MONCOUTIE, TAPPA E MAGLIA SUL FARON

febbraio 13, 2011
Categoria: News

Il francese della Cofidis centra il colpo doppio nell’ultima e più attesa frazione del Giro del Mediterraneo, con traguardo in vetta al Mont Faron, regalando alla Francia il quinto successo in cinque tappe. Il 35enne di Provins si è imposto per distacco davanti al connazionale Jean-Christophe Péraud e all’olandese Wout Poels, che hanno conquistato la seconda e la terza piazza anche in classifica generale. Buon 5° posto per Morris Possoni.

Foto copertina: David Moncoutié alza le braccia sul traguardo del Mont Faron, conquistato per la terza volta in carriera (foto Roberto Bettini).

Se fossimo al Tour de France sarebbe festa nazionale; dal momento che si è ancora in febbraio, e che il Giro è quello del Mediterraneo, i cinque successi francesi in altrettante tappe con annessa vittoria finale sulle strade di casa sono soltanto un grande risultato, pur mitigato da una concorrenza straniera non propriamente stellare. A completare l’en plein, dopo l’affermazione di Thomas Voeckler nella giornata inaugurale e la tripletta di Romain Feillu nelle tre frazioni centrali della corsa, è stato David Moncoutié, che a due mesi dal suo trentaseiesimo compleanno è stato capace di distanziare la concorrenza lungo le brevi ma aspre rampe del Mont Faron, ancora una volta ultimo (e quest’anno pressoché unico) giudice della gara. Una concorrenza rappresentata oggi in primis da un altro transalpino, Jean-Christophe Péraud, altro atleta non più in verdissima età (classe 1977), che ha scoperto oltre i 30 anni una vocazione per il ciclismo su strada, unico a mettere seriamente in discussione la supremazia dell’alfiere Cofidis.
In una giornata che ha vissuto quasi esclusivamente sull’attesa dei 5 km finali, con il solo Col de Gratteloup, posto a circa due terzi di tappa, ad offrire qualche stimolo a possibili attaccanti, il gruppo non ha avuto particolari difficoltà a mantenere cucita una corsa animata inizialmente da una fuga a diciassette uomini, riassorbita prima di metà gara, e quindi da Arguelys e Jules, raggiunti ad una quindicina di chilometri dal termine. La candidatura più autorevole al successo di tappa e finale, quella di Thomas Voeckler, è tramontata non appena è davvero scoppiata la battaglia, con il campione di Francia scivolato alla fine addirittura al 13° posto, staccato di 38’’ dal vincitore. Ad infiammare una lotta alla quale non hanno neppure provato a prendere parte il trionfatore della passata edizione, Rinaldo Nocentini, e il terzo della tappa di ieri, Daniel Martin, è stato Péraud, che, a 4 km dalla vetta, si è involato in compagnia di Cummings e Antomarchi, lasciati poi indietro un chilometro più tardi. Un’azione che per alcuni chilometri è parsa dover essere coronata dal successo, vista l’incapacità di chiudere mostrata dal gruppetto inseguitore, contenente fra gli altri, oltre ai due ex compagni d’avventura del francese, un ottimo Morris Possoni.
A negare all’atleta Ag2r la prima vittoria da professionista in una gara in linea, dopo il successo nella prova nazionale a cronometro due anni fa, ha pensato però appunto David Moncoutié, già due volte padrone del Mont Faron in passato. L’atleta di Provins è risalito in solitaria fino a trovare la scia del connazionale a 400 metri dalla conclusione, per poi approfittare della spinta dell’entusiasmo e dei distruttivi effetti delle rampe costantemente attorno al 10% della salita sulle gambe dell’avversario per passarlo di slancio e andare a cogliere la terza affermazione in carriera sulla salita simbolo del Mediterraneo. Péraud ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, a 7’’ da Moncoutié, mentre a completare il podio, con 18’’ di ritardo, è stato Wout Poels, 23enne olandese della Vacansoleil, formazione che ha saggiamente deciso di non provare neppure a correre in difesa della maglia gialla di Feillu (oltre 2’ al traguardo il distacco dell’ex capoclassifica). Appena alle sue spalle un altro giovane, il 22enne di Miami Andrew Talansky, mentre 5’’ più tardi ha tagliato il traguardo Possoni, 5° e primo degli italiani.
Lopez Garcia, Cummings, Rolland, Jeandesboz ed El Fares hanno completato una top 10 di giornata che assomiglia molto anche a quella della classifica generale finale (Moncoutié, Péraud, Poels, Talansky, Possoni, Voeckler, Lopez Garcia, Jeandesboz, Cummings e Rolland nell’ordine). Un dato, quest’ultimo, che dovrebbe forse far riflettere gli organizzatori circa l’eccessivo peso che questa frazione ha alla fine avuto nell’economia della corsa, rendendo le quattro tappe precedenti poco più di un riscaldamento in vista dell’unica vera asperità del tracciato. In ottica 2012, potrebbe forse giovare al valore tecnico della gara aggiungere almeno qualche finale sulla falsa riga di quello di ieri a Biot, magari anche con qualche centinaio di metri di ascesa in più, o con rampe un po’ più selettive. In caso contrario, Moncoutié, che il Faron pare padroneggiarlo meglio di chiunque altro, potrebbe già iniziare a pensare al bis.

Matteo Novarini

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