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SCARPONI BIS A BENEVENTO

Michele Scarponi conquista la sua seconda tappa in questo Giro splendido per la Diquigiovanni, e allevia una classifica generale deludende della prima punta Simoni. Tappa divertente e ben disegnata che ha garantito un grande spettacolo con l’arrivo di una corposa fuga.

Il servizio di Andrea Mastrangelo

Tappa strana, ma molto ben disegnata questa Sulmona-Benevento di 182km. Un solo GPM dopo appena 22km, per il resto sembrava una tipica tappa da velocisti. Sembrava appunto, perchè tutti quei saliscendi, le poche squadre interessate a tirare e soprattutto quegli ultimi 500m che alla fine di un Giro tagliano letteralmente le gambe, l’hanno trasformate in una delle più accattivanti e coinvolgenti frazioni di questo Centenario Rosa che ha visto trionfare un inedito Scaponi in versione scattista-calcolatore.

Numerosi attacchi nei primi chilometri, promossi soprattutto da un’attivissima Diquigiovanni: Simoni, Berolini e infine Scarponi. Dopo 50km si forma un drappello di 4 uomini inseguito a pochi secondi da altri 21 atleti che lungo la discesa di Rionero Sannitico danno grande spettacolo con scatti e controscatti fino al ricongiungimento con la testa in località Ravindola.

Poco da segnalare fino agli ultimi chilometri ce sono un paio di cadute senza gravi conseguenze. Il vantaggio dei battistrada, o forse sarebbe meglio dire della prima parte del gruppo, cresce fino a toccare quota 6’ per poi scemare sotto il ritmo della Fuji e della Caisse d’Epargne (per chi non se ne fosse accorto anche loro avevano preso il via da Venezia il 9 maggio scorso) che però non riescono a ricucire sugli attaccanti.

Nel frattempo i fuggitivi fanno il loro ingresso nel circuito di Benevento e qui ricomincia la bagarre. Qualcuno poteva pensare ad una volata di tutto il gruppetto tirato dalle squadre più rappresentate, ma per non far torto a nessuno i corridori hanno deciso che oggi i pronostici proprio non li avrebbero rispettati.

A 15km dal traguardo partono Grabovskyy (ISD) e Bak (Saxo Bank), qualche chilometro più in la tetano invece McCartney (Saxo Bank) e Devenyns (Quick Step), ma i loto tentativi durano appena il tempo di essere annotati sul taccuino. L’unico effetto sortito è quello di aver scremato il gruppo e perso tante energie, ma questo non sembra preoccupare gli attaccanti, in particolare McCartney, Devenyns e Cardenas (Barloworld) che a 5km dal traguardo tentano nuovamente l’allungo. Ancora una volta tutto inutile, si forma un gruppetto coi tre assieme a Pate (Garmin), Bak e Scarponi, sui quali, qualche attimo dopo, rientra anche Grabovskyy. Questi sette si apprestano a disputare la volta, McCartney si mette in testa a tirare per Bak, Pate alla sua ruota, con Devenyns, dietro gli altri che non sembrano avere più le gambe. Ma talvolta le apparenza ingannano, e questa è proprio una di quelle. Come pronosticabile è ancora il belga della Quick Step a scattare, ma ancora una volta sbaglia le misure, si pianta e Cardenas svernicia lui e i due uomini Saxo bank che gestiscono davvero male la loro superiorità numerica. A ruota di Cardenas, Pate che lo supera e si avvia verso il traguardo, se non fosse che dal fondo arriva un uomo in bianco-azzurro che uno a uno affianca e saluta i vecchi allocchi compagni di fuga, che ha lasciato scannarsi tra loro senza reagire e mostrandosi così molto abile anche in arrivi non adatti a lui, almeno fino ad oggi.

Andrea Mastrangelo

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