Di PAOLO TIRALONGO E siamo sui Pirenei! Le prime salite di questo Tour hanno sancito l’ottimo stato di forma di Riccardo Riccò, al quale faccio i miei più sinceri elogi e complimenti per la sua grande impresa, anche se non è secondo me paragonabile alle imprese del Pirata Marco Pantani: lui era unico e inimitabile e il paragone che spesso viene fatto tra i due non mi trova d’accordo per nulla. Sull’Aspin ho sbagliato a rispondere subito al primo attacco di Schumacher, avendo poi pagato lo sforzo poco dopo. Dalla vetta all’arrivo abbiamo preferito controllare piuttosto che andare a prendere Riccò, dato che non era un corridore in classifica. Da adesso in poi però le cose cambiano, domani ci sarà un tappone vero: il Tourmalet lo puoi fare bene solo se sei in buona condizione fisica, supera i duemila metri ed è una salita lunghissima, mentre Hautacam è una prova d’appello per veri scalatori e sarà il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo alla maglia gialla. Se ci sarà uno scatto o un tentativo di fuga sul Tourmalet, probabilmente lo faranno uomini come Piepoli o corridori di secondo piano. Oggi non ho visto pimpanti Valverde, Kirchen, Schumacher ed Evans, anche se quest’ultimo è caduto a metà tappa. E il tedesco ha perso anche 30 secondi dai migliori. Vediamo se ciò può considerarsi un campanello d’allarme per loro oppure una semplice giornata tranquilla senza fare sforzi inutili. Noi saremo sempre pronti a sferrare una impresa grazie al nostro gioco di squadra, Bruseghin e Szmyd oggi hanno corso davvero bene tentando anche qualche allungo. E Damiano ha risparmiato energie in attesa della grande giornata di domani. Puntando sempre ad un trionfo che attendiamo da tempo.
Paolo Tiralongo
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