OSS, UN ALTRO LIQUIGAS DA TENERE SOTTOCCHIO

aprile 6, 2010
Categoria: 3) GIRO DELLE FIANDRE, Approfondimenti

L’elvetico Cancellara fa sua la terza classica monumento dopo Parigi-Roubaix e Milano-Sanremo al termine di un duello con l’idolo di casa, Tom Boonen, iniziato quando al traguardo mancavano una quarantina di chilometri. Terzo al traguardo l’altro belga Philppe Gilbert. Deludente prova degli italiani, anche a causa dell’assenza del campione italiano Pozzato, in parte riscattata dalla brillante prestazione del giovane trentino della Liquigas Daniel Oss.


Ecco le pagelle sulle corsa fiamminga.

Foto copertina: Daniel Oss in azione nell’ultima edizione della Montepaschi Strade Bianche (www.danieloss.it)


FABIAN CANCELLARA.
Corre con autorevolezza tutta la gara sapendo che per vincere occorre isolare il suo principale avversario, Boonen, sulla carta più veloce del tre volte campione del mondo a cronometro in un eventuale arrivo allo sprint. Cancellara aspetta il Molenberg per fare il vuoto, risalendo di potenza un gruppetto del quale faceva parte anche il nostro Oss, trascinandosi a ruota un non del tutto convinto Boonen. Si forma così una coppia al comando nella quale, però, il più attivo è sicuramente il campione svizzero. Solo quando il margine di vantaggio sugli inseguitori diventa significativo Boonen decide di collaborare, anche se la sua pedalata appare da subito legnosa o quantomeno non così efficace come quella del compagno di fuga. Infatti, giunti sul muro di Grammont il belga ha dovuto inchinarsi di fronte alla potente e nel contempo elegante progressione di uno straripante e incontenibile Cancellara, che arriverà al traguardo con un vantaggio di oltre un minuto. VOTO: 10.

TOM BOONEN. Il più atteso alla vigilia. Con il suo secondo posto l’idolo di casa ha deluso i suoi connazionali, anche se interpreta una prova che, seppur corsa sempre nelle prime posizioni, risulta oscurata dalla prestazione fuori dal comune di Cancellara. Forse tatticamente criticabile la sua scelta di seguire quest’ultimo, accettando di collaborare con un atleta che oggi ha ricordato le gesta e la spavalderia di Merckx. VOTO: 8.

PHILIPPE GILBERT. Dopo lo strepitoso finale di stagione 2009, il portacolori della Lotto era intenzionato a far sua questa classica. Sempre presente in ogni fase della corsa, non si fa trovare nelle migliori posizioni nel momento decisivo per rispondere all’allungo di Cancellara. Suo il tentativo di riagganciare il duo di testa assieme a Millar (staccatosi nel finale) e di Leukemans. L’appuntamento è solo rimandato alla Doyenne. VOTO: 7,5.

DANIEL OSS. Il giovane trentino, 23 anni, dopo la splendida prestazione alla Classicissima – confermata, poi, dal quinto posto nella Gand-Wevelgem – si mette in evidenza anche nel Giro delle Fiandre. Dopo aver recuperato lo svantaggio accumulato nell’ascesa del Koppenberg, tenta un’azione nel tratto pianeggiante che precede lo strappo, che risulterà decisivo, del Molenberg. Infatti, non riesce a rispondere all’attacco di Cancellara il quale riuscirà a scollinare con un leggero vantaggio. Nel futuro saprà regalarci grandi soddisfazioni. Un altro nome da segnalare sul taccuino, dopo quello del suo compagno di squadra Sagan. VOTO: 7.


MATTI BRESCHEL.
La sfortuna è amica dell’atleta danese che, pur supportato da un evidente ottima condizione, è messo fuori gioco da una foratura e dall’inettitudine dei suoi meccanici i quali, sbagliando bicicletta, gli fanno perdere tempo prezioso, che non sarà più recuperato. Ciclista versatile, già vincitore della medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo del 2008, potrà ben figurare anche nelle classiche valloni. Lo aspettiamo. VOTO: 7.

LANCE ARMSTRONG
. Doveva essere una gara di preparazione in vista della Grand Boucle e così è stata. Bisogna, però, ammettere che l’americano si è più volte fatto vedere nelle prime posizioni del plotone, provando addirittura un timido allungo. Una volta scattato Cancellara, il texano conclude la prova nel gruppetto dei primi inseguitori regolati da Farrar (che merita un 6,5). Lo rivedremo, come ai vecchi tempi, solo a luglio. VOTO: 6.

Francesco Gandolfi

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