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Riccò positivo all'Epo La Saunier si ritira Nostro commento

La "mazzata" è arrivata: la notizia è stata data dall’Equipe, subito ripresa da tutti i media internazionali. Le urine del corridore contenevano tracce del "Cera" (Continuous Erythropietin Receptor Activator), l’Epo di terza generazione. Il team di Gianetti decide per l’abbandono. Il commento

.: Nella foto, primo piano di Riccardo Riccò

Il commento dell'ex direttore de Ilciclismo.it

Come sempre si scriveranno tante cose sulla positività di Riccò al cosiddetto “Cera”, l’Epo di terza generazione, emersa oggi al Tour. Alcune banali, alcune persino ipocrite; altre sensate, altre ancora dannose. Noi non seguiamo nessuno sulla stessa strada. Ne cerchiamo una nostra. Come sempre. A caldo una sola considerazione, che è un invito. Lasciamo crescere i nostri giovani. Cunego, Nibali, gli altri che proseguono anch’essi per la loro strada. Si staccheranno a Pampeago, si staccheranno al Tour. Un altro giorno attaccheranno o faranno una bella prova sulle Alpi. Vinceranno e perderanno; con sempre minor discontinuità mano mano che cresceranno, ma sempre così, sinceramente. Nibali ha 24 anni. Cunego ha vinto il Giro a 23 ma poi è dovuto “ripartire”. Nessun altro ci è riuscito, di recente. Qualcuno si aspettava che Nibali vincesse il Giro, ed è rimasto deluso, e lo ha scritto, o glielo ha detto. Ma Nibali è così: segue la sua strada, attacca un giorno il giorno dopo si stacca; è giovane ed è naturale che sia così. Verrà il suo tempo e vincerà molto, perché Nibali è un talento, lo è sempre stato. Lo sanno i suoi tifosi, meglio, la sua gente, quegli abitanti di Mastromarco che lo hanno adottato e che ora lo seguono in maniera amabile, capendolo ed essendo orgogliosi di tifare per un ragazzo così. Sincero. Per Cunego non c’è più bisogno di dire queste cose. Ci siamo abituati ad aspettarlo. E sappiamo che arriva. Sempre. O quando può. Anche lui è timido, anche lui è sincero. Lasciamo crescere i nostri giovani. Quelli che seguono la loro strada. E che ci renderanno orgogliosi. In maniera permanente. Senza dovercene, un giorno, pentire.

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Il Diario del nostro Damiano Cunego con cui 'Il Ciclismo.it' è nato e cresciuto


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