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CASSANI NON HA DUBBI
'SELLA AGO DELLA BILANCIA, MA IL FAVORITO E' CONTADOR'

Il commentatore tecnico della Rai tira le somme dopo le prime due settimane di un Giro ’bello ma diverso’. Per Davide Cassani il favorito rimane Contador che ’sta interpretando la corsa alla grande’ ma vanno tenuti sotto osservazione tutti i primi della classifica generale, con il mirino puntato su Sella che potrebbe rivelarsi ’l’ago della bilancia’ sulle salite che attenderanno i girini da qui a Milano, con Gavia e Mortirolo su tutte. L’intervista di Saverio Melegari.

di  Saverio MELEGARI

Lo ascoltiamo tutti i giorni per seguire ogni centimetro di tutte e 21 le tappe di questo appassionante Giro d’Italia. Quando succede qualcosa in mezzo al gruppo arriva la sua spiegazione da ex corridore e da ex regista sulla strada, compito che l’allora ct della Nazionale Alfredo Martini gli affidava annualmente ad ogni Mondiale. Lo scorso anno ci ha fatto compagnia per tutto lo stivale, dalla Sardegna a Briançon per raccontare per filo e per segno ogni singola tappa.
Torna sulle colonne del nostro sito, nel secondo e ultimo giorno di riposo della carovana rosa, con il trasferimento dall’Alto Adige a Sondrio per la tappa di domani, la voce tecnica della squadra Rai, vale a dire Davide Cassani.
Dopo essere stato lui il protagonista assoluto almeno del primo giorno di Giro d’Italia con il furto avvenuto in Sicilia al suo computer portatile che rappresentava una memoria storica infinita sul mondo delle due ruote, “non l’ho ritrovato purtroppo e oramai ho perso ogni speranza”, si è calato come sempre alla perfezione nel ruolo di commentatore tecnico ed ha analizzato questi primi sedici giorni di corsa nel dettaglio.

Davide, nel plotone quest’anno abbiamo i vincitori di Giro, Tour e Vuelta del 2007 (Di Luca, Contador, Menchov,ndr). Pensi che il livello della corsa sia più alto rispetto a quello degli altri anni?
“E’ un Giro molto bello, ma non penso che sia particolarmente diverso da quelli che abbiamo visto in passato. Indubbiamente, con tutti questi campioni al via, c’è più incertezza sul risultato finale ma è anche il bello del ciclismo”.

Cosa hanno detto queste prime due settimane di corsa?
“Ripeto, l’incertezza ci sarà fino alla crono di Milano. In questi giorni, soprattutto sulle Dolomiti, abbiamo visto alcuni uomini che sono usciti di classifica come è normale che sia, e altri che hanno avuto qualche passaggio a vuoto ma si sono ripresi molto bene e sono rimasti a contatto con i migliori (ogni riferimento a Franco Pellizotti a Plan de Corones è puramente casuale,ndr). Però adesso rimangono due tappe dure più la crono dove si deciderà tutto”.

Chi ti ha particolarmente sorpreso fino a questo momento?
“Non posso che dire Alberto Contador, ma non perché adesso è in testa alla classifica e ha la maglia rosa, ma per come è riuscito ad interpretare fino ad adesso il Giro, corsa alla quale non aveva mai preso parte. Aver saputo di dover correre una grande corsa a tappe di tre settimane soltanto cinque giorni prima del via non deve essere stato sicuramente facile da gestire, però sta dimostrando di esserci alla grande”.

E se Contador avesse saputo già da prima che l’invito al Giro, alla fine, sarebbe arrivato?
“Beh, questo non lo posso certo dire perché non so come sono andate le cose e bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati. Certo è, che se davvero lui l’ha saputo i primi giorni di Maggio della sua partecipazione al Giro, sta facendo una grande corsa”.

Abbiamo parlato di sorpresa. E delusioni ce ne sono state?
“Direi che di delusioni fino ad adesso non ne ho, anche perché tutti hanno dimostrato di correre con la volontà di fare al meglio il proprio lavoro. Chiaramente, qualcuno che ha reso meno degli altri ci deve essere per forza, però altri sono stati anche sfortunati”.

