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ALBASINI RIPORTA IN VANTAGGIO LA COLUMBIA

Al termine della prima vera salita di questo Giro di Svizzera, che comunque non ha fatto particolarmente selezione, a festeggiare è l’atleta di casa Michael Albasini che regala il terzo successo parziale alla Columbia, davanti ad un Cancellara in grande spolvero e ad un Damiano Cunego che rimette fuori la testa da sottoterra. Arrivano in 15 in cima e Valjavec rimane in giallo complice anche la crisi di Andy Schleck e adesso ha 14” su Zaugg.

.:nella foto Keystone, la gioia di Michael Albasini sul traguardo di Serfaus

di Saverio Melegari

Come successo nelle prime tappe del Giro d’Italia, anche in Svizzera si sta ripetendo lo stesso copione: due squadre monopolizzano le vittorie parziali fino ad adesso con il Team Saxo Bank a quota due (Cancellara e Breschel) e la Columbia che si è riportata in vantaggio oggi con la bella volata di Michael Albasini che fa da pari alle altre due conquistate, seppur in pianura, da Cavendish e Eisel.
E proprio lo svizzero ha sfruttato un ritmo impresso alla salita non certo trascendentale, approfittando anche dell’eccessiva marcatura fra Fabian Cancellara che avrebbe voluto alzare le braccia al cielo a Serfaus e un Tony Martin che si sta rivelando sempre più uomo pericoloso.
La tappa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di uomo solitario, il 32enne svizzero Pascal Hungerbuhler (Voralberg) che ha provato a fare tutto da solo, ma con scarsi risultati ovviamente. Il suo vantaggio massimo, nella prima parte di frazione caratterizzata da tanta pianura e qualche strappetto, è stato di otto minuti ma una volta iniziate ad affrontare le prime rampe dell’Arlbergpass il vantaggio è calato dastricamente. Nel gruppo, il primo ad accendere la miccia è stato Pablo Lastras, subito ripreso e superato da altri tre guerrieri: Vandborg, Sorensen e Camano che in breve tempo guadagnano un paio di minuti sul fuggitivo della primissima ora. Il ritmo impresso è troppo duro per Vandborg che è costretto a rialzarsi, ma le carte si rimescolano di nuovo con l’inserimento anche di Eros Capecchi, Voeckler e Casar. Hungerbuhler riesce a transitare per primo sul Gpm e alle sue spalle si forma un terzetto con Sorensen e i due corridori francesi che però, al termine della discesa, vengono raggiunti in toto.
Con il gruppo compatto, e gli uomini Cervelo a controllare la situazione, ai 33 dal traguardo scattano Marcus Burghardt (Columbia) e Bjorn Schroder (Milram) a cercar fortuna. I due tedeschi trovano fin da subito un buon accordo ma, ovviamente, il gruppo non lascia troppa strada e il loro vantaggio è sui quaranta secondi a quindici chilometri dall’arrivo. Cinque più tardi, con la parte di salita più dura verso Serfaes già iniziata, è Peter Velits che prova un allungo seguito da Taaramae. Il lettone della Milram non ce la fa ma davanti assieme al finlandese arriva un pimpante Tony Martin (6km alla fine) con Cancellara e Frank Schleck che scandiscono il ritmo del gruppo della maglia gialla e un Valjavec che rimane ben nascosto fra gli altri, cercando soprattutto di controllare. A un chilometro e mezzo dal traguardo finisce la parte più dura della salita e rimangono in quindici a giocarsi il successo e, fra di essi, c’è anche un positivo Damiano Cunego che ha retto bene sulle rampe della salita austriaca. Ci prova di nuovo con uno scatto secco Tony Martin, mentre agli ottocento metri parte anche Taaramae ma con poca fortuna. Oramai è volata, e Michael Albasini sorprende tutti andando a vincere con un paio di biciclette su Fabian Cancellara e qualche metro in più su un buon Damiano. Nel gruppetto ci sono tutti, dal leader Valjavec che chiude a nono a Kreuziger e Zaugg, fino a Frank Schleck, mentre mancano suo fratello Andy e Linus Gerdemann che perdono rispettivamente, più di uno e quasi due minuti dal vincitore
Cambia qualcosa anche nella generale, ma la maglia gialla rimane tranquillamente sulle spalle dello sloveno della AG2R che adesso ha in Cancellara e Zaugg gli avversari più vicini, distanziati di 14”, mentre Kreuziger è scivolato a 42”. Grazie al terzo posto e alla buona prova in salita, recupera qualcosa anche il nostro Damiano che è risalito in undicesima posizione a 1’02” dal suo ex compagno di squadra e proverà senz’altro a migliorare ancora, anche se la crono finale non è certo dalla sua.
Domani sesta tappa, 177km da Oberriet a Bad Zurzach: una salita di seconda categoria in partenza come trampolino per le fughe, poi un lungo e continuo fondovalle e un circuito finale di una venticinquina di chilometri da ripetere due volte, con una breve salitella che però, con distacco non ampio degli eventuali fuggitivi, non dovrebbe creare problemi al gruppo e alla eventuale volata generale.

Saverio Melegari

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