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DELFINATO 2009: ROMBANO GIA’ I MOTORI DEL TOUR

Il Tour scatterà tra un mese sulle strade del Gran Premio di Monaco. Le prove generali andranno in scena sulle rotte del Delfinato, che proporrà una crono d’apertura molto simile a quella che aprirà le sfide alla Grand Boucle. E poi si andrà a testare forze e speranze sul Mont Ventoux, che a luglio sarà giudice unico di gara. Stavolta sarà solo l’ “hors d’oeuvr” di un’autentica scorpacciata alpina, che si compirà soprattutto nella giornata del trittico Galibier – Croix de Fer – Madeleine. Come sempre, il Criterium del Delfinato si deciderà in montagna, nonostante siano aumentati i chilometri da percorrere contro il tempo.

.: nella foto , Saint-Francois-Longchamp, meta della tappa regina del Delfinato 2009 (www.lafrancedunordausud.fr)


Il Giro del centanario ancora non s’è decantato nel calice dell’appassionato che già i corridori si apprestano a risalire in bici. All’orizzonte, infatti, si prospettano gli arcigni profili del Critérium du Dauphiné Libéré, la corsa a tappe Pro Tour che, mai come quest’anno, si presenterà come una sorta di test dell’imminente Tour de France. A cominciare da un campo partenti di prim’ordine, che vedrà scendere in strada anche alcuni reduci della corsa rosa come Ivan Basso (affiancato, come al Giro, da Nibali e Szmyd), Marco Marzano, Morris Possoni, il vincitore della tappa di Bergamo Sivtsov, l’inglese Millar, il danese Bak e l’australiano Renshaw. Col varesino candidati al ruolo di primattori saranno l’australiano Evans e gli spagnoli Valverde e Contador. A questi aggiungiamo, tra i probabili protagonisti della 61a edizione del Criterium, anche il tedesco Gerdemann, freschissimo vincitore dell’International Bayern Rundfahrt (il giro a tappe della Baviera).
Per quanto concerne il terreno di gara, anche quest’anno gli organizzatori non hanno tradito la natura montagnosa della corsa, rendendola un pochino più ammiccante ai passisti. I chilometri contro il tempo sono, infatti, stati aumentati (54,5 Km, contro i 36,6 Km della scorsa edizione) e la prova più lungo è stata anche “stirata”, nel senso che presenterà un tracciato piuttosto filante. Il contrario può dirsi della crono d’apertura, confezionata con caratteristiche similari a quella della frazione che aprirà la Grand Boucle a Monaco: questa, dunque, sarà la prima “prova generale” del Tour, seguita, quattro giorni più tardi, dall’arrivo in salita al Mont Ventoux. La tappa clou, però, non sarà questa ma la penultima, tracciata sui picchi alpestri che hanno fatto la storia del ciclismo.

1a TAPPA: NANCY (12,1 Km – cronometro individuale)
Via il prologo, dentro una cronometro vera. Si è arrivati a questa scelta non solo per ricreare le stesse condizioni di gara del prossimo Tour, ma anche per sfruttare appieno l’occasione data dalla possibilità di partire da Nancy. Infatti, per la prima volta nella storia il Delfinato salperà fuori dai confini dell’antica provincia francese: la località di partenza è uno dei principali centri della regione della Lorena, situata quasi 500 Km a nord di Grenoble, naturale approdo della corsa. Sulle sue strade andrà in scena una crono difficile, che dovrebbe giocarsi nei primi 3 Km: ad imitazione della crono monegasca, il tratto iniziale sarà disegnato in salita, meta i 365 metri della Côte du Haut-du-Lièvre, primo dei 22 GPM previsti dal Delfinato 2009. Le pendenze non sono eccezionali (2,9 Km al 4,8%, massima dell’8% proprio in vetta), ma questa partenza “ad handicap” rischierà di rimanere nelle gambe di molti: in particolar modo nei chilometri conclusivi perché le difficoltà non termineranno una volta ridiscesi nel centro di Nancy: il finale sarà caratterizzato da due lievi falsopiani, l’ultimo dei quali si protrarrà fin sulla linea d’arrivo.

