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NIENTE SORPRESE, TRIONFA IL “FIGLIO DEL VENTO”

Come da copione, Fabian Cancellara domina la crono finale nei dintorni della “sua” Berna e va a prendersi la maglia gialla finale, distanziando tutti gli avversari in maniera impressionante. Grazie al secondo posto di tappa, prende la piazza d’onore finale un bravissimo Tony Martin, mentre il podio è completato dal vincitore 2008, Roman Kreuziger. Si difende Cunego, male Valjavec.

di Saverio Melegari

Apre e chiude, per il secondo anno consecutivo. Quello che successe nel 2008, si ripropone anche dodici mesi dopo con lo stesso protagonista, Fabian Cancellara, ma dall’esito diverso: nel penultimo Tour de Suisse vinse a Berna in una tappa in linea, oggi invece lo ha fatto a cronometro andandosi anche a prendere la maglia gialla che per quasi tutta la corsa è rimasta sulle spalle di Tadej Valjavec, riportando la Svizzera a trionfare nella sua competizione principale a distanza di sette anni dall’ultima affermazione firmata Alex Zulle.
Dopo il prologo in Lichtenstein, il nuovo “figlio del vento” ha riaperto le ali, ha piegato la testa sulla sua bici ed ha trionfato ancora. Un successo che regala la terza affermazione alla Saxo Bank in questa competizione (braccia alzate anche per Breschel), il 50% dei successi Columbia-High Road che oggi deve accontentarsi della seconda piazza. Sono questi i due team che hanno monopolizzato in lungo e in largo la corsa.
Il percorso favoriva senz’altro gli specialisti: 39 km senza particolari strappi degni di nota, dove spingere lunghi rapporti e mulinare sempre oltre i 50 km/h per essere competitivi per il successo. La corsa si è divisa in due tronconi: i terrestri (140) e i marziani (2). Nella gara fra terrestri è tornato a segnalarsi Thomas Dekker: il capitano della Silence-Lotto non ha ancora trovato lo spunto giusto in questo 2009 e il ds Damiani si augura che la crono di oggi possa rappresentare lo stimolo necessario per fare meglio, soprattutto in prospettiva Tour. L’olandese rimane, in tutti gli intermedi, sempre davanti ai suoi avversari più pericolosi, vale a dire Marcus Burghardt e Sylvain Chavanel.
Quando partono i migliori, però, si capisce che i marziani saranno due: Tony Martin e Fabian Cancellara. Il povero Tadej Valjavec, che prima di scendere dalla pedana doveva amministrare (si fa per dire) soltanto quattro secondi, sapeva benissimo dentro di se che la maglia gialla l’avrebbe dovuta cedere. Fin dal primo chilometro si capisce che anche oggi sarà una giornata di grazia per l’ex campione del mondo a cronometro.
Al primo rilevamento, dopo il regno Dekker, passa in testa Martin con 12’21”, Kreuziger è dietro al tedesco di cinque secondi, ma il “treno di Berna” mette subito le cose in chiaro: 11’51” e primo posto in cassaforte. A quel punto, Fabian vuole continuare a stupire, anche perché l’unico che lo può impensierire è proprio Tony Martin, tutt’altro che sazio dallo sprint vincente di ieri a Crans Montana. Valjavec perde già 50”, mentre si difende abbastanza bene il nostro Damiano Cunego che vuole provare a chiudere nei 5 della generale, come già successo in passato. Martin accusa un po’ la fatica e al secondo rilevamento si ritrova cinque secondi dietro Dekker, mentre Cancellara sul tedesco ha addirittura 1’13” di vantaggio.
Nessun problema, quindi, nemmeno per la vittoria di tappa con lo svizzero che chiuderà in 45’59”, staccando di ben 1’27” Tony Martin e 1’42” Thomas Dekker. Quarto e quinto arrivano Burghardt e Chavanel, mentre i primi 10 sono completati da Meyer (Garmin), Kreuziger, Vandborg, Kloden e Hushovd, davvero sorprendente.
La classifica generale non si discosta più di tanto dall’ordine d’arrivo con Cancellara che trionfa con 2’ su Tony Martin, mentre Kreuziger (vincitore 2008) arriva a 2’24”. Quarto Andreas Kloden che non ha mai voluto attaccare in salita, e quinto Karpets, davanti ad un positivo Damiano Cunego a 3’23” che riesce a mettersi alle spalle anche l’ex leader Valjavec a 3’45” tutti persi oggi a crono chiusa al 59° posto. Per trovare un altro italiano bisogna scendere fino al 21° posto con Eros Capecchi (Fuji-Servetto) che chiude con 7’31”, mentre l’ultimo in classifica è il suo compagno Clarke a un’ora e quarantacinque minuti.
Oltre alla maglia gialla, Cancellara si prende anche quella verde dei punti, mentre la rosa dei Gpm va a Tony Martin e la blu degli sprint al nostro Enrico Gasparotto.
Lo svizzero, dunque, vince la sua prima importante corsa a tappe, chiaramente disegnata dagli organizzatori a sua immagine e somiglianza. Diciamo che una volta ogni dieci anni ci può anche stare, visto che di salite in questi nove giorni se ne sono viste poche (o comunque mal posizionate). Speriamo che il Tour de Suisse 2010 torni ad essere selettivo come un tempo.

Saverio Melegari

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