Qualche nome?
“Paolo Savoldelli è stato attaccato da una brutta bronchite (proprio quest’anno che non aveva avuto problemi di allergia,ndr), mentre Di Luca forse non avrà la condizione del 2007 ma sul Fedaia ha dimostrato una grinta immensa. E poi c’è Menchov che, obiettivamente, credevo venisse al Giro soltanto per allenarsi e invece in salita, escludendo la cronoscalata di ieri, è stato uno dei migliori, soprattutto a Pampeago”.

Paolo Savoldelli e Danilo Di Luca. Entriamo in casa LPR-Ballan. Non pensi che si siano spremuti troppo nella prima parte del Giro e adesso manchino le energie?
“Non è che hanno lavorato a vuoto. Probabilmente in squadra sapevano che al “killer” mancava quel qualcosina in più per essere sui livelli dello scorso anno e allora si sono dati da fare, andando a vincere qualche tappa (con Bosisio a Pescocostanzo) e prendendo anche la maglia rosa, catturando quindi ottimi risultati e facendosi vedere in testa alla corsa”.

Negli occhi di tutti c’è sempre il week-end da sogno di Emanuele Sella. Sembrava che la sfortuna si fosse accanita su di lui (foratura nel finale in Abruzzo, tre cadute e una foratura nella tappa di Cesena dov’era il “vincitore in carica”,ndr) e invece poi è arrivata la gloria...
“Quella che sembrava sfortuna, alla fine è diventata una grande fortuna. Sull’Alpe di Pampeago e sul Fedaia ha fatto vedere numeri da campione ma, in generale, è rimasto davanti per tre giorni in maniera fenomenale (per 6’’ è svanita una tripletta storica,ndr). Adesso è rientrato in classifica e vedremo, in base a questi risultati, cosa riuscirà a fare e se potrà rimanere con i migliori o meno. Certo, va detto che adesso in salita va veramente forte e tra Monte Pora e Mortirolo potrebbe anche essere l’ago della bilancia per le sorti degli altri big”.

Lo spettacolo di Plan de Corones è stato fantastico: tantissima gente e crono corta ma micidiale. Pensi che sia un esperimento da riproporre anche in seguito?
“Quella di ieri è una salita talmente dura che gli organizzatori non possono certo pensare di farla fare tutti gli anni. Si prenderanno una pausa e probabilmente fra qualche anno verrà riproposta. Va detto, però, che di asperità toste e impegnative come questa non se ne trovano altre in giro, quindi…”

Cosa succederà in questi ultimi cinque giorni di Giro d’Italia?
“Tutti vorranno vedere come si comporterà Alberto Contador che deve difendere il primato. Sicuramente vedremo all’attacco sia Riccardo Riccò che Gilberto Simoni, mentre mi aspetto di vedere, come dicevo in precedenza, un Emanuele Sella volare, e poi attenzione ugualmente anche a Danilo Di Luca e Denis Menchov che non sono tagliati fuori. Per non parlare di Marzio Bruseghin che, visto come si è messa la classifica, vorrà puntare con decisione al podio”.

Comunque il tuo favorito rimane il capitano dell’Astana?
“Si, il corridore spagnolo al momento rimane il numero uno. Ma potrebbe esserci un fattore in più!”.

E quale sarebbe?
“Il caldo che sta uscendo in questi giorni i corridori non lo hanno accusato particolarmente, perché sono sempre stati intorno ai 2000 metri dove faceva piuttosto fresco. Però, per Contador, aumenterà il rischio allergia, visto che lui ne soffre. E visto che le salite delle prossime tappe inizieranno da altezze sul livello del mare più basse rispetto a quelle di questo weekend, potrebbe anche andare in crisi sul Mortirolo. Quindi vedremo quello che succederà, ma non voglio certo portargli sfortuna”.

Saverio Melegari

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