31-05-2016

maggio 31, 2016 by Redazione  
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TOUR OF JAPAN

L’australiano Anthony Giacoppo (Avanti IsoWhey Sport) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mino, percorrendo 139.4 Km in 3h24′00″, alla media di 41.000 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Aberasturi Izaga e l’italiano Pier Paolo De Negri (Nippo – Vini Fantini). Giacoppo è tornato leader della classifica con 5″ su De Negri e 7″ su Aberasturi Izaga

TOUR OF UKRAINE

L’ucraino Sergiy Lagkuti (Kolss BDC Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Chabany, percorrendo 161.1 Km in 3h54′19″, alla media di 41.380 Km/h. Ha preceduto di 17″ il kazako Stalnov e l’azero Jabrayilov. Unico italiano in gara Umberto Poli (Team Novo Nordisk Development), 64° a 5′35″. Lagkuti è il primo leader della classifica con 20″ su Stalnov e 25″ su Jabrayilov. Poli 66° a 5′47″

BALOISE BELGIUM TOUR : LA VITTORIA DI DRIES DEVENYNS E L’APPRENSIONE PER BROECKX

maggio 31, 2016 by Redazione  
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L’ottantaseiesima edizione del Giro del Belgio è conquistata dal corridore di casa Dries Devenyns ma passerà alla storia per la tremenda caduta avvenuta nel corso della terza frazione, innescata dalla collisione di due moto nel seguito e nella quale ha avuto la peggio il corridore belga Stig Broeck, tuttora in coma dopo aver subito una frattura cranica e due emorragie cerebrali

In contemporanea con le avvincenti frazioni conclusive del Giro d’Italia si è corso il Baloise Belgium Tour, piccola corsa a tappe che ha raggiunto gli onori della cronaca più per quanto accaduto durante la terza tappa che per i risvolti agonistici della competizione belga: un evento tragico che purtroppo con il ciclismo pedalato non c’entra nulla, ma che oramai si sta ripetendo con troppa frequenza, soprattutto in una regione dove il ciclismo è equiparabile ad una vera e propria religione.
Nel corso della terza tappa della corsa belga, in un tratto di discesa una collisione tra due moto ha innescato un effetto carambola che ha portato alla caduta di una ventina di ciclisti. Una dozzina di questi sono stati trasferiti in ospedale dalle ambulanze al seguito della corsa. Il più grave di questi è risultato essere il belga Stig Broeckx. Il corridore della Lotto-Soudal è giunto in ospedale in coma a seguito delle emorragie celebrali riportate nella caduta, oltre a varie fratture, queste ultime passate in secondo piano visto che il ciclismo è tuttora in pericolo di vita, trovandosi in stato di coma. Con un incidente di questa entità la tappa, dopo la neutralizzazione che ha permesso ai ciclisti di raggiungere il traguardo, è stata definitivamente annullata. Sarebbe dovuta essere la frazione più impegnativa e questo ha di fatto “congelato” la classifica generale, rimasta quasi immutata l’indomani al termine della tappa conclusiva riservata ai velocisti.
Il cronoprologo del primo giorno a Beveren ha visto la vittoria di Wout Van Aert (Crelan-Vastgoedservice) che sui 6 km della prova ha avuto la meglio sul favoritissimo Tony Martin (Etixx-QuickStep) per due secondi e su Reto Hollenstein (IAM Cycling) per quattro secondi. A seguire i compagni di squadra del secondo classificato Yves Lampaert e Niki Terpstra, entrambi a cinque secondi.
La prima tappa corsa tra Buggenhout e Knokke-Heist a visto la vittoria di Edward Theuns (Trek-Segafredo), primo allo sprint davanti a Daniel McLay (Fortuneo-Vital Concept), e Kenny Deheas (Wanty-Groupe Gobert) mente il migliore degli italiani era Francesco Chicchi (Androni Giocattoli-Sidermec), nono. L’arrivo in volata non incideva nelle prime posizioni della generale dove Van Aert continuava a esserne leader.
La seconda tappa, tracciata tra Knokke-Heist e Herzele, presentava alcuni muri affrontati anche alle classiche fiamminghe e ha movimentato la classifica portando al comando il vincitore di giornata Dries Devenyns (IAM Cycling). Alle spalle del nuovo leader si sono piazzati al secondo posto Baptiste Planckaert (Wallonie Bruxelles) e al terzo Stijn Vandenbergh (Etixx-Quick Step). Buon settimo posto per Enrico Gasparotto (Wanty-Groupe Gobert), mentre nella Generale alle spalle del vincitore di giornata seguono a 4″ Hollenstein e a 7″ Vandenbergh.
Abbiamo purtroppo già scritto in apertura della terza tappa di sabato scorso, la più impegnativa per la presenza di diverse “côtes” delle Ardennne, tra le quali la Redoute, salita simbolo della Liegi-Bastogne-Liegi, che avrebbe dovuto essere affrontata due volte all’interno dell’anello disegnato con partenza e arrivo nella cittadina di Verviers. Al momento della caduta la gara era condotta da un gruppetto di sei corridori, tra i quali c’era Tony Martin, che viaggiavano con un vantaggio superiore ai quattro minuti.
La tappa conclusiva della domenica, Tremelo – Tongeren, non ha visto al via la Lotto-Soudal (formazione di Broeckx) ed è partita con 5’ di ritardo per la protesta dei corridori, che chiedevano maggior sicurezza nelle corsa. La protesta è poi stata disattesa dagli stessi corridori che hanno interpretato la frazione, corsa sotto una forte pioggia, ad una media vicina ai 49 orari. La volata finale è andata a Zico Waeytens (Team Giant-Alpecin) davanti al britannico Daniel McLay (Fortuneo-Vital Concept) e a Timothy Dupont (Verandas Willems). Sesto posto per Enrico Gasparotto, primo degli italiani. La classifica generale rimasta invariata ha visto la vittoria di Dries Devenyns (IAM Cycling) con 4″ di margine sul compagno di squadra elvetico Reto Hollenstein e sul connazionale Stijn Vandenbergh (Etixx-Quick Step). Seguono Sergii Chernetski a 16″, Baptiste Planckaert a 18″, Enrico Gasparotto a 20″, Pieter Vanspeybrouck a 23″, Wout Van Aert a 37″, Yves Lampaert e Niki Terpstra a 43″.

