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SVIZZERA 2009: ABBASSO LE MONTAGNE!!!

È una delle principali corse a tappe della stagione, dall’alto delle sue 72 edizioni finora disputate. Nel 2009, però, il prestigio del Tour de Suisse sarà adombrato da un tracciato non all’altezza della gara: poche le salite inserite nel percorso, non eccezionali e mal collocate (nonostante siano tutte nelle fasi finali delle tappe), a decidere la corsa saranno le due cronometro individuali che faranno da prologo ed epilogo alla principale manifestazione ciclistica organizzata sul suolo elvetico (mondiali a parte).

.: nella foto, Serfaus, il pittoresco villaggio che accoglierà l’arrivo di una delle frazioni più impegnative (www.baerolina.com)

Una corsa contro natura.
Se il Delfinato rispetterà la tradizione, non si può così dire della 73a edizione del Tour de Suisse, che tradirà la sua natura, le sue montagne, proponendo ai partecipanti un percorso più tarato sulle misure dei passisti. E questo nonostante il percorso presenti tre arrivi in salita (ma sarebbe meglio usare il termine “in quota”, non sempre coincidendo l’ultimo GPM col traguardo), in due casi al termine di ascese impegnative (ma non troppo). Stringi stringi, però, queste saranno le uniche due autentiche palestre per gli scalatori, troppo poche per controbilanciare i 47 Km da percorrersi contro il tempo. Un itinerario agli antipodi rispetto a quell’anno scorso, tracciato a favore degli scalatori, tra l’altro utilizzando ascese non particolarmente impegnative ma anche non proponendo vere e proprie tappe a cronometro (c’era solo quella del Klausenpass, ma era una cronoscalata). Non a caso la vittoria finale arrise ad uno scalatore, il ceco Roman Kreuziger, che quest’anno dovrà stringere i denti se vorrà bissare al successo e sgominare la concorrenza di campioni del calibro di Klöden, Kirchen e Cancellara, per citare i tre “big” meglio attrezzati per le gare a cronometro. Anche i fratelli Schleck potrebbero lasciare il segno, mentre agli italiani dovrebbero rimanere solo le briciole, leggi vittorie di tappa. Comunque, andrà seguita con attenzione la prova di Damiano Cunego, per sincerarsi se la negativa prestazione all’ultimo Giro sia solo il sintomo di un momento non felice oppure se il campione veneto debba rivedere i suoi progetti futuri.

1a TAPPA: MAUREN - RUGGELL (Liechtenstein - 7,8 Km – cronometro individuale)

Sposando la tendenza del momento (Delfinato in corso d’opera, Vuelta 2009, Giro e Tour 2010), anche il Tour de Suisse leverà le ancore fuori dai confini patrii. La cronometro d’apertura, infatti, si snoderà sulle strade del Liechtenstein, il principato incastonato nel cuore delle Alpi, tra la Confederazione Elvetica e l’Austria. La tappa non coinvolgerà la capitale Vaduz, ma si snoderà tra due piccole località dello stato alpino, raccordate da quasi 8000 metri di strada velocissima. I migliori compieranno il tragitto in circa 9 minuti, viaggiando ad una media di oltre 50 Km/h, favorita dalla presenza di lunghi tratti rettilinei. Non dovrebbero influire sul risultato finale i due scalini che spezzeranno un’altimetria altrimenti pianeggiante (uno strappo di 0,2 Km all’8,5% da superare a metà gara e un altro di circa mezzo chilometro ma più leggero, inserito a 3 Km dal traguardo).

