacar si appresta a vincere il Giro)
Kicker
USA
Pogacar all but wins Giro d’Italia on debut with another stunning stage victory (Pogacar vince il Giro d’Italia al debutto con un’altra straordinaria vittoria di tappa)
The Washington Post
Colombia
Daniel Martínez, espectacular: defendió el podio del Giro de Italia (Daniel Martínez, spettacolare: ha difeso il podio del Giro d’Italia)
El Tiempo
Australia
Pogacar in Giro world of his own as O’Connor dream dies (Pogacar nel mondo del Giro mentre muore il sogno di O’Connor)
The West Australian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
The Final Show (Theodore Shapiro)
METEOGIRO
Roma (EUR): nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (15-32 Km/h), umidità al 47%
Roma – 1° passaggio (Km 49): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (18-36 Km/h), umidità al 53%
Roma – 4° giro (Km 75.3): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (18-37 Km/h), umidità al 56%
Roma – arrivo : cielo sereno, 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (16-35 Km/h), umidità al 61%
GLI ORARI DEL GIRO
15.15: inizio diretta su Eurosport
15.20: inizio diretta su Rai2 (non è prevista la trasmissione della tappa su Raisport)
15.35: partenza dall’EUR
16.45-17.00: primo passaggio dal traguardo di Roma (Via di San Gregorio)
17.00-17.15: fine primo giro del circuito finale (Via di San Gregorio)
17.15-17.30: traguardo volante Sprint alla fine del secondo giro (Via di San Gregorio)
17.30-17.45: fine terzo giro del circuito finale (Via di San Gregorio)
17.40-18.00: fine quarto giro del circuito finale (Via di San Gregorio)
17.45-18.00: traguardo volante Intergiro (in Via dei Fori Imperiali)
17.55-18.15: fine quinto giro del circuito finale (Via di San Gregorio)
18.05-18.30: traguardo volante Sprint (con abbuoni) alla fine del sesto giro (Via di San Gregorio)
18.20-18.40: fine settimo giro del circuito finale (Via di San Gregorio)
18.30-18.55: arrivo finale a Roma (Via di San Gregorio)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario
TG5 del mattino: “Oggi Mortegliano – Sappada” (era la tappa di ieri)
De Luca: “La macca dei dottori” (macchina)
De Luca: “Gran Premio del Camaiore” (di Camaiore)
Petacchi: “Buon tappa”
Pancani: “Fare di nuovo la seconda ascesa del Grappa” (e i corridori ti sparano perchè tre volte il Grappa in una sola tappa è decisamente troppo)
Cassani: “Geraint Thomes” (Thomas)
Pancani: “L’ultimo sugillo”
Televideo RAI: “Ventesima frazione con la doppia ascesa da due versanti del Monte Grappa” (in realtà il realtà il versante era sempre lo stesso)
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Alpago – Bassano del Gappa
1° Fernando Gaviria
2° Davide Cimolai s.t.
3° Olivier Le Gac s.t.
4° Stanislaw Aniolkowski s.t.
5° Tobias Lund Andresen s.t.
Classifica generale
1° Alan Riou
2° Josef Cerný a 10′05″
3° Tobias Lund Andresen a 13′03″
4° Tim Merlier a 16′14″
5° Fabian Lienhard a 16′20″
Miglior italiano Davide Cimolai, 9° a 22′39″
IL GIRO DI 70 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici
12 GIUGNO 1954 – 21a TAPPA: BOLZANO – SANKT MORITZ (222 Km)
SCIOPERANO I CORRIDORI DEL GIRO E LA CORSA SI TRASFORMA IN UNA BURLA
La crisi fisica e morale di Coppi forse non estranea alle clamorose vicende della grande corsa a tappe – La giuria indaga per scoprire i promotori del grave scandalo – Fausto Coppi è inquieto per motivi sentimentali?
