Francesco Chicchi ci parla in questa nuova puntata del suo diario dalle strade del Tour, di come ha affrontato la prima tappa a cronometro della corsa a tappe transalpina. Un percorso non difficile ma reso insidioso dal vento forte e contrario. di FRANCESCO CHICCHI Ed anche la prima cronometro è andata. In questo tipo di corse, per un velocista, il primo obiettivo è non finire fuori tempo massimo, il cui limite è pari al 25% del tempo del primo classificato. In secondo luogo, si ha la possibilità di capire il reale stato di forma di ogni singolo ciclista. Per quanto mi riguarda, ho avuto riscontri positivi che mi fanno ben sperare per le prossime tappe. In una cronometro è importante la preparazione prima di prendere il via. Se non si ha la possibilità di riscaldarsi sulla strada, che è la cosa migliore, ci sono i rulli, come nel caso odierno, utili a rompere il fiato. Solitamente salgo in bicicletta per una quarantina di minuti e provo diversi rapporti, giusto per testare i diversi cambi di ritmo. Altra cosa importante da osservare sono i battiti cardiaci: bisogna rimanere entro il “medio”, cioè un valore compreso tra 155-170 battiti. Finiti i preparativi, preparo per bene l’abbigliamento e poi…via in pedana! Il percorso era tipicamente “francese”, ovvero vallonato ma senza strappi particolari. Il vento ha creato non poche difficoltà e dovevo spostarmi in continuazione da un lato all’altro della strada per trovare riparo dai camper. Anche oggi la quantità di gente presente faceva impressione: che emozione sentire tutti gli quegli applausi e incitamenti, danno una forza incredibile! Io ho proceduto con il mio passo, senza strafare ma neanche facendo una pedalata domenicale: l’importante era preservare la gamba per domani, un’altra giornata che teoricamente sarebbe per noi velocisti. Ma qui, tra teoria e pratica, ce n’è di differenza… La squadra cercherà di aiutarmi per arrivare tra le prime posizioni, poi toccherà solamente a me. Ho visto un Mc Ewen in gran spolvero in questi giorni e cercherò di tenermi alla sua ruota domani. Per poi, ovviamente, piazzare la mia davanti alla sua sulla linea d’arrivo! Francesco Chicchi
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