Mario Prato

CLASSIFICA GENERALE

1 Dries Devenyns (Bel) IAM Cycling 12:27:30
2 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling 0:00:04
3 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step
4 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha 0:00:16
5 Baptiste Planckaert (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:00:18
6 Enrico Gasparotto (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:00:20
7 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:23
8 Wout Van Aert (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:00:39
9 Yves Lampaert (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:43
10 Niki Terpstra (Ned) Etixx – Quick-Step
11 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo 0:00:44
12 Lars Boom (Ned) Astana Pro Team 0:00:46
13 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie 0:00:48
14 Floris De Tier (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:49
15 Gijs Van Hoecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:50
16 Jan Barta (Cze) Bora-Argon 18 0:00:51
17 Jonas Vangenechten (Bel) IAM Cycling 0:00:53
18 Zico Waeytens (Bel) Team Giant-Alpecin 0:00:54
19 Gert Joeaar (Est) Cofidis, Solutions Credits 0:00:55
20 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale Pro Cycling 0:00:56
21 Lars Van Der Haar (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:57
22 Benjamin Verraes (Bel) Cibel-Cebon
23 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:00:59
24 Timothy Dupont (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
25 Sebastian Langeveld (Ned) Cannondale Pro Cycling
26 Dylan Van Baarle (Ned) Cannondale Pro Cycling
27 Boy Van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
28 Vicente Reynes Mimo (Spa) IAM Cycling 0:01:00
29 Simon Spilak (Slo) Team Katusha
30 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Argon 18 0:01:05
31 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
32 Gregor Muhlberger (Aut) Bora-Argon 18 0:01:06
33 Sam Oomen (Ned) Team Giant-Alpecin
34 Laurens De Plus (Bel) Etixx – Quick-Step 0:01:07
35 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step
36 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:01:08
37 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha 0:01:09
38 Bjorn Thurau (Ger) Wanty – Groupe Gobert 0:01:10
39 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:01:11
40 Jimmy Janssens (Bel) Team 3M
41 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:13
42 Rudiger Selig (Ger) Bora-Argon 18 0:01:14
43 Brecht Dhaene (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
44 Borut Bozic (Slo) Cofidis, Solutions Credits 0:01:15
45 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:16
46 Nick Van Der Lijke (Ned) Roompot – Oranje Peloton
47 Dominik Nerz (Ger) Bora-Argon 18
48 Tom Devriendt (Bel) Wanty – Groupe Gobert
49 Mirko Selvaggi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:01:17
50 Davide Vigano (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
51 Tom Meeusen (Bel) Telenet Fidea Cycling Team 0:01:18
52 Thijs Van Amerongen (Ned) Telenet Fidea Cycling Team 0:01:19
53 Grégory Rast (Swi) Trek-Segafredo
54 Aidis Kruopis (Ltu) Veranda’s Willems Cycling Team 0:01:21
55 Preben Van Hecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
56 Michel Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:01:23
57 Dmitrii Kozonchuk (Rus) Team Katusha
58 Jimmy Duquennoy (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:01:24
59 Matti Breschel (Den) Cannondale Pro Cycling 0:01:25
60 Sjoerd Van Ginneken (Ned) Roompot – Oranje Peloton
61 Joeri Stallaert (Bel) Cibel-Cebon 0:01:26
62 Corne Van Kessel (Ned) Telenet Fidea Cycling Team 0:01:29
63 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling 0:02:04
64 Christophe Premont (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:03:26
65 Artyom Zakharov (Kaz) Astana Pro Team 0:03:42
