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LA STAF(ILL)A(TA) DI BRESCHEL E IL GIALLO VALJAVEC

Dopo due volate e pochi spunti di cronaca, l’arrivo di Stafa rimescola le carte in testa alla classifica del Giro di Svizzera. Va in porto una fuga che, inizialmente, era composta da 26 uomini, con il successo che va a Matti Breschel, mentre il terzo, Valjavec, riesce a spuntarla su un generoso Andy Schleck che rimane fra i favoriti al successo finale.

.: nella foto, Breschel trionfatore in quel di Stafa (http://tagesschau.sf.tv)

di Saverio Melegari

Saxo Bank ancora alla ribalta. Dopo Cancellara nel prologo, ecco Matti Breschel a Stafa che, con un preciso sprint negli ultimissimi metri, riesce ad avere la meglio su Maxim Iglinsky e Tadej Valjavec. Bravo e coraggioso lo sloveno che conquista in qua e in là abbuoni e, alla fine, va ad indossare anche la maglia gialla che dovrà difendere, e potrebbe farlo più che bene, nei tornanti che domani porteranno a Serfaus.
Com’era prevedibile, vista l’altimetria di questa quarta frazione, con il Passo del San Gottardo in avvio di gara, un folto gruppo tenta l’avanscoperta. Se ne vanno in 26: Santaromita e Zaugg (Liquigas), Haussler (Cervelo), Amador (Caisse d’Epairgne), Chavanel (Quick Step), Martin (Columbia-High Road), Klimov (Katusha), Breschel e Andy Schleck (Saxo Bank), Iglinsky e Murayev (Astana), De Greef, Van Avermaet e Vansummeren (Silence-Lotto), Irizar (Euskaltel-Euskadi), Gavazzi (Lampre-NGC), Duyn (Garmin), A.Efimkin e Valjavec (AG2R-La Mondiale), Kiserlovski (Fuji-Servetto), Roy (FdJ), Hary (Cofidis), Frohlinger, Rohregger e Velits (Team Milram) e Ackermann (Voralberg). In pratica tutte le squadre ad eccezione della Rabobank hanno un proprio uomo in fuga, compreso quei team che invece sono maggiormente rappresentati come Silence-Lotto e Milram.
Fra di essi c’è un tipo piuttosto pericoloso per la leadership di Fabian Cancellara, vale a dire il tedesco Tony Martin che, alla partenza di Biasca, aveva un ritardo dallo svizzero di soli 34” e quindi, appena il vantaggio ha iniziato a salire, è diventato maglia gialla virtuale. Il gap massimo è stato raggiunto a settanta chilometri dal traguardo con 2’04”, con il gruppo ad inseguire nonostante la squadra del leader abbia un uomo valido per la salita e uno per l’eventuale volata di gruppetto (fra quelli davanti, Breschel sarebbe il favorito assieme al nostro Gavazzi). I ventisei di testa procedono di comune accordo anche sulla seconda salita di giornata, di 2° categoria, vale a dire il Sattelegg. Più che della salita, però complice anche la stanchezza, è la discesa a creare selezione in testa alla corsa. Nel plotone è l’Astana a prendere in mano la situazione, anche se il vantaggio continua a crescere e si attesta, a 30km dall’arrivo, sui 2’20”. Si involano in nove, lasciando gli altri 17 compagni troppo lontani per tentare un ricongiungimento: Zaugg, Breschel, A.Schleck, Iglinsky, Efimkin, Rohregger, Velits e Kiserlovski: di conseguenza Tony Martin perde il treno giusto per provare a prendersi la maglia gialla. Le prime scaramucce davanti arrivano ai meno venti: sfruttando un buco dovuto prevalentemente alla stanchezza, provano ad avvantaggiarsi la coppia Saxo, Velits e Valjavec. Un paio di chilometri, però, e gli altri rientrano e il gruppo inizia a navigare a più di tre minuti. Ai meno diciassette il plotone agguanta la parte dei fuggitivi che si era staccata in precedenza, con Columbia, Cervelo e Cofidis in testa a tirare, ma senza grande convinzione.
Il ritmo in testa cala un po’ e si arriva con 1’55”ai meno otto. Un vantaggio che consentirebbe a Valjavec di portarsi in testa alla generale, visto che da Cancellara paga 49” e, grazie al secondo d’abbuono nello sprint volante, rimane davanti a Andy che invece aveva 52”, mentre sono lì vicini sia Rohregger che Velits. Gli ultimi tremila metri sono pieni di scatti e quello buono sembra piazzarlo Rohregger che si avvantaggia fino a qualche secondo, ma l’uomo Milram viene riacciuffato ai 500 metri. In contropiede ai meno 200 ci prova Tadej Valjavec che, però, si porta alla sua ruota sia Iglinsky che Breschel. Entrambi lo saltano ai cinquanta, l’uomo Astana spinge un po’ verso l’esterno il danese che però con il colpo di reni riesce ugualmente ad avere la meglio. Il gruppo rintuzza ancora un bel po’ e la volata se l’aggiudica Pippo Pozzato davanti a Kirchen, staccati di 1’05”.
La fuga, quindi, ha sortito gli esiti sperati e Tadei Valjavec ha comunque di che esultare visto che va a prendersi la maglia gialla strappandola a Cancellara. Alle sue spalle, la lotta è serrata: Andy è a 2”, Velits a 11” e Rohregger a 13”, mentre il vecchio leader scivola in sesta posizione a 20”.
Domani si fa sul serio con la quinta tappa, 202km da Stafa e Serfaus con gli ultimi 90km tutti in Austria. Una salita di prima categoria ai meno sessanta (Arlbergpass) e poi due ascese nel finale, collegate fra di loro con la prima piuttosto impegnativa, mentre l’ultimo chilometro sarà in falsopiano.

Saverio Melegari









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