Clicca qui per tornare alla Home Page...
Clicca qui per tornare alla Home Page...
Ciclismo
on line
GIOVENTU' PREGIATA a cura di Cristina Manzolini
IL GIRO DI CENT'ANNI FA di M. Facoltosi
Diario di talento*
ISCRIVITI
Parole da cercare
In
Tipo di ricerca
Archivio/1



Miloty Suiveurs
Sito realizzato con

Vuoi un sito esportal?
Altri siti Esportal
Canottaggio Vero
Genoasamp
Liguria Sport

Visita Genova
Zenazone
Home:  >  News Istituzioni
BERTOLINI IN ESCLUSIVA
'COSI' HO RESO OMAGGIO A PANTANI'

Un talento cristallino esploso in tarda età. Alessandro Bertolini ha raccolto oggi sul traguardo di Cesena il primo successo in carriera al Giro d'Italia e racconta ai microfoni de Ilciclismo.it, in esclusiva, la leggendaria cavalcata sulle strade del Pirata, al quale il trentino ha reso omaggio sprintando su tutti i GPM di giornata. Gli errori del passato, la rinascita e l'obiettivo di scortare Simoni in maglia rosa a Milano raccolti dal nostro inviato sul percorso, Federico Petroni.

di Federico PETRONI
La quiete dopo la tempesta. Splende il sole, dopo le catinelle sulla Romagna. Più volte il rombo del tuono ha assordato la carovana rosa, in rotta verso Cesena e una giornata da tregenda rischiava di trasformarsi in tragedia. La quiete dopo la tempesta. La luna piena inonda la campagna del suo chiarore. Il sorriso di Alessandro Bertolini, stampato su un faccione simile ad una luna, si direbbe fanciullesco, se non fosse per quelle rughe intorno alla bocca. All´arrivo dell´11° tappa, Urbania - Cesena, un necrologio più che una tappa, è l´unico a vedere il bicchiere mezzo pieno. La vittoria (prima al Giro) è un potente antidolorifico. Il 2008 si fa più roseo, dopo un 2007 condito da sei vittorie ed un eroica prestazione a Stoccarda. A 37 anni, sta vivendo una seconda giovinezza o, meglio, la giovinezza mai avuta o, meglio ancora, quella giovinezza sportiva sprecata in una giovinezza godereccia. E difatti è un fiume in piena.

"Ho coronato il sogno nel cassetto. Mi ci è voluto un po´, ad aprirlo, visto che sono professionista da 15 anni. Come quella volta, nel 2004, sulle mie strade, Fondo Sarnonico, battuto da Tonkov. Una beffa." Ma oggi, la tattica è stata perfetta. "Non sono uno scalatore, avrei pagato dazio sul Carpegna, quindi, in ottica attacco di Simoni, s´era d´accordo di cercare di entrare nelle fughe. Per me, era l´ultima occasione per provare a centrare una tappa: da sabato si suda. Ringrazio il team manager Savio e il diesse Bellini perché mi hanno dato fiducia. Dopo la stupenda crono di Simoni, era difficile puntare su di me, oggi ma ho dimostrato di sapere ricambiare la fiducia". Bertolini è un fatalista. Crede nella filosofia di Niccolò Machiavelli: virtù e fortuna valgono allo stesso modo nella vita umana. "E´ il destino che muove le nostre vite. Devi essere bravo a farti trovare sempre pronto, con la gamba rodata, ma quando passa la falce, conta solo la fortuna." E oggi, la falce, è passata due volte. "Sono finito a terra in due occasioni ma ho recuperato con grinta e decisione. Restare in piedi oggi era un´utopia."

Utopia riuscita al capitano, Gilberto Simoni, di cui Bertolini è, per stessa investitura del trentino di Palù di Giovo, angelo custode. "Ci alleniamo spesso insieme e anche grazie alla sua amicizia ho compreso la mia natura e i miei limiti di corridore. Ho capito che siamo due cose diverse ma non per questo inconciliabili. Nelle tappe a venire, anche se in salita più di tanto non vado, gli starò accanto, cercando magari l´anticipo come oggi. Spero che la mia vittoria contribuisca a dargli morale." Si sente odore di Nord, di Alpi e di tramontana e il Gibo rinvigorisce, come irrorato di nettare e ambrosia. "Durante la ricognizione della cronometro di Urbino, ho intuito quanto il morale fosse cambiato. La condizione cresce di giorno in giorno, sulle montagne ci sarà." Bertolini non era solo, in quella pazza fuga verso la Pianura Padana. Il trentino di Rovereto ha corso, per i primi due anni della carriera, con il campione cui questa tappa è stata dedicata: Marco Pantani. La leggenda della Romagna. "A Marco ho pensato tanto, in questa giornata memorabile. Correre, evadere, vincere nelle sue terre dà sempre tanta carica emotiva. Marco non c´è più ma si avverte la sua presenza lungo tutte queste strade. Ogni cento metri c´è un cartello che inneggia al Pirata. Per questo motivo ho sprintato su tutti i GPM, per onorare la sua memoria."

Il lupo perde il pelo ma non il vizio, si dice. Bertolini dà una vigorosa spallata al proverbio. "Non si è mai sicuri di vincere. Quando Baliani ha staccato sul muro di Sorrivoli Mangel e Veikkanen; quando Dall´Antonia ha perso contatto sui Gessi; quando Lastras era ormai lontano 100m, nel finale; bene, lì ho sempre pensato a raggiungere la linea bianca. Tra i professionisti, ho imparato che ci si rilassa solo all´arrivo." Ed è solo un esempio di tutte le piccole sottigliezze che fanno di un ottimo dilettante anche un ottimo professionista, filosofia ripudiata nei primi anni di carriera del giovane Alessandro, la classica promessa mai sbocciata, le prime tre stagioni senza lo straccio di un successo. "Ho fatto tanti errori. Ma nemmeno ho incontrato qualcuno che capisse il mio carattere da leone. Un consiglio lo posso dare, ai giovani: passate in una piccola squadra. Si è più seguiti, più strigliati, più educati. All´inizio della mia carriera avevo avuto offerte simili ma la mia indole mi aveva portato a scegliere le grandi formazioni, dove si pretendeva già troppo. È stato difficile, ora mi sto rifacendo del tempo perduto." Sì, ma per quanto tempo ancora? "Finché i sacrifici non saranno avvertiti come tali. Finché la moglie e la figlia non mi reclameranno a casa. Ad inizio Giro, entusiasta, avrei detto: tre anni. Qualche giorno fa, deluso dalla fuga che non riuscivo ad acchiappare, avrei detto: domani. Oggi, raggiante, non mi esprimo: se tutte le immense fatiche fossero ricompensate così..."


Federico Petroni

  Indietro
Il Diario del nostro Damiano Cunego con cui 'Il Ciclismo.it' è nato e cresciuto


La Redazione

Risultati
Tutti i sondaggi
Copyright © Il Ciclismo
Powered by Zenazone snc - Tel. 010 86.05.630