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SCHIOPPETTATA KIRCHEN: MA SEMPRE COLUMBIA E’

Tutti i giorni lo esorcizziamo ma alla fine succede l’esatto contrario. Per la quinta volta su sette tappe, il team Columbia-High Road vince una frazione al Giro di Svizzera e conquista la 41° affermazione stagionale. E’ stato lesto Kirchen a fare la sparata decisiva a 500 metri dall’arrivo e sopravanzare un Kreuziger che già pregustava il successo ma che comunque ha dimostrato di essere il più forte in salita.

.:nella foto, Kirchen primo al traguardo di Vallorbe (www.wort.lu)

di Saverio Melegari

Il paragone con il calcio sarebbe con l’Inter che in Italia vince tutto. Qui, invece, si parla di tutto il mondo e il team Columbia-High Road non smette mai di stupire. Dopo la doppietta di Cavendish, la sparata di Albasini e la volata di Eisel, oggi è toccato a Kim Kirchen che non si è discostato molto da chi lo ha preceduto, visto che ha piazzato una volata lunga 500 metri che gli è valsa il successo finale di questa settima frazione.
Tappa lunga quella di oggi, ben 204km, per arrivare a Vallorbe e più precisamente al Juraparc. A differenza dei giorni precedenti, i corridori devono fronteggiare anche un avversario in più che è il maltempo. Brutta stagione, però, che non scoraggia i fuggitivi di giornata e, dopo due giorni di “dominio” Voralberg per le fughe, oggi se ne vanno in quattro, tutt’altro che scalatori: Jose Rojas (Caisse d’Epairgne), Marcus Burghardt (Columbia), Gerald Ciolek (Team Milram) e Damien Gaudin (Bbox Bouygues). I quattro vanno di comune accordo e raggiungono un vantaggio massimo intorno ai 6’30”. Il finale in salita, così come la tappa di domani e il brutto tempo inducono più di un velocista ad abbandonare questo Tour de Suisse. I primi a salire in ammiraglia sono Koldo Fernandez e Thomas Voeckler seguiti poi da Francesco Gavazzi e anche Cavendish.
Il vantaggio dei quattro inizia a calare man mano che diminuiscono i chilometri all’arrivo, sotto l’impulso di Rabobank e Silence-Lotto in testa al gruppo, mentre il leader Valjavec rimane in attesa pronto a rispondere ad ogni attacco. Ai meno 33 brutta caduta per uno dei protagonisti di questa gara, Tony Martin, che però rientra prontamente in gruppo. I quattro oramai non ce la fanno più e a 14km dall’arrivo vengono raggiunti dal plotone, tirato questa volta da Astana e Katusha che vogliono provare le carte Kloden e Karpets. La prima parte della salita verso Vallorbe è tutt’altro che dura e in sei non hanno particolari problemi a tenere in mano l’andatura elevata del gruppo, che non consente a nessuno di provare qualsiasi tipo di attacco.
Il primo attacco importante è ai meno tre con Roman Kreuziger che prova a dare una prima impronta a questa gara e alla sua ruota si piazza immediatamente l’atleta di casa Michael Albasini, mentre tutti gli altri rimangono in gruppo. Il capitano della Liquigas attacca a fondo ma non riesce a staccare l’uomo Columbia e ci riesce ai due e mezzo, quando ha già guadagnato 13” sul gruppetto dei migliori. Il vincitore dell’ultimo Giro di Svizzera cerca di scavare il solco più profondo possibile in vista sia di Crans Montana e della crono, dove parte senz’altro sfavorito nei confronti di Cancellara. Albasini non regge il ritmo indiavolato di Kreuziger e viene ripreso dal gruppo, ma i Columbia non riescono a stare fermi e subito dopo parte Maxime Monfort che però non riesce a guadagnare più di tanto, grazie anche all’ottimo lavoro di Karpets per ricucire. C’è anche Cunego che rimane guardingo in attesa del possibile sprint finale per la seconda posizione visto che Kreuziger è oramai irraggiungibile. Almeno così sembra, perché ai 500 metri come una fucilata impressionante parte Kim Kirchen che stacca tutti, raggiunge Kreuziger ai 140 metri e va ad alzare le braccia al cielo stupendo un po’ tutti. Il portacolori Liquigas, piuttosto stremato per la sparata di oltre tre chilometri, riesce ugualmente a difendere la seconda piazza, mentre terzo arriva Velits (Milram) davanti all’altro uomo Liquigas, Zaugg e ad Eros Capecchi che è riuscito a rimanere a stretto contatto con i migliori.
Non ci sono pressoché cambiamenti nella classifica generale con Valjavec sempre in giallo con 9” su Cancellara, 14” su Zaugg e quarto Kreuziger che ha ridotto a 31” lo svantaggio dalla testa. L’unica posizione che cambia è a favore di Damiano Cunego, rimasto chiuso nella volata finale, che entra nella top-10, sempre distanziato di 1’02”.
Domani si potrà capire qualcosa in più nell’ottava tappa, 182km da Le Sentier a Crans Montana. Cancellara dovrà correre sulla difensiva, mentre tutti gli altri corridori più scalatori dovranno attaccarlo a fondo per cercare di mandarlo in crisi, altrimenti la crono finale di Berna rischia di trasformarsi in una passerella personale. Gli ultimi venticinque chilometri sono tutti all’insu, ma quelli decisivi saranno gli ultimi otto, prima del leggero falsopiano finale.
E, soprattutto, vedremo se la vittoria toccherà ancora a qualche uomo Columbia-High Road.

Saverio Melegari


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