Partenza primo corridore: Weiherring, ore 15.08
Arrivo ultimo corridore: Landstrasse, ore 18.15

2a TAPPA: DAVOS - DAVOS (149,8 km)

Davos è una delle principali stazioni di sport invernali dell’arco alpino, apprezzata a tal punto da essere stata prescelta anche per lo svolgimento di summit politici ed ecomici di primaria importanza. Non aspettatevi, però, una frazione impegnativa com’era stata la seconda tappa del Tour de Suisse dell’anno scorso, che prevedeva l’arrivo in salita sul Flumserberg. Nonostante la città si trovi a breve distanza da celebri ascese grigionesi (i passi del Flüela e dell’Albula), gli organizzatori hanno sprecato l’opportunità di allestire una tappa interessante, tracciandone invece una di moderato impegno. Per fare un paragone con la prima frazione montana del Giro del Centenario, si può dire ben forte che quella di San Martino di Castrozza era molto più impegnativa: alle spalle di Danilo Di Luca chiusero col tempo dell’abruzzese 15 corridori (ed altri 18 accusarono un distacco inferiore ai 20”), a Davos potrebbe disputarsi il successo di tappa – sempre che non vada in porto un tentativo solitario – un gruppetto molto più nutrito. Complice un finale non durissimo, nonostante le due ascese previste negli ultimi 31 Km. La più impegnativa è la prima, classificata di prima categoria appunto perché è la prima e perché si sale subito a 1435 metri, non certo per le pendenze, che si presentano rilevanti solo nei primi 1600 metri (media del 7,5%, uno strappo comunque interessante perché precederà il primo dei traguardi volanti “Probon”, che elargiranno abbuoni per la classifica). L’ancor più facile ascesa che si concluderà a Glaris, alle porte di Davos, potrebbe invece rivelarsi decisiva per il successo parziale, collocata com’è a 11 Km dalla conclusione, all’imbocco del falsopiano che caratterizzerà tutto il finale di gara.

GPM: Wiesen (1435m - 1a cat – 10,4 Km al 4,4% - dopo 128,9 Km); Davos Glaris (1450m – 3a cat – 3,1 Km al 2% - dopo 138,5 Km)
Partenza: Kurgartenstrasse, ore 13.29
Via volante: Bahnhofstrasse, ore 13.34
Arrivo: Promenade, ore 17.18 – 17.43

3a TAPPA: DAVOS - LUMINO (195,4 Km)

La tappa ticinese, con l’eccezione di quella disputata lo scorso anno a Caslano (ricordate, fu il giorno della spaventosa caduta di Fränk Schleck nella discesa di Cademario?), ricalcherà un canovaccio molto simile a quello proposto in passato: passaggio dai Grigioni al cantone di espressione italiana attraverso un grande passo alpino collocato lontano dal traguardo (quasi sempre si sale sul Lucomagno, come accadrà stavolta), interminabile planata verso la Val Leventina e poi un finale prevalentemente pianeggiante, che va ad offrire la vittoria ai velocisti su d’un piatto d’argento (così è stato ad Ascona nel 2006 e a Giubiasco nel 2007). Va aggiunto, però, che il finale di Lumino presenterà qualche grattacapo in più agli sprinter perché l’arrivo sarà più vicino al Lucomagno (una settantina di chilometri) ed il tratto finale presenterà un piccolo muretto: sono solo 200 metri ma al 14% di media e potrebbero bastare per mandare su di giri il motore dei “treni”, già spremutisi in prossimità del traguardo volante di Gnosca (3 Km prima di Galbisio); a questo punto non mancherà molto alla meta della terza frazione, solo 9 Km.

GPM: Lukmanierpass (1940m - 1a cat – 15,8 Km al 5,5% - dopo 124,8 Km); Galbisio (278m – 4a cat – 0,2 Km al 14% - dopo 186,4 Km)
Partenza: Kurgartenstrasse, ore 13.12
Via volante: 100m vor Bushaltestelle Islen, ore 13.24
Arrivo: Via Mesolcina, ore 17.56 – 18.28

4a TAPPA: BIASCA - STÄFA (196,6 Km)

