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LE TAPPE DEL GIRO 2009: UNA SBERLA ALLA SFORTUNA

Il Giro è oramai agli sgoccioli. Al via di questa frazione potrebbero vedersi facce lunghe e tristi, e non sarà solo magone per l’annuale avventura rosa che si sta per concludere. Ci saranno molti che avranno un debito aperto con loro stessi, la loro squadra e i loro tifosi; in pratica, tutti coloro che non saranno riusciti a dare un segno positivo della loro presenza. Questa che si appresteranno a percorrere sarà l’occasione di un tardivo riscatto, estrema opportunità per cogliere qualche frutto. Nessuno, oggi, si sognerà d’andare a riacciuffare i fuggitivi di giornata, com la classifica oramai “impaludata” e le squadre dei velocisti a riposo, per l’impossibilità di disputarsi un traguardo che proporrà una doppia rampa finale. E se invece....

.: nella foto, la cattedrale di Santa Maria ad Anagni (www.panoramio.com)

La città del famoso schiaffo papale rivivrà quel gesto che, quasi 700 anni fa, ebbe come protagonisti il principe Sciarra Colonna e papa Bonifacio VIII, nel ruolo simbolico di “carnefice” e “vittima” (in effetti, nessuno schiaffeggiò nessuno in quell’occasione; si trattò solo di un ceffone morale, concretizzatosi con un tentativo di “sequestro” del pontefice, affinchè questi si convincesse ad annullare la scomunica inflitta al re di Francia Filippo IV “Il Bello”, reo d’aver imposto tasse al clero). Ad Anagni, la sberla l’appiopperanno alla sfortuna coloro che, per mille ragioni, avranno con essa un conto aperto: i corridori finora rimasti a bocca asciutta, tutti quei fuggitivi che si saranno viste tarpare le ali dal gruppo ed anche chi era partito da Venezia con ambizioni di classifica ed ora la maglia rosa può vederla solo col binocolo, e per di più sfuocata. Il traguardo di Anagni sarà per tutti loro l’estrema occasione per mettersi in mostra, per lanciarsi in fuga sulle strade della corsa rosa, perché l’ìndomani la cronometro sulle strade della capitale sarà, per forza di cose, “blindata”. Stavolta, a meno di una consunzione delle forze strada facendo, le possibilità di andare al traguardo saranno elevatissime perché il gruppo li lascerà andare. Nessuno si sobbarcherà la fatica di andarli a riprendere, a partire dalle squadre degli sprinter, che sarebbero inevitabilmente respinti da un finale che proporrà la doppia ascesa verso il traguardo anagnino. Pure la maglia rosa non si preoccuperà più di tanto, vivendo – come altri “girini” – questa frazione con lo stesso clima di “ultimo giorno di scuola” che normalmente caratterizza le passerelle conclusive dei grandi giri. La classifica oramai ben delineata dovrebbe, tra l’altro, mettere al riparo il leader da sorprese. Mai dire mai, comunque: se i distacchi patiti nella cronometro delle Cinque Terre, venissero controbilanciati dal vantaggio che si riuscirà ad accumulare nei tapponi appenninici, a questo punto si proporrebbe una situazione in classifica ridotta ai minimi termini, rendendo interessante anche quest’ultima tappa in linea. La caccia al “secondo sfuggente” potrebbe non solo pregiudicare l’esito della fuga in corso, ma anche farci assistere ad un insperato finale al cardiopalma, con gli inquilini dei piani alti della classifica impegnati nella volata per il successo di tappa che, come in tutte le frazioni in linea, elargirà abbuoni ai primi tre piazzati (20, 12 e 8 secondi rispettivamente). Potrebbe uscire una tappa dal decorso molto simile alla frazione di Lumezzane del Giro 1999 (il percorso è quasi identico, nessuna difficoltà fino alla doppia rampa finale), considerata interlocutoria e risoltasi con un appassionante volatone tra Jalabert, Pantani e Simoni.
Lasciata Napoli, una delle storiche sedi del primo Giro d’Italia, si affronterà fuori corsa la salita al celebre colle di Posillipo, portandosi quindi in discesa verso il luogo del via ufficiale, previsto nel quartiere di Bagnoli.