66 Jonas Ahlstrand (Swe) Cofidis, Solutions Credits 0:04:09
67 Toon Aerts (Bel) Telenet Fidea Cycling Team 0:04:10
68 Lawrence Naesen (Bel) Cibel-Cebon 0:04:19
69 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:04:20
70 Tony Martin (Ger) Etixx – Quick-Step 0:06:27
71 Thomas Boudat (Fra) Direct Energie 0:06:48
72 Oliver Naesen (Bel) IAM Cycling 0:06:55
73 Sander Cordeel (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:06:57
74 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin 0:06:58
75 Dimitri Claeys (Bel) Wanty – Groupe Gobert
76 Jack Bauer (NZl) Cannondale Pro Cycling 0:06:59
77 Gregory Habeaux (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:07:25
78 Vegard Breen (Nor) Fortuneo – Vital Concept 0:08:25
79 Xandro Meurisse (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
80 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step 0:08:31
81 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team 0:08:32
82 Ruslan Tleubayev (Kaz) Astana Pro Team 0:08:41
83 Marco Bandiera (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:08:52
84 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Giant-Alpecin 0:08:57
85 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits 0:09:00
86 Gatis Smukulis (Lat) Astana Pro Team 0:09:58
87 Ryan Mullen (Irl) Cannondale Pro Cycling 0:11:03
88 Tim Merlier (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:11:06
89 Tony Hurel (Fra) Direct Energie 0:11:13
90 Iljo Keisse (Bel) Etixx – Quick-Step 0:11:14
91 Perrig Quemeneur (Fra) Direct Energie 0:11:22
92 Nicolas Cleppe (Bel) Telenet Fidea Cycling Team 0:11:26
93 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo 0:11:28
94 Barry Markus (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:11:36
95 Daniel Mclay (GBr) Fortuneo – Vital Concept 0:14:06
96 Stef Van Zummeren (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:14:29
97 Francesco Chicchi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:14:48
98 Sébastien Delfosse (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:15:56
99 Tiziano Dall’antonia (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:16:07
100 Timothy Stevens (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:16:09
101 Laurent Evrard (Bel) Team 3M 0:16:20
102 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha
103 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:16:21
104 Jean-Marc Bideau (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:17:37
105 Julien Stassen (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:17:42
106 Rob Ruijgh (Ned) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:19:26
107 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale Pro Cycling 0:19:28
108 Shane Archbold (NZl) Bora-Argon 18 0:20:29
109 Yauheni Hutarovich (Blr) Fortuneo – Vital Concept 0:20:43
110 Brian Van Goethem (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:21:50
111 Danilo Napolitano (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:22:23
112 David Boucher (Fra) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:23:00
113 Boris Vallee (Bel) Fortuneo – Vital Concept 0:24:39
114 Sam Bennett (Irl) Bora-Argon 18 0:25:21
115 Max Walscheid (Ger) Team Giant-Alpecin 0:25:27
116 Gregory Franckaert (Bel) Cibel-Cebon 0:26:26
117 Gertjan De Vos (Bel) Team 3M 0:31:07

Una delle moto che ha provocato la maxi caduta al Giro del Belgio

Una delle moto che ha provocato la maxi caduta al Giro del Belgio

30-05-2016

maggio 30, 2016 by Redazione  
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TOUR OF JAPAN

L’italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kyoto, percorrendo 105 Km in 2h49′08″, alla media di 37.249 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Pier Paolo De Negri (Nippo – Vini Fantini) e il giapponese Kuboki. De Negri è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’australiano Giacoppo e su Kuboki.