La prima grande salita sarà superata quasi senza accorgersene. Si salirà ai 2092 metri “Hors Categorie” del Passo del San Gottardo dal versante più duro, la vecchia strada della Val Tremola, ma ad appena 45 Km dal via. Nessuno, tra chi punterà alla classifica, proverà a far secco il gruppo lassù perché equivarrebbe ad un suicidio tattico. E’ un vero peccato che, dopo il San Gottardo, il percorso della tappa non proponga più nulla d’interessante; si tornerà a parlare di salita una settantina di chilometri più avanti, ma l’ascesa verso Sattelegg non ha pendenze idonee alla selezione, per la quale, successivamente, non ci sarà più spazio. Solo lievi saliscendi, molto teneri, caratterizzeranno gli ultimi 50 Km di gara, tracciati sulle collinose strade che fanno da corona all’estremità orientale del Lago di Zurigo. È questa una giornata ideale per imbastire fughe da lontano, con elevate opportunità d’andare al traguardo, poiché nessuno – né i “big”, né le squadre dei velocisti – si scalmaneranno più di tanto per accorciare le distanze ed andare a riprenderli. Sempre che il tentativo non assuma proporzioni pericolose (un’eventualità da non sottovalutare, vista la non eccessiva durezza complessiva del tracciato) o che questo veda tra i protagonisti un corridore di primo piano.

GPM: Museo N. d. S. Gottardo (2092m – H.C. – 13,6 Km al 7% - dopo 45,1 Km); Sattelegg (1190m – 2a cat – 5,1 Km al 5,8% - dopo 147,4 Km)
Partenza: Via Tognola, ore 12.48
Via volante: Via San Gottardo, ore 12.59
Arrivo: Seestrasse Oetikon, ore 17.54 – 18.27

5a TAPPA: STÄFA – SERFAUS (Austria – 201,5 Km)

Il tradimento è completato…. Dopo aver snobbato le salite elvetiche del Canton Grigioni ed aver relegato in un angolo la gloria locale San Gottardo, il direttore d’organizzazione Armin Meier (ex professionista, ha corso nella massima categoria dal 1995 al 2001, conquistando due volte il campionato nazionale su strada) è andato a cercarsi la prima grande salita “efficace” all’estero. Si sconfinerà in Austria, infatti, per l’arrivo in “pseudo-salita” di Serfaus, famosa stazione di sport invernali del Tirolo. “Pseudo” perché il culmine della salita, in realtà, anticiperà di una manciata di chilometri un traguardo che sarà appannaggio degli scalatori. Questi dovranno muoversi subito, appena inizierà l’ascesa finale (non ci saranno altre possibilità, il passo dell’Arlberg è troppo distante dalle fasi calde), che si presenta veramente dura solo nella prima metà e che, tra l’altro, forse rappresenterà un caso unico nella storia del ciclismo. Pur essendo una salita unitaria, i due tratti che la compongo - entrambi lunghi 3,6 Km e contigui, senza discese o falsopiani intermedi a separarli – saranno considerati come GPM indipendenti. Superato la seconda parte, nettamente più morbida, mancheranno 3,5 Km alla meta, tracciati in lievissima ascesa: lo spazio di movimento per gli scalatori sarà limitato, probabilmente ad essere favoriti saranno i grimpeur più scattisti, ma non essendoci più possibilità per recuperare qualche pretendente alla maglia oro potrebbe passare la serata a leccarsi le ferite di guerra.

GPM: Wildhaus (1090m – 3a cat. – 4,1 Km al 4,6% - dopo 58,6 Km); Arlbergpass (1793m – 1a cat – 11,9 Km al 6,2% - dopo 141 Km); Ladis (1195m – 1a cat – 3,6 Km al 8,9% - dopo 194,4 Km); Fisser-Höfe (1378m – 3a cat – 3,6 Km al 5,1% - dopo 198 Km)*
Partenza: Seestrasse Oetikon, ore 12.37
Via volante: ore 12.44
Arrivo: Gewerbepark, ore 17.55 – 18.29

6a TAPPA: OBERRIET - BAD ZURZACH (178 Km)