Una comoda passeggiata turistica porta il gruppo pressoché compatto al Passo del Bernina – Poi Koblet se ne va tranquillamente a vincere a St. Moritz (previsto?) – Media della giornata: 24 km. all’ora! – L’ordine era “di andar piano” – Primo provvedimento: bloccati lutti i premi di tappa – La congiura del silenzio rende difficile l’accertamento delle responsabilità – Quello che dicono Coppi e Magni – Minacce ai corridori troppo intraprendenti – La reazione degli industriali – A Novi Ligure si era sparsa la voce che la signora Bruna avesse presentato domanda di separazione legale – Ma al Tribunale di Alessandria finora nulla risulta


Il ponte di Bassano illuminato di rosa (www.inbici.net)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)
11a tappa: Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare
12a tappa: Martinsicuro – Fano
13a tappa: Riccione – Cento
14a tappa: Castiglione delle Stiviere – Desenzano del Garda (cronometro individuale)
15a tappa: Manerba del Garda – Livigno (Mottolino)
16a tappa: Livigno – Santa Cristina Valgardena (Monte Pana)
17a tappa: Selva di Val Gardena – Passo Brocon
18a tappa: Fiera di Primiero – Padova
19a tappa: Mortegliano – Sappada
LE IMPRESE SONO DUE: POGACAR E PELLIZZARI SHOW
maggio 25, 2024 by Redazione
Filed under 25 MAGGIO 2024 - 20a tappa: ALPAGO - BASSANO DEL GRAPPA, News
Come ampiamente previsto ed annunciato, Tadej Pogacar ha vinto la sua sesta tappa in questa edizione del Giro d’Italia con oltre 2 minuti sui primi avversari e in classifica generale ha un vantaggio di 10 minuti sul secondo. Ma anche Giulio Pellizzari ha compiuto una grande impresa, partendo sulla prima scalata al Grappa, andando a riprendere uno ad uno tutti i fuggitivi e riuscendo ad arrivare al traguardo con il gruppetto degli uomini di classifica.
Era l’ultima tappa che poteva dire qualcosa, l’ultima prova in montagna. Una frazione disegnata benissimo, con la salita più dura del giro dopo l’eliminazione prima della Forcola di Livigno e dello Stelvio. Una salita di 18 Km con una pendenza media dell’8% da scalare due volte è davvero tosta. Ha i numeri del Col de la Madeleine, considerata una della più dure salite di Francia.
La doppia scalata ha portato i corridori ad affrontare un grande sforzo e, dal secondo passaggio al GPM di Monte Grappa, mancavano ancora 30 Km all’arrivo, con una lunghissima discesa tecnica ed un durissimo strappo in contropendenza a spezzarla.
Una tappa del genere non permetteva di limitarsi a fare la sparata all’ultimo chilometro per tentare di guadagnare qualche secondo sugli avversari.
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che non è nuovo ad attacchi da lontano, è partito a 5 km dal secondo passaggio sul Grappa e quindi a oltre 35 Km dalla conclusione, staccando agevolmente tutti. Ma sulla sua strada verso Bassano del Grappa ha trovato un immenso Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), che invece si era mosso sulla prima scalata al monte veneto, quando ancora mancavano 80 Km dall’arrivo, andando a riprendere uno ad uno tutti i fuggitivi e passando primo sul GPM. Dopo questo grande sforzo il marchigiano non ha mollato il colpo, si è gettato in discesa, ha usufruito del lavoro di un compagno di squadra per pochi chilometri e poi ha affrontato la seconda scalata al Grappa riuscendo, nonostante il grande sforzo fatto, a mantenere un buon ritmo, tanto da essere superato solo da un Pogacar lanciatissimo, e a transitare dietro lo sloveno anche al secondo passaggio sul Grappa. Successivamente sul traguardo di Bassano Pellizzari è arrivato insieme a tutti gli altri uomini di classifica. La prestazione del marchigiano è stata superlativa, se si pensa ai chilometri affrontati da solo in testa alla corsa e allo sforzo in più rispetto a quello fatto dai migliori della classifica generale. In altre parole, gli uomini che domani saliranno sul podio Roma accanto alla maglia rosa non sono riusciti a staccare un corridore che era partito da solo ed era allo scoperto da 50 Km, di cui quasi la metà su una salita durissima. Viene da pensare che, se Pellizzari non avesse passato giorni difficilissimi nella prima parte del Giro fino ad arrivare ad un passo dal ritiro, sarebbe stato certamente della partita per una top five.
La speranza è che non si tratti di una meteora perché, se riuscirà a confermarsi su questi livelli, potrebbe essere davvero un uomo da corse a tappe per il futuro.
Per quel che riguarda gli altri uomini, non c’è molto da dire sulla maglia rosa, che non ha fatto altro se non confermare quanto sia era visto sinora, ossia di essere su un altro livello rispetto agli avversari. Oggi è partito da lontano, ha dato 2 minuti a tutti e ha lasciato il secondo della classifica a 10 minuti, con distacchi che non si vedevano da decenni. Domani concluderà il suo primo Giro d’Italia in maglia rosa e si lancerà alla ricerca della doppietta che da oltre un quarto di secolo nessuno ha più realizzato.