GPM: Côte du Haut-du-Lièvre (365m - 4a cat – 2,9 Km al 4,8% - dopo 3 Km)
Partenza: Esplanade du Souvenir Français, ore 16.20
Arrivo: cours Léopold (place Carnot), ore 19.04

2a TAPPA: NANCY - DIGIONE (228 km)
La marcia d’avvicinamento alle Alpi avverrà in due round, entrambi destinati a concludersi con un volatone di massa. Poche difficoltà proporranno le prime due frazioni in linea, in particolar modo quella di Digione: chilometraggio a parte – solo oggi sarà abbattuto il tetto dei 200 Km – nessuna asperità di rilievo sarà superata andando verso il capoluogo della Borgogna. Dopo due facili GPM di quarta categoria, negli ultimi 90 Km s’incontrerà solo pianura.

GPM: Côte de Montcharvot (405m - 4a cat – 3,5 Km al 3,7% - dopo 127 Km); Côte de Montesson (305m – 4a cat – 3 Km al 3% - dopo 138,5 Km)
Partenza: cours Léopold (place Carnot), ore 10.15
Arrivo: cours du Général de Gaulle, ore 15.46 – 16.25

3a TAPPA: TOURNUS – SAINT-ÉTIENNE (182 Km)

Ultima tappa destinata alle ruote veloci, prima che il palcoscenico sia lasciato alle “vedette” del Delfinato. La frazione che si chiuderà nel capoluogo del dipartimento della Loira, alle porte del Delfinato vero e proprio, sarà più impegnativa di quella che l’ha preceduta, ma le quattro salite previste entro gli ultimi 100 Km non dovrebbero presentare un grosso ostacolo dei velocisti, anche se qualcuno potrebbe scontarle nel momento di disputare lo sprint finale. Una soluzione, questa, favorita dalla mancanza di asperità negli ultimi 30 Km, ma le squadredegli sprinter dovranno sicuramente stare guardinghe, per evitare che i tentativi - che sicuramente nasceranno in vista dei GPM - assumano proporzioni pericolose.

GPM: Côte de Pommiers (335m - 4a cat – 2 Km al 7,7% - dopo 83,5 Km); Côte d’Albigny (650m – 4a cat – 3 Km al 6% - dopo 116 Km); Côte de Duerne (815m – 4a cat – 6,5 Km al 6% - dopo 139 Km); Côte de Château-Gaillard (590m – 4a cat – 2 Km al 5% - dopo 154 Km)
Partenza: Quai du Midi, ore 12.30
Arrivo: Rue de la Tour, ore 16.54 – 17.26

4a TAPPA: BOURG-LÈS-VALENCE - VALENCE (42,4 Km – cronometro individuale)

Da ora in avanti, ciascuna frazione sarà quella buona per lasciare l’impronta decisiva sulla 61° Critérium du Dauphiné Libéré. Quest’anno la cronometro individuale che tradizionalmente anticipa di ventiquattrore l’apertura delle danze in montagna si annuncia particolarmente probante per gli scalatori, dopo le operazioni di “allungamento” e “stiratura” apportate dagli organizzatori. Per fare un paragone, dodici mesi fa si era gareggiati – secondo un copione consolidatosi nelle ultime edizioni – su di un impegnativo tracciato di 31 Km, “stropicciato” da quattro pieghe, alcune delle quali considerevoli (c’era uno strappo al 14%), che avevano impedito ai passisti di mettere il turbo (la media finale del vincitore, lo spagnolo Valverde, fu poco superiore ai 41 orari). Passata la “pialla di San Giuseppe”, stavolta ci si troverà sotto le ruote un tracciato nettamente più filante, dove la pianura sarà spezzata da una sola asperità, tra l’altro abbastanza facile. Che non sia un percorso improbo lo dimostrano i tempi di percorrenza previsti: i più veloci dovrebbero rimanere in sella per poco meno di un’ora, interpretando il tracciato ad una velocità media di circa 48 Km/h (non di più perché la salita potrebbe comunque influire sulla condotta di gara). I più attesi potrebbero disputare questa tappa non al massimo delle loro potenzialità: guai a strafare, domani c’è il Ventoux.