Velocisti col dente avvelenato. Sicuramente ce l’avranno con gli organizzatori, rei non solo d’aver tracciato un Tour de Suisse povero di salite, ma anche abbastanza avaro con i virtuosi dello sprint: esclusa la tappa di Lumino, aperta a diverse soluzioni, per loro è stata espressamente disegnata una sola frazione, quella che si concluderà nella località termale di Bad Zurzach.
Velocisti col dente doppiamente avvelenato, perché anche oggi potrebbero vedersi i sogni di vittoria rovinati o, quanto meno, ostacolati. La sesta frazione non si correrà sul velluto, soprattutto nei chilometri che contano, per la presenza di un circuito finale dal profilo piuttosto variegato (da ripetere due volte, tra l’altro), con due salitelle che potrebbero far sfumare per molti sprinter l’unica possibilità di conquistare un prestigioso successo. La prima ascesa è lo Zurziberg, valevole come GPM di terza categoria e che, tolti i primi 400 pedalabili metri (coincidenti col rettilineo d’arrivo, insida aggiunta al momento della volata, anche se ci sarà la possibilità di visionarlo in anteprima), presenta una bella pendenza media (7,3%) nei restanti 1,8 Km. A 11 Km dal passaggio, invece, si salirà a Siglistorf, dove non c’è salita vera e propria ma un lungo falsopiano (2,5 Km al 2,4%), particolarmente sfibrante se sarà preso a tutta: e molto facilmente accadrà questo poiché in vetta all’ultimo scollinamento ci sarà un traguardo volante ad abbuoni che certamente scatenerà gli appettiti di molti, magari anche di qualche uomo di classifica (ad esempio, un passista che non si sente troppo sicuro in vista delle prossime montagne e voglia mettere in cascina qualche spicciolo di secondo per la crono di Berna).

GPM: Hölzlisberg (891m – 2a cat. – 7 Km al 6,2% - dopo 10,5 Km); Zurziberg (477m – 3a cat – 2,2 Km al 6,5% - dopo 123,6 Km); Zurziberg (477m – 3a cat – 2,2 Km al 6,5% - dopo 151,7 Km)
Partenza: Industriestrasse, ore 13.37
Via volante: Eichbergstrasse, ore 13.56
Arrivo: Hauptstrasse, ore 17.58 – 18.23

7a TAPPA: BAD ZURZACH – VALLORBE/JURAPARC (204,1 Km)

È l’unico vero, autentico arrivo in salita del Tour de Suisse 2009, nel senso che il traguardo sarà collocato esattamente al termine dell’ascesa (tranne il GPM, per il vezzo tutto elvetico, più volte notato anche al Giro di Romandia, di non farlo mai coincidere con l’arrivo). Ma in questa frazione poco o nulla cambierà in classifica. Praticamente impossibile riuscire a selezionare il gruppo sulla mai dura ascesa che si arrampicherà sul Mont d’Orzeires, il piccolo valico sovrastante Vallorbe. Si comincerà a salire a 23 Km dallo Juraparc, ma fino alla periferia di Vallorbe s’incontreranno pendenze talmente morbide che non perderanno le ruote nemmeno i velocisti. Una breve discesina introdurrà i 4 Km finali, sicuramente più duri del tratto affrontato in precedenza, ma pur sempre facili. Anche se qualcuno dovesse inscenare un tentativo, riuscirà al massimo ad allungare il gruppo, nella migliore delle ipotesi a spezzettarlo in tronconi staccati l’un l’altro di manciate di miseri secondi. Questo è quanto accaduto nel 2004, quando fu proposto per la prima volta un arrivo allo Juraparc. Quel giorno vinse, e con un bel vantaggio sul gruppo maglia oro, il velocista sudafricano Robert Hunter, ultimo “residuato bellico” di una lunga fuga partita da lontano.

GPM: Le Day / Vallorbe (789m – 3a cat. – 15,4 Km al 2% - dopo 196,4 Km); Juraparc (961m – 2a cat – 4,1 Km al 5,1% - dopo 202,7 Km)*
Partenza: Dr. Martin Erb Strasse, ore 13.07
Via volante: Tegerfelden, ore 13.18
Arrivo: Juraparc (Col-du-Mont d’Orzeires), ore 17.56 – 18.28
*Il GPM non coincide con l’arrivo, che sarà comunque in salita (dopo il GPM dovranno essere superati 1,4 Km al 4,9% per andare al traguardo, posto a quota 1030).