Daniel Felipe Martínez (BORA – Hansgrohe) ha messo in saccoccia il secondo posto alla meno peggio. Non è che abbia fatto nulla di particolare oggi: seguendo il ritmo impostato da Rafał Majka (UAE Team Emirates) per lanciare Pogacar, il colombiano si è ritrovato ad avere qualche secondo di vantaggio su Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e si è messo alla ruota di Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) senza tirare un metro per poi provare uno scatto, tanto secco quanto velleitario, sullo strappo che divideva in due tronconi la discesa dal Monte Grappa. C’è da dire che la seconda posizione era abbastanza in cassaforte, dato che, per via dei distacchi, solo Thomas – che era già parso in difficoltà – poteva insidiarlo.
Il gallese, si sa, è un regolarista molto esperto e ha quindi badato ad evitare il fuori giri, non ha perso la calma, ha sfruttato il lavoro impostato da Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in favore di Ben O’Connor ed è riuscito a mantenere il distacco entro pochi secondi fino allo scollinamento per poi rientrare in discesa. Tiberi doveva provare l’assalto alla quarta posizione, ma in realtà non ha davvero provato ad affondare il colpo, anche perché probabilmente le energie cominciano a scarseggiare. Il laziale, quando ha notato che O’Connor era in difficoltà, si è messo in testa al gruppetto con Martinez cercando di mantenere alto il ritmo, ma non è riuscito a essere abbastanza incisivo. Il suo non è stato un attacco vero e proprio, bensì un tentativo di tenere un ritmo elevato, nella speranza che l’australiano continuasse a perdere terreno, cosa che non è avvenuta. O’Connor, quarto della classifica, da tempo non sembra più brillante come nelle prime tappe e, dopo aver commesso l’errore di provare stare con Pogacar, ha badato a gestirsi e, nell’ultima settimana, è andato in difficoltà; tuttavia non ci sono stati attacchi nel senso vero della parola e, sotto questo punto di vista, forse qualche rimpianto ci può stare.
Oggi la salita era dura e sembravano tutti al limite; in più non c’erano uomini come Nibali capaci di guadagnare quasi un minuto nella difficile discesa finale-
Tiberi ha comunque incrementato il suo vantaggio su Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), principale avversario per la maglia bianca, che però ha dovuto lavorare per Thomas. Ovviamente, anche Tiberi ha da recriminare per la sfortuna di aver forato due volte nella tappa con arrivo ad Oropa, nella quale ha accusato un ritardo importante senza il quale sarebbe stato vicinissimo al podio.
Da segnalare la defaillance di Filippo Zana (Team Jayco AlUla) che, in già crisi sulla prima ascesa al Monte Grappa, è uscito dalla top ten.
La tappa, nonostante la pioggia, ha visto immediatamente dopo il via ufficiale i primi attacchi. In testa, si forma una coppia con Davide Ballerini (Astana Qazaqstan) e Lorenzo Germani (Groupama-FDJ). Dopo qualche chilometro di bagarre, si forma alle spalle di battistrada un gruppetto di contrattaccanti con Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Henok Mulubrhan (Astana Qazaqstan Team), Rubén Fernández (Cofidis), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Edward Theuns (Lidl-Trek), Pelayo Sánchez (Movistar Team), Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) e Alessandro Tonelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). I nove riescono a portarsi sulla testa della corsa dopo il muro di Cà del Poggio.
La UAE rimane stabile in testa al gruppo e non concede un grande vantaggio a questa fuga, anche perché tutti sanno che la tappa è nel mirino della maglia rosa.
Sulla prima ascesa verso il Grappa ci sono vari tentativi di attacco tra i battistrada e, dopo una fase concitata di scatti, si portano in testa Janssens e Sánchez, che vengono raggiunti da un ottimo Tonelli, il quale mantiene un ottimo ritmo e rientra in progressione.
A 3 Km dal GPM dal gruppo parte Pellizzari con un’ottima pedalata. Il marchigiano non si limita a fare il ritmo ma propone continui rilanci fuori sella e riprende tutti i componenti della fuga, rientrando sul terzetto di testa a 200 metri dallo scollinamento, riuscendo a passare in prima posizione. Non sarà sufficiente per sfilare la maglia azzurra a Pogacar, ma potrà vestirla domani come secondo di questa speciale classifica, una bella soddisfazione dopo un avvio difficilissimo.