I primi 60 Km si svolgeranno sulle coste tirreniche, con una sola variazione sul tema, subito dopo la partenza. Attraversata Pozzuoli, infatti, il percorso si internerà per doppiare il promontorio di Capo Miseno, estrema propaggine dell’area vulcanica dei Campi Flegrei, andando a superare una dolce salitella di circa 2 Km. In questo tratto si sfioreranno il lago d’Averno (bacino che Virgilio identificò come la porta d’accesso agli inferi) e l’area archeologica di Cuma, la colonia greca nella quale aveva sede la famosa Sibilla Cumana, sacerdotessa dell’Oracolo di Apollo. Un altro lago, quello costiero di Patria, sarà lambito una volta tornati in riva al mare. Nel tratto successivo, caratterizzato da frequenti rettifili, si attraverserano terre dove sono stati compiuti parecchi scempi, come l’erezione del Villaggio Coppola di Castelvolturno che, pur realizzato rispettando i regolamenti dell’epoca (anni ’60), viene considerato come uno dei simboli della speculazione edilizia nostrana. Da queste parti, comunque, l’opera dell’uomo non sempre è stata malevola, anzi; subito dopo Marina di Ischitella si supereranno i Regi Lagni, sistema di canalizzazioni iniziato nel 1650 allo scopo di riversare nel Tirreno le acque delle lande paludose e malariche che insistevano tra Napoli e Caserta, ottenendo la bonifica della cosiddetta “Terra di Lavoro”, area celebre per gli allevamenti dei bufali. I Regi Lagni continuano tutt’oggi la loro funzione, anche se purtroppo piegati agli usi ed abusi dell’uomo moderno, che li ha trasformati in una vera e propria fogna a cielo aperto.
Attraversato Mondragone, il principale centro di questo tratto costiero, noto anche come località di bagni termali (praticati fin dall’epoca dei romani, quando la città si chiamava Sinuessa), il percorso del Giro 2009 darà definitivamente l’addio al mare, prendendo a puntare con decisione verso l’interno dello stivale italico. Inevitabilmente si guadagnerà qualche metro di quota, ma le difficoltà prenderenno la forma di lievissimi falsipiani e di sparuti saliscendi, ostacoli che il gruppo normalmente supera “su una gamba sola”. Si seguirà la statale che procede parallela al corso del Garigliano, confine naturale tra la Campania ed il Lazio, avendo sulla destra le prime pendici del vulcano di Roccamonfina, inattivo da 50000 anni, anche se la sua presenza è ancora tangibile, ravvisabile nelle frequenti sorgenti di acque oligominerali (tra le quali la celebre Ferrarelle).
L’ingresso nel Lazio, l’ultima delle 13 regioni italiane toccate dal Giro del Centenario (sono rimaste “fuori dal giro” Valle d’Aosta, Umbria, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), avverrà alle porte di Cassino. Sorveglierà come una sentinella il passaggio dei “girini”, dall’alto dei suoi quasi 500 metri, la celebre abbazia benedettina che, appena una settimana prima avrà avuto l’onore d’accogliere Papa Benedetto XVI, in solenne visita ufficiale in occasione del 65° anniversario del bombardamento che la rase al suolo.
Si ritornerà nuovamente sulle rotte del primo Giro, che attraversò la Ciociaria nel corso della tappa Napoli – Roma, vinta da Luigi Ganna e risoltasi sui sampietrini del finale. Oggi l’asfalto regna quasi dappertutto sovrano e non creeranno grossi problemi neppure i saliscendi, come quelli che s’incontreranno avvicinandosi a Frosinone. Per giungere sul colle ove s’adagia il centro storico la “Via Casilina” proporrà tre facili “côtes” consecutive che, fossimo stati al Tour, avrebbero ispirato agli organizzatori altrettanti GPM di quarta categoria. Delle tre la più impegnativa sarà l’ultima (1,7 Km al 5%), seguita da una discesa a tornanti verso i quartieri moderni di Frosinine, dove sarà disputato l’ultimo traguardo volante ufficiale, fonte d’abbeveraggio per punti e abbuoni.
Tornati sul piano, si passerà sotto il colle di Ferentino, centro d’antica origine (lo fondarono gli Ernici nell’VIII secolo a.C., mentre la leggenda fa risalire la sua nascita nientemeno che al Dio Saturno, scacciato dall’Olimpo – che i romani avevano identificato nel Monte Soratte - e mandato in esilio sulla terra) più famoso per il suo “muro”, erta stradina che oggi è puntualmente evitata dalle principali competizioni ciclistiche, dopo esser stata per molto tempo una delle asperità storiche della Tirreno – Adriatico, congiuntamente al gemello di Morolo che, invece, è stato inserito – seppur parzialmente – nel tracciato della frazione di Tivoli del Giro 2008.
Poco più avanti si transiterà per la prima volta sotto il traguardo di Anagni, iniziando l’anello di 18,2 Km che chiuderà l’ultima tappa in linea. Il circuito debutterà con un tratto in quota di circa 2 Km, poi si farà velocemente ritorno sulla Casilina, che transita ai piedi del colle anagnino, tornando infine a rimontarlo nei conclusivi 2,7 Km. La strada è lieve, non andrà oltre il 4,6% d’inclinazione media, ma contribuirà a selezionare il gruppetto d’attaccanti, lanciando verso la vittoria il più resistente.


