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DELFINATO, 3a TAPPA: BOONEN ANCORA A SECCO, TAPPA E MAGLIA A TERPSTRA

L’olandese della Milram trionfa nella Tournus - Saint-Etienne di 182 km dopo una lunga fuga, anticipando Turpin e Trofimov, e conquista il simbolo del primato, sfilandolo a Cadel Evans. Ancora a digiuno il favoritissimo della vigilia, Tom Boonen, giunto in gruppo a 1’32’’. Furlan, vincitore ieri, si stacca. Domani si inizia a fare sul serio con la cronometro di Valence.

.:nella foto, Terpstra riceve i complimenti per il doppio successo (www.eurosport.fr)

Tappa e maglia in genere è l’accoppiata dei grandi. Non crediamo di poter classificare come tale Niki Terpstra, imponente 25enne olandese di Beverwijk, ottimo talento in chiave classiche del Nord. Certo è che la prestazione offerta oggi dall’alfiere della Milram è stata però notevolissima: è stato il più attivo nella lunga fuga a cinque comprendente anche Landaluze, Turpin, Trofimov e Pauriol, sapendo di avere la possibilità di conquistare la maglia di leader, ha preso in testa l’ultimo chilometro, e nonostante questo è stato capace di far suoi il successo parziale e il simbolo del primato.
La fuga è giunta al traguardo con un margine di 1’32’’ sul gruppo principale, orfano del vincitore di ieri Angelo Furlan, a cui sono bastate le tutt’altro che proibitive “cotes” in programma quest’oggi per alzare bandiera bianca, denotando ancora una volta la più pesante delle sue lacune (oltre alla scarsissima buona sorte), ossia l’incapacità di reggere su salite leggermente più dure di un dosso antivelocità. La buona riuscita dell’azione del mattino non è però stata sempre scontata. Anzi, subito prima e durante l’ultima ascesa di giornata, la Cote de Chateau-Gaillard, il gruppo sembrava destinato a riassorbire gli attaccanti, sia pure in extremis. Al contrario, il plotone ha però smesso di guadagnare subito dopo il GPM, a causa dell’improvviso ripensamento della Française-de-Jeux, attivissima sulla salita ma tornata a centro gruppo subito dopo, e della scarsa convinzione messa nell’inseguimento da QuickStep e Caisse d’Epargne. La Silence – Lotto di Evans ha così potuto ridurre soltanto di qualche decina di secondi il vantaggio dei primi, che intanto iniziavano a preoccuparsi solamente della volata. All’ultimo chilometro, Terpstra si è trovato a comandare il drappello, senza più nessuno disposto a dargli un cambio. L’olandese, a quel punto, si sarebbe trovato nella posizione peggiore per disputare lo sprint, non fosse stato per la provvidenziale (per Terpstra) sparata di Landaluze, che ha provato un’azione alla Cancellara, ma con un tempismo alla Pozzato. Il basco, partito troppo presto se intendeva disputare la volata e troppo tardi se il suo intento era quella di anticiparla, è sostanzialmente servito da apripista a Terpstra, che lo ha facilmente saltato, per poi resistere al ritorno non irresistibile di Turpin, e a quello più veemente ma tardivo di Trofimov, la cui volata è stata condizionata dall’aver dovuto smettere di pedalare per evitare un Landaluze giunto con l’acido lattico fino alle orecchie ai 200 finali. Dopo un minuto e mezzo circa, il gruppo è stato regolato da Trusov, che ha alzato un braccio nel momento in cui ha tagliato il traguardo, facendo nascere il sospetto che non sapesse che i battistrada non erano stati raggiunti.
Per il vincitore odierno si tratta probabilmente della più grande soddisfazione della carriera su strada (fino ad oggi aveva vinto qualche tappa in piccole corse a tappe e qualche classica minore), ma non in assoluto, dal momento che nel 2005, a non ancora 21 anni, Terpstra ha conquistato un argento nell’inseguimento a squadre ai Mondiali di ciclismo su pista di Los Angeles. L’olandese avrà comunque modo e tempo di conquistare altri e più prestigiosi allori, avendo dalla sua la giovane età e il talento dimostrato non solamente oggi, ma anche e soprattutto al Nord nella passata stagione, con un 4° posto alla Tre Giorni di La Panne e un 14° al Giro delle Fiandre, giungendo nel gruppo immediatamente dietro il vincitore Devolder. Tra i fuggitivi, è da segnalare anche la presenza di Inigo Landaluze, che ha sì gestito in maniera inguardabile il finale, ma che è comunque il più forte in salita dei cinque, e ha nel suo palmarès l’edizione 2005 del Giro del Delfinato. Grazie alla fuga di oggi, il basco si è portato a 3’’ da Evans, migliore dei big, anche se, con ogni probabilità, domani sera gli effetti dell’azione odierna saranno già stati vanificati.
Già domani, in ogni caso, gli uomini di classifica, ed in particolare Cadel Evans, avranno l’occasione di ridare alla classifica un volto più simile a quello che potrebbe avere al termine del Delfinato, domenica prossima a Grenoble. La cronometro da Bourg-les-Valence a Valence misura infatti 42 km, e, tendendo a salire per buona parte del tracciato, nel tratto centrale, favorirà non poco gli specialisti del tic-tac, primo fra tutti l’australiano trionfatore nel prologo di Nancy. Alberto Contador e gli altri saranno chiamati verosimilmente a limitare i danni dal capitano della Silence – Lotto, che a sua volta avrà probabilmente come obiettivo un bis di quanto fatto oggi da Terpstra: tappa e maglia. Per quel che concerne gli italiani, Basso, a meno di una miracolosa metamorfosi rispetto a domenica scorsa, avrà come obiettivo quello di difendersi, magari mettendo qualche secondo tra sé e scalatori puri quali Gesink e Anton. Difficile dire invece quale potrà essere la prestazione di Valverde, che nel prologo, per quanto si trattasse di una prova atipica, è stato autore di una prova più che positiva. Per la vittoria di tappa, al di fuori dei soliti nomi, si segnala David Millar, ieri vicinissimo al successo parziale, che domani si troverà sotto le ruote il suo terreno preferito.

Matteo Novarini

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