Mentre tutti gli altri componenti della fuga iniziale vengono ripresi, in discesa si lanciano Pellizzari, Tonelli e Sanchez, mentre Janssens perde contatto. Tonelli perde le ruote dei primi due sul tratto in contropendenza, sul quale anche Sanchez fatica non poco a tenere la ruota di Pellizzari. Tonelli riesce comunque a rientrare in discesa e a lavorare per il capitano nel breve tratto pianeggiante che prevede la seconda scalata verso il Monte Grappa.
Pellizzari stacca Sanchez già sulle prime rampe e conduce con 2 minuti e mezzo sul gruppo maglia rosa.
Il ritmo degli UAE erode ma non polverizza il vantaggio di Pellizzari che, anche se appesantito, tiene duro. Sotto il ritmo degli UAE il gruppo maglia rosa si riduce al punto che, ai 10 dal GPM, è costituito da 16 elementi: Pogačar, Thomas, Arensman, Martínez, O’Connor, Paret-Peintre, Majka, Tiberi, Einer Rubio (Movistar), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Romain Bardet (Dsm-Firmenich PostNL), Michael Storer (Tudor), Felix Großschartner (UAE), Domen Novak (UAE) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious).
Quando Majka passa a fare il ritmo il drappello si sfalda con il terzo e il quarto della generale che vengono staccati di qualche secondo.
Davanti rimangono solo Majka, Pogacar, Martinez, Rubio e Storer con un minuto di ritardo da Pellizzari. Ai 5 dal GPM Pogacar piazza uno scatto micidiale al quale nessuno prova a replicare, ma Tiberi si mette immediatamente in testa a un terzetto con Martinez e Rubio per cercare di guadagnare su O’Connor, che lo precede in classifica.
Pogacar raggiunge Pellizzari che, con grande caparbietà, riesce a stare con la maglia rosa per qualche chilometro, finché non è costretto a lasciare la sua ruota. Il marchigiano non molla e il terzetto con Tiberi, Martinez e Rubio riesce a raggiungerlo solo al GPM, dove Pellizzari transita in seconda posizione.
Mentre nella discesa Pogacar, che ha già 2 minuti di vantaggio, si limita a gestire mantenendo invariato il gap, dietro è battaglia tra il terzetto con Tiberi, Martinez e Rubio ed il drappello con Thomas ed O’Connor, che ha potuto beneficiare del prezioso lavoro in salita di Paret-Peintre.
Sullo strappo in contropendenza Martinez prova uno scatto secco e riesce a staccare tutti, ma si tratta di un fuoco di paglia perché, una volta ripresa la discesa, il gruppetto degli uomini di classifica, nel quale rimane Pellizzari, si ricompatta e giunge al traguardo a 2′07″ dal vincitore della tappa e, a questo punto, anche del Giro d’Italia, Tadej Pogacar.
Sta per concludersi un Giro in cui non c’è stata storia e, anche se è mancata la suspence, abbiamo visto un grande spettacolo offerto da Pogacar, che ci ha per fortuna impedito di vedere scene come quella dell’anno scorso nel tappone delle Tre Cime di Lavaredo, concluso senza attacchi tra gli uomini di classifica.
La battaglia per il podio, in realtà quasi inesistente, ha però fatto capire che senza Pogacar il registro sarebbe stato probabilmente lo stesso. Tra gli uomini di classifica non c’è stato nessuno in grado di sferrare un vero attacco e sulle salite i vari Thomas, Tiberi e Martinez hanno sempre badato più a mantenere il ritmo che a provare a staccare gli avversari, sperando che fossero gli altri ad avere momenti di difficoltà. I 70 chilometri a cronometro, quanto mai opportuni, hanno dato alla classifica una fisionomia alla quale hanno anche contribuito episodi come le forature di Tiberi nella tappa di Oropa.
Sul fronte italiani, va detto che la maglia bianca di questo Giro si è comportata comunque abbastanza bene. In salita non è un attaccante, ma riesce a mantenere comunque il ritmo dei migliori e a cronometro se la cava egregiamente. Se riuscirà a crescere, nei prossimi anni, avremo un uomo in grado di lottare per la classifica, anche se sarà difficile riuscire a competere con uomini come Pogacar e Jonas Vingegaard (Visma).
Il Pellizzari del finale di Giro, invece, sembra un ottimo scalatore che potrebbe anche lui dire la sua in futuro, anche se deve ancora confermare le sue doti.
Domani, la passerella nella capitale precederà l’incoronazione del vincitore dell’edizione numero 107, che da Lunedì dovrà focalizzare l’attenzione sulla conquista del Tour de France.
Benedetto Ciccarone

Pogacar all'attacco sulle pendenze del Monte Grappa (foto Tim de Waele / Getty Images)