8a TAPPA: LE SENTIER / VALLÉE DE JOUX – CRANS MONTANA (181,7 Km)

È la tappa “regina”, la più dura ed impegnativa del 73° Tour de Suisse, ma non si può dire che gli organizzatori ci siano andati giù pesante. Avevamo paragonato il tappone del Giro del Delfinato ad un banchetto con triplice portata…. Per rimanere in argomento, questa frazione è un po’ più d’una risciacquatura di piatti! Anche stavolta bisognerà attendere l’ascesa finale per vedere qualcosa d’interessante, perché prima il tracciato non riserverà spunti d’interesse: al Km 19 si scavalcheranno i 1180 metri del facile Col du Mollendruz (che, tra l’altro, non avrà nemmeno l’onore d’esser coronato da un GPM), quindi la pianura si protrarrà quasi imperterrità fino a Sion, dove si attaccherà la doppia ascesa verso la nota stazione invernale di Crans Montana. Questa si comporrà di una prima fase pedalabile (considerata a parte per il computo della classifica degli scalatori) e di una seconda un pelino più dura: in poco più di 13 Km di scalata se ne incontreranno al massimo 2 realmente difficili (non si può utilizzare il termine duri in questo caso, essendo in quel tratto la media attestata al 7,7%). Per giunta, una volta superato l’ultimo GPM, bisognerà percorrere ancora 2,7 Km per andare al traguardo, posto al culmine di una docile rampetta di 1200 metri al 4,2% medio. Per gli scalatori la vediamo dura, ora possiamo usare questa parola, non solo in ottica classifica ma anche in previsione d’un successo parziale.

GPM: Botyre (982m – 3a cat. – 7,7 Km al 5,9% - dopo 162,6 Km); Montana (1506m – 1a cat – 13,4 Km al 4,3% - dopo 179 Km)
Partenza: Rue de Moulins, ore 13.20
Via volante: Grand Rue, ore 13.34
Arrivo: Route du Rawyl, ore 17.56 – 18.29

9a TAPPA: BERNA – BERNA (cronometro individuale – 38,5 Km)

A meno di sorprese, il Tour de Suisse si deciderà nella crono dell’ultimo giorno di gara, una prova che non strizza completamente l’occhio ai passisti, i quali però avranno dalla loro parte un tracciato che, come abbiamo visto, non avrà proposto salite particolarmente difficili.
Si gareggerà su di un percorso insolito, previsto in circuito: non è raro questo tipo di disegno ma quasi mai capita che l’anello debba essere ripetuto più volte nelle gare contro il tempo. In sostanza si dovranno compiere due tornate di un circuito di una ventina di chilometri, con partenza ed arrivo situate nei pressi dello Stade de Suisse, il secondo della nazione per capienza. In ciascun giro si affronteranno due salite. Sfiorato quello che era il tracciato del “Bremgarten” (circuito automobilistico tra i più belli del mondo, ma anche tra i più pericolosi e per questo dismesso fin dal 1955) si rientrerà in Berna attraverso la prima pedalabile ascesa (1600 metri al 2,5%). Attraversato il centro storico della capitale confederata, ci si porterà sul lungo rettilineo d’arrivo (un chilometro dritto come un fuso), all’imbocco del quale terminerà la seconda, più sensibile, asperità di gara, l’Aargauerstalden: sono solo 800 metri, ma è uno strappo secco all’8,7%, con un picco del 13% in vetta che potrebbe lasciare il segno.
All’ombra di una delle principali strutture sportive della Confederazione Elvetica, si celebrà il vincitore e Berna saluterà il Tour de Suisse. È, infatti, scaduto quest’anno il contratto triennale stipulato a fine 2005 tra il municipio della capitale e gli organizzatori, che per il 2010 andranno a cercarsi altri lidi.
Sperando che nelle acque di questi nuovi approdi le montagne non paiano più come un evanescente e tremolante riflesso.

Partenza primo corridore: Quartierplatz Stade de Suisse, Sempachstrasse, ore 13.01
Arrivo ultimo corridore: Papiermühlestrasse, Stade de Suisse, ore 17.30


Mauro Facoltosi [info@ilciclismo.it]


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