I VALICHI DELLA TAPPA

Sella delle Pastinelle (102m). Aperta tra i monti Trocchio e Maio, coincide con l’omonima località, posta sulla SS 6 "Casilina", tra Cassino e Taverna di San Vittore del Lazio. Vi si stacca la strada diretta a Cervaro.

Valico di San Filippo (200m). Vi transita la SS 6 "Casilina" nel suo tratto più impegnativo, tra Frosinone ed il bivio per Torrice.

Mauro Facoltosi [info@ilciclismo.it]

ALTIMETRIA
http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2009/altimetrie/t20_alt.html

PLANIMETRIA
http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2009/planimetrie/t20_plan.html

FOTOGALLERY

Napoli, scorcio di Posillipo
http://www.globalgeografia.com/album/italia/campania/napoli22.jpg

Capo Miseno
http://www.globalgeografia.com/album/italia/campania/capo_miseno2.jpg

Lago d’Averno
http://www.fotoeweb.it/sorrentina/Foto/Campi%20Flegrei/Lago%20d%27Averno.JPG

Cuma, l’antro della Sibilla Cumana
http://www.ilreporter.com/wp-content/uploads/2008/10/cuma_squizzato_670_382_100_cropped.jpg

Lago di Patria
http://www.fondoambiente.it/upload/oggetti/lagoPatriaPiccola.jpg

I Regi Lagni
http://caffenews.files.wordpress.com/2007/09/regi_lagni.jpg

L’ecomostro del Villaggio Coppola (prima della demolizione)
http://www.esplosivi.it/sites/files/101918/1_SIAG__101924.jpg

Mondragone, il Giro saluta il mare
http://www.paesionline.it/foto_italia/CB343_mondragone.jpg

Il Fiume Garigliano
http://www.agraria.org/parchi/campania/roccamonfina1.jpg

Vulcano di Roccamonfina
http://www.walkingitaly.com/motori/90/90_03.jpg

Abbazia di Montecassino
http://www.paradoxplace.com/Perspectives/Rome%20&%20Central%20Italy/Montecassino/Images/Ab_Montecassino_BR.jpg

Frosinone
http://www.jobmagazine.net/citta/frosinone.jpg

Ferentino, spettacolare tratto del celebre “muro”
http://www.signaromanorum.org/jpg/POR_Ferentino.jpg

Due scorci di Anagni
http://www.iterconficere.it/iterconficere/didattica/casilina/immagini/anagni.jpg

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