GPM: Côte de la Martinette (399m - 4a cat – 3,6 Km al 2,8% - dopo 22,4 Km)
Partenza: espace A. Blanc, chemin de Saint-Barthélémy, ore 13.25
Arrivo: avenue Félix-Faure, ore 17.09

5a TAPPA: VALENCE – LE MONT VENTOUX (154 Km)

Non è la tappa più dura, ma sicuramente la più attesa e non solo per l’impatto “ambientale” che il Ventoux potrà avere sulla classifica. Sarà una sorta di test per tutti coloro che puntano al successo nel Tour de France, in particolar modo per coloro che non mai avuto l’occasione di affrontare il “Gigante della Provenza”. Reinseriti nel programma nel Delfinato dopo un anno d’assenza (nel 2008 erano stati “ceduti” alla Parigi – Nizza), i temuti 19,7 Km al 7,8% dell’ascesa finale costituiranno l’unica autentica difficoltà di una tappa che, fino a piedi del Ventoux, non proporrà nulla di significativo. Quattro saranno i GPM intermedi che dovranno essere scavalcati approssimandosi al “monte calvo”, ma si tratterà di ostacoli risibili, buoni soltanto per un tentativo di fuga destinato ad esaurirsi nel finale, prima ancora che si entri nel settore brullo. Sempre che non ci sia qualcuno in grado d’inventarsi un’impresa, come seppe fare Eros Poli nel Tour di quindici anni fa.

GPM: Col de Lunel (425m - 4a cat – 3 Km al 3,3% - dopo 35 Km); Côte de Bourdeaux (685m – 3a cat – 4 Km al 6,5% - dopo 53,5 Km); Côte de Serre-de-Turc (520m – 4a cat – 2 Km al 4% - dopo 66,5 Km); Col de la Madeleine (458m – 4a cat – 2 Km al 3,8% - dopo 126 Km); Le Mont Ventoux (1909m – H.C. - 19,7 Km al 7,8%)
Partenza: Place Championnet, champs de Mars, ore 12.40
Arrivo: Observatoire, ore 16.43 – 17.15

6a TAPPA: GAP – BRIANÇON (106 Km)

Fare previsioni su tappe come la Gap – Briançon è un po’ come giocare un terno al lotto. Quando le frazioni di montagna sono brevi può capitare di tutto o il contrario di tutto, dipende da come il gruppo le “aggredisce”. Si possono imbastire veri e proprio ribaltoni, come seppe fare Hinault al Giro del 1982, nella frazione che terminava a Montecampione; si può assistere, caso opposto, ad una frazione che non cambia le carte in tavola o dove, al massimo, a guadagnarci qualcosa sono gli scalatori più scattisti che fondisti. È il caso, quest’ultimo, della recente tappa del Blockhaus, dove abbiamo visto pagar dazio Sastre, scalatore dotato di fondo e che predilige percorsi più “sostanziosi” Rispetto alla frazione abruzzese la tappa dell’Izoard sembra meno impegnativa, “sdrammatizzata” dalla picchiata che dalla cima dell’Izoard condurrà nella città d’arrivo. Il finale “briançonnais” potrebbe, però, risultare indigesto a molti, soprattutto a coloro che avranno superato l’Izoard apparentemente indenni: i chilometri conclusivi saranno gli stessi affrontanti in occasione del Giro del 2007, con il ripidissimo attraversamento del centro storico, dove la Grand Rue presenterà inclinazioni fino al 22,5%, che colpiranno i più “sfiatati” con la stessa violenza d’uno sganassone.

