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SVIZZERA 2009: IL VERO “FIGLIO DEL VENTO”

C’era una volta Carl Lewis che correva più veloce del vento. Oggi, il testimone almeno nel mondo del ciclismo lo ha senz’altro ereditato Fabian Cancellara. Il corridore della Saxo Bank ha letteralmente dominato il prologo del Giro di Svizzera, ridicolizzando tutti gli avversari e andando a conquistare la prima maglia gialla. I favoriti della generale sono racchiusi in un divario di dieci secondi circa.

.:nella foto, Fabian Cancellara alla presentazione ufficiale delle squadre, il giorno precedente la partenza dal Liechtenstein (www.vaterland.li)

di Saverio Melegari

In molti si erano chiesti che fine avesse fatto Fabian Cancellara. Svestiti i panni di campione del mondo a cronometro, infatti, lo svizzero sembrava essersi infilato in un imprevisto (e imprevedibile) tunnel di astinenza da risultati, complice una condizione alquanto approssimativa che lo ha accompagnato in tutta la campagna del Nord, facendo anche brutte figure come al Giro d’Italia quando si è ritirato nel giorno della crono delle Cinque Terre.
Oggi, però, il buon Fabian è tornato a respirare aria di casa e dopo le due tappe conquistate nel 2008, è andato a prendersi il prologo di questo “Tour de Suisse” che ha mosso i primi passi (7,8km) nel Lichtenstein. E, nel piccolo stato incastonato nelle Alpi, Cancellara è tornato a volare come un tempo, anche meglio di un tempo.
La prima ora di prologo è stata tutta appannaggio del “buon vecchio George” di bulbarelliana memoria: Hincapie, infatti, partito fra i primi ha dato fondo a tutte quelle che sono le sue attuali risorse nelle gambe bloccando i cronometri, in un prologo comunque nervoso caratterizzato da una breve salitella poco prima dell’intermedio, sui 9’45”. Ottima prova, quindi, dello statunitense che comunque era consapevole che gli avversari tosti per lui sarebbero arrivati sul finale di prologo. Fra gli uomini di classifica, chi delude inizialmente è Frank Schleck, chiaramente non avvezzo a questo tipo di prove, che però sul traguardo perde già una ventina di secondi dallo stesso americano. Di sicuro c’è che non sarà la giornata di Alessandro Ballan, ma nessuno lo aspettava in testa oggi: il campione del mondo, magari, si farà vedere in qualche fuga nei prossimi giorni per testare la gamba in vista del Tour.
Il primo serio pericolo per la leadership di Hincapie gli viene portato da un suo compagno di squadra, vale a dire il forte Tony Martin che a metà gara è indietro di soli due secondi, ma poi non riuscirà a recuperare chiudendo a -7”. Fallisce anche l’assalto di Linus Gerdemann, uno dei possibili protagonisti in questo Giro di Svizzera, mentre nessuno dei velocisti riesce a sopravanzare il corridore della Columbia-High Road, Haussler e il nostro Bennati su tutti.
L’adrenalina cresce quando sulla pedana si presenta Cancellara: ha lo sguardo concentrato, feroce, pronto a divorare la strada. Sull’altra estremità del percorso, nello stesso istante, chiude la sua prova Damiano Cunego: rispetto alle previsioni, il capitano della Lampre si difende più che bene, perdendo 20 secondi da Hincapie (e poco più del doppio da Cancellara). Sarà un fuoco di paglia o davvero Damiano sta meglio rispetto al Giro? Non ci resta che aspettare i prossimi giorni.
La leadership di Hincapie inizia già a vacillare con le buone trenate di Lars Boom, ma è Andreas Kloden a dare lo scossone decisivo: il tedesco dell’Astana vola e chiude davanti all’americano di due secondi. Ma Kloden non può certo festeggiare, visto che all’intermedio lo svizzero è già passato e, su di lui, guadagna ben tredici secondi: un abisso in tre chilometri e mezzo.
I giochi oramai sono fatti e l’ex campione del mondo si divora anche la seconda parte di percorso, arrivando sul traguardo con 22 secondi di vantaggio su Kloden. L’ultima sorpresa di giornata, però, arriva dal vincitore in carica, Roman Kreuziger che, pur offuscato dalla grande prova di Cancellara, spinge a fondo e riesce a chiudere alle spalle del vincitore, distanziato di diciannove secondi, primo dei terrestri dietro il marziano.
La prima classifica di questo Tour de Suisse vede quindi Cancellara in giallo, Kreuziger a 19”, Kloden a 22”, Hincapie a 24” e l’accoppiata Tony Martin e Kim Kirchen a 31”. Si è difeso bene Karpets e abbastanza bene Cunego, mentre i fratelli Schleck non sono pervenuti. Occasione in più per vedere ancora maggiore spettacolo nei prossimi giorni.
Domani seconda tappa, 150 chilometri in circuito intorno a Davos con partenza in salita, lunga discesa e ultimi cinquanta chilometri che tendono sempre a salire. I velocisti sono tagliati fuori, è più probabile una fuga da lontano e qualche scatto di qualcuno di importante nell’ultimo strappo per arrivare nel centro di Davos.

Saverio Melegari







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