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GIOVENTU' PREGIATA a cura di Cristina Manzolini
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Home  >  GIOVENTU' PREGIATA a cura di Cristina Manzolini  >  DAMIANO CARUSO
DAMIANO CARUSO

IMMENSO CARUSO: VINCE IL NETTARINE, PUNTA  AL GIRO BIO E, PERCHE’ NO, UN BIS AL TRICOLORE

Con l’intervista all’astro nascente del ciclismo nostrano, quel Damiano Caruso campione italiano dei dilettanti, parte forte una nuova rubrica de Ilciclismo.it. Cristina Manzolini inizia a collaborare con il nostro sito, proponendo una rubrica che ogni settimana presenterà ai lettori un corridore giovane e di belle speranze, con l’ambizione di presentarlo al grande pubblico.

Di Cristina Manzolini

È il campione italiano in linea Damiano Caruso ad arricchire l’albo d’oro del Giro ciclistico delle Pesche Nettarine, corsa nazionale a tappe riservata alla categoria under 23. La gara organizzata dalla Asc di Romagna del presidente Marco Selleri ha preso il via da Mordano (Bologna) con la prova contro il tempo dove ha visto primeggiare il favoritissimo Adriano Malori, campione del mondo a cronometro di categoria in carica. Se ad inaugurare il Giro è il campione del mondo a terminarlo nei migliori dei modi è il campione d’Italia Damiano Caruso, che nella quinta ed ultima tappa va a tagliare il traguardo di Faenza in solitaria, aggiudicandosi la tappa e la maglia verde di leader del 14° Giro ciclistico delle Pesche Nettarine. Le emozioni regalate da portacolori della toscana Mastromarco sicuramente riemergeranno tra pochi giorni in occasione del Giro d’Italia dilettanti, da quest’anno ribattezzato GiroBio: questo corridore ha le carte giuste per disputare una grande prova e le occasioni per incendiare la corsa, con diverse tappe di montagna (tra Feltre e il Monte Carpegna), non gli mancheranno di sicuro.

Andiamo dunque a scoprire chi è Damiano Caruso. Il ragazzo milita nella Mastromarco, la stessa in cui sbocciò il talento di Vincenzo Nibali e del messinese Caruso ha anche intrapreso lo stesso percorso che dalla Sicilia, dove è nato 22 anni fa (Ragusa) lo ha portato in Toscana dove ha sede il ritiro della sua squadra. Proprio lì solitamente si allena con i suoi compagni, ma quando ha degli obiettivi precisi in programma preferisce allenarsi da solo. Passista scalatore, con alle spalle 14 vittorie: 8 da Juniores e 4 da Under 23. Ora lo attende il salto tra i professionisti alla Lpr Farnesi, capitanata dal suo mito Danilo Di Luca.

Damiano, una vittoria, quella al Nettarine, ottenuta in una tappa con tante salite: un’impresa importante e un bel trionfo.

<< Sulla carta era sicuramente la tappa più dura del Giro delle Pesche Nettarine, ma anche quella che si addiceva di più alle mie caratteristiche, non nascondo che la sera prima ero andato a vederla. Ho cercato di esprimermi nei migliori dei modi dall’inizio alla fine, scegliendo il momento migliore per attaccare: il Monte Casale.>>

A chi dedichi questa vittoria?

<< Ai miei compagni di squadra che sono stati fantastici e al nostro presidente Bruno Malucchi.>>

Dal Nettarine a Faenza ci spostiamo di pochi chilometri a Imola, ovvero Settimana Tricolore: uno dei tuoi obiettivi è il bis su un circuito impegnativo.

<< Sarebbe bello, non è facile ma ci riproverò mettendocela tutta. C’è molta competizione, tutti puntano ad indossare una maglia così prestigiosa come quella di campione italiano. Un prestigio provato in prima persona per un intero anno, che riserva dei pro e dei contro, sei sulla bocca di tutti e questo ti da un grandissima carica facendoti sentire orgoglioso
ma allo stesso tempo la gente si aspetta tanto da te e devi dimostrare il massimo. In gruppo, poi, c’è una grande competizione e durante le gare, gli avversari ti curano cercando in ogni modo di non farti andare in una fuga. Tirando le somme posso dire che sono stati gli aspetti positivi a far da padroni in questo ultimo anno.>>

A Luglio passerai professionista alla Lpr: che effetto ti fa?

<< In un certo senso mi galvanizza entrare nel mondo del professionismo, partire da zero e vivere nuove emozioni, anche se non nascondo di avere un po’ di “paura” perché non so cosa mi aspetta. Avrò come capitano Danilo di Luca, il mio campione preferito, in lui mi rivedo parecchio (o almeno spero di rivedermi in lui tra qualche anno) perchè abbiamo delle caratteristiche molto simili. Adoro il suo scatto bruciante, ammiro la sua tenacia e la sua grinta. Al Giro d’Italia ha dato tanto, è stato uno spettacolo. Una tappa in cui mi ha colpito? La Cuneo-Pinerolo con un arrivo strepitoso.>>

Cosa è stata per te la Mastromarco? Perché secondo te la Lpr è la squadra giusta per iniziare?

<<La Mastromarco è stata speciale, mi ha fatto sempre sentire in un ambiente tipo “famiglia” per non farmi pesare la lontananza da casa. La Lpr è la squadra giusta per iniziare perché al momento è una di quelle squadre che ti dà le garanzie giuste per fare il corridore ad un certo livello ma al tempo stesso non ti mette troppa pressione chiedendo immediatamente dei risultati.>>

A che età hai iniziato a correre in bici?

<< A quindici anni, tardi rispetto agli altri corridori anche perché da bambino non seguivo il ciclismo, in famiglia erano tutti appassionati del calcio. Iniziai per caso. Un giorno uscii in bici con un amico di mio padre e da lì non ho più smesso, una passione che è venuta in modo graduale, giorno per giorno, pedalata per pedalata. Poi nella categoria juniores sono arrivate la prime vittorie a mettere un po’ di morale. Ricordo vagamente la mia prima vittoria in assoluto, ero Juniores primo anno e se non mi sbaglio fu in Basilicata.>>

Cosa avresti fatto se non avessi fatto il corridore?

<< Avrei continuato gli studi, ho il diploma di geometra e mi sarebbe piaciuto studiare ingegneria.> >

La tua vittoria più bella?

<< Il Campionato Italiano a Bergamo, lo scorso anno. È stata una vittoria un po’ particolare o meglio inaspettata, una felicità indescrivibile. Non riuscivo a realizzare che proprio io, Damiano Caruso ero campione d’Italia, solo dopo qualche giorno me ne sono reso conto.>>

Un sogno nel cassetto?

<< Vincere il Giro d’Italia: una gara prestigiosa con i suoi cento anni di emozioni e fascino. Penso che per un corridore italiano vincere una delle gare a tappe più importanti al mondo che si svolge nella sua terra sia il massimo.>>

Damiano, ci auguriamo che questo tuo sogno si realizzi… Ora sei pronto a vincere il Giro Bio?

<< Eh, la condizione c’è! Ci proviamo…..>>





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