GPM: Côte de Châteauroux-Les-Alpes (1010m - 4a cat – 8,5 Km al 2,3% - dopo 43,5 Km); Col d’Izoard (2360m – H.C. – 15,9 Km al 6,9% - dopo 86 Km); Briançon (1345m – 4a cat. – 0,6 Km al 11,3%)
Partenza: avenue Maréchal Foch, ore 13.40
Arrivo: Place du Champ de Mars, ore 16.12 – 16.32

7a TAPPA: BRIANÇON - SAINT-FRANCOIS-LONGCHAMP (157 Km)

È la frazione regina del Delfinato 2009, la più impegnativa. Nelle giornate precedenti s’erano affrontate una sola salita per volta, stavolta il menù proporrà un tris di ascese da far tremare i polsi: si comincerà con un antipasto di Galibier (infilandosi nella galleria) per passare ad un primo piatto ipercalorico, la Croix de Fer. Gran finale con tre quarti di Madeleine, poichè si affronteranno solo 14 Km del mitico colle francese, fino alla stazione di sport invernali di Saint-Francois-Longchamp. Il rischio di far indigestione di salite è elevato, in quella che è la più dura tappa montana anche nel panorama globale del calendario 2009: quest’anno non hanno osato tanto al Giro e nemmeno al Tour incontreremo tappe d’egual portata.

GPM: Col du Galibier (2556m – H.C. – 21 Km al 5% - dopo 32 Km); Col de la Croix de Fer (2067m – H.C. – 30 Km al 5,1% - dopo 109 Km); Saint-François-Longchamp 1650 (1630m – 1a cat. – 14,5 Km al 7,9%)
Partenza: Place du Champ de Mars, ore 12.30
Arrivo: D 213, Maison du Tourisme, ore 16.53 – 17.30

8a TAPPA: FAVERGES - GRENOBLE (146 Km)

Un’altra tradizione di questa breve ma intensa corsa a tappe è quella di non proporre, all’ultimo giorno di gara, la consueta passerella per i velocisti. Niente volatone, la vittoria nel Giro del Delfinato dovrà essere sudata fino all’ultimo colpo di pedale, magari con la possibilità di assistere ad una conclusione rocambolesca. Nelle edizioni più recenti, però, le salite inserite nella giornata conclusiva, non avevano creato la selezione sperata dagli organizzatori. Due anni fa ad Annecy era stata proposta la doppietta Tamiè – Forclaz, l’anno scorso a Grenoble era toccato al trittico Granier – Cucheron – Porte. Forse le salite erano troppe, forse si preferiva aspettare l’ultima ascesa, fatto sta che difficilmente si assisteva ad un capovolgimento di fronte. Quest’anno la tappa è stata rivoluzionata: ci sarà una sola salita impegnativa a ridosso del traguardo, preceduta da un lungo tratto pianeggiante. I 7500 metri al 9% medio dell’ascesa di Saint-Bernard-du-Touvet non sono una bazzecola e potrebbero davvero rimettere in gioco le sorti del 61° Giro del Delfinato. Recuperare non sarà facile, poiché la discesa inizierà solo 4 Km oltre l’ultimo GPM e si finirà di scendere a 12 Km dall’ultima meta.

GPM: Col de Leschaux (900m – 3a cat. – 12 Km al 3,7% - dopo 29.5 Km); Col du Frêne (950m – 3a cat – 2 Km al 5% - dopo 57 Km); Montée de Saint-Bernard-du-Touvet (940m – 1a cat. – 7,5 Km al 9,1%)
Partenza: place Joseph-Serand, ore 13.00
Arrivo: D 213, Boulevard Jean-Pain, Hôtel de Ville, ore 16.32 – 16.53


Mauro Facoltosi [info@ilciclismo.it]


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