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SVIZZERA 2009: (RI)ECCONE UN ALTRO

Questo inizio di Giro di Svizzera sembra fatto apposta per quei corridori che devono cercare un loro rilancio nel 2009. Ieri è toccato al padrone di casa, Fabian Cancellara, oggi al vicino, l’austriaco Bernhard Eisel che in questa stagione era ancora a secco. Rientra nella normalità, invece, la tattica garibaldina della Columbia-High Road che anche oggi a movimentato la tappa, portandosela anche a casa. Nella generale, tutto invariato con il nuovo “figlio del vento” sempre al comando.

.:nella foto Jacco, Eisel alla partenza della tappa di Davos

di Saverio Melegari

Guardando il podio della prima “vera” tappa di questo Giro di Svizzera, verrebbe voglia di esclamare: ma guarda chi si rivede. Una volata un po’ strana, visto che era piazzata in cima ad una salitella (non durissima) ma che comunque saliva verso Davos per una quarantina di chilometri, che vede trionfare l’austriaco Bernhard Eisel (Columbia), davanti a Gerald Ciolek (Milram) e al redivivo Oscar Freire (Rabobank) che prova ad affinare la gamba in vista del Tour. Per il velocista dello squadrone High Road è il primo successo stagionale che gli ridà nuove quotazioni positive in seno alla squadra diretta da Valerio Piva, visto che non è facile farsi largo fra i vari Cavendish e Greipel, solo per dirne due.
La tappa di oggi era un lungo circuito di 150km intorno a Davos che ha visto partire, come sempre, la fuga da lontano. I protagonisti sono stati Aramendia Lorente (Euskaltel-Euskadi), Duclos-Lassalle (Cofidis) e Benetseder (Voralberg) che però non hanno mai superato i 2’30” di vantaggio sul plotone, che ovviamente non voleva lasciar partire fughe bidone, visto anche la brevità della frazione odierna. Per tutto il tratto pianeggiante, i tre sono andati avanti bene, ma appena la strada ha iniziato a salire verso Davos il loro gap è andato progressivamente scemando fino ai -25 quando lo spagnolo dell’Euskaltel rimane da solo in testa.
Nello stesso istante, dal gruppo esce come una scheggia impazzita Tony Martin che, con una gamba sola, va a riprendere Aramendia, mettendosi in ottima posizione per provare a scombussolare le carte in vista dell’arrivo. I velocisti (o almeno una parte di loro, visto che Bennati arriverà a Davos con quasi un quarto d’ora) vogliono sfruttare quest’occasione e, visto l’uomo Columbia in fuga, l’inseguimento passa sulle spalle di Rabobank (Freire) e Saxo Bank (Cancellara). Subito dopo lo scollinamento dal Gpm, la strada prosegue in falsopiano e per Martin si fa dura, tanto che ai meno sette viene ripreso. Prima dell’arrivo, c’è anche un traguardo con abbuoni e il leader della corsa ci pensa bene ad andare a prendersi anche quello: un atteggiamento quasi da padrone, ma che non potrà certo far valere sulle grandi salite. Ai meno tre ci prova anche Jeremy Roy (FdJ) ma il suo tentativo non ha grosso successo, così come quello ai meno due con Irizar (Euskaltel) e addirittura Kirchen (Columbia). Il gruppo non lascia spazio e si arriva alla volata con lo spunto vincente di Eisel che anticipa di quel tanto che basta il portacolori Milram, Ciolek, e il “tri-campeon mundial” Freire. Dietro di loro, bene ancora Francesco Gavazzi che in questa sua prima stagione da “pro” sta facendo molto bene in termini di piazzamento e, a questo punto, meriterebbe anche un successo Nei primi dieci ci finisce anche un altro Lampre, vale a dire Enrico Gasparotto. Gli uomini di classifica sono tutti nel gruppo di testa e la classifica, almeno in termini di posizioni, è sempre la stessa. Cambiano i distacchi, visto che Cancellara adesso ha 22” su Kreuziger e 25” su Kloden, con lo stesso Gavazzi che è anche il primo degli italiani a 46”, lo stesso gap che ha anche il suo capitano Damiano Cunego.
Domani terza tappa, da Davos a Lumino (Canton Ticino) di 195km con una prima parte tutta dedicata alle fughe, visto il percorso favorevole e un Gpm di 1° categoria a quasi 2000 metri d’altitudine a 75km dalla fine. Poi, tanta discesa e pianura e la possibilità per il gruppo di recuperare e giocarsi il successo finale ancora in volata.

Saverio Melegari

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