WINSTON SALEM CYCLING CLASSIC

Il canadese Ryan Roth (Silber Pro Cycling) si è imposto nella corsa statunitense, circuito di Winston Salem, percorrendo 177 Km in 4h09′48″, alla media di 42.514 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Marcotte e di 1″ lo statunitense Huffman. Miglior italiano Marco Canola (UnitedHealthcare Pro Cycling Team), 4° a 1″

IL GIRO DI NIBALI 2016: LE PAGELLE

maggio 30, 2016 by Redazione  
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Concluso uno dei Giri più avvincenti e combattuti degli ultimi anni, di seguito proponiamo le pagelle per i principali protagonisti (e non) della corsa.

Vincenzo Nibali: parte in sordina, usa le prime due settimane per rodarsi e rifinire una condizione che al Giro del Trentino poteva sembrare ancora eccessivamente arretrata, puntando tutto sulle ultime durissime tappe alpine. Pur non raggiungendo probabilmente i picchi di forma del Tour vinto nel 2014, riesce comunque nel proposito di ribaltare una classifica considerata compromessa. Grazie a due magnifiche prestazioni in montagna, supportato da una squadra (in particolare Michele Scarponi, voto: 10) e da una direzione tecnica eccellenti, vince il suo secondo Giro d’Italia dimostrando tenuta fisica e nervosa. Voto:10 e lode.

Esteban Chaves: ventiseienne colombiano, conferma le buone prestazioni offerte lo scorso anno alla Vuelta e al Giro di Lombardia ma sfortunatamente anche quelli che ad oggi sono i suoi limiti, ovvero fondo e recupero. Vince una splendida tappa di montagna e indossa nella settimana successiva una maglia rosa che però, al termine di una giornata in cui Nibali risorge prepotentemente, appare già precaria. Voto: 9 (10 e lode alla simpatia).

Alejandro Valverde: partito con l’ambizione di centrare il risultato pieno alla sua prima partecipazione al Giro, dopo il podio al Tour 2015, si ritrova nella medesima posizione finale pure sulle strade italiane. Vince una tappa attaccando in prima persona, a differenza della tattica che usa spesso nelle corse in linea, deve però fare i conti con la particolare durezza delle salite nostrane che in parte lo respingono. Potrà piacere o meno questo ciclista, tuttavia, a 36 anni, è non solo ancora un punto di riferimento nelle classiche vallonate ma da un paio di stagioni si è rivelato un elemento competitivo anche al Tour e, oggi possiamo dirlo, al Giro. Voto: 9.

Steven Kruijswijk: che fosse un regolarista lo si era notato nelle passate edizioni del Giro ma difficilmente lo si sarebbe potuto prevedere competitivo addirittura per la vittoria finale. Solo l’estro di Nibali ne ha evidenziato la debolezza in discesa, ancor prima della rovinosa scivolata che ne ha pregiudicato la classifica definitiva. La sua reazione alla brutta caduta ha destato l’ammirazione degli appassionati, i quali ne hanno apprezzato la tenacia e la grinta mostrate nel tentativo di difendere il primato. A 29 anni ottiene il miglior piazzamento in un Grande Giro, quarto posto e, nelle prossime edizioni, non bisognerà più sottovalutarlo. Voto: 8.

Bob Jungels: valente promessa del ciclismo, dopo aver brillato al Tour de l’Avenir e alla Parigi-Roubaix per dilettanti, in questo Giro affronta le prime tappe in modo spavaldo, andando in fuga e non risparmiando energie per puntare ad una eventuale classifica generale. Indossa la maglia rosa (coadiuvato da un forte Gianluca Brambilla, voto: 8) per poi cedere il passo, senza crollare, sulle grandi salite. Il sesto posto finale e la vittoria nella classifica dei giovani rappresentano un’ottima credenziale per il futuro. Voto: 8.

Rafal Majka: bravo scalatore, non sembra possedere le doti per poter conquistare un Giro o un Tour. Ha sempre corso in difesa, soffrendo alla rincorsa degli avversari che di volta in volta lo staccavano in salita. Il quinto posto finale premia più la continuità dei risultati che non la brillantezza. Voto: 6,5

Darwin Atapuma: scatta, attacca e si stacca. La condotta arrembante del colombiano non lo porta tuttavia alla tanto sperata e cercata vittoria nelle tappe di montagna, quelle a lui più congeniali. L’ultima frazione gli sfugge nuovamente a vantaggio di un regolarista che con una condotta più accorta gli nega una tappa prestigiosa, anche se riesce grazie al piazzamento ad entrare nella classifica dei migliori dieci. Voto: 6.

Andrey Amador: in tandem con Valverde nella Movistar, indossa pure la maglia rosa che però non riesce a difendere sulle prime salite alpine. Si conferma ottimo discesista e bravo sul passo nonché nella sua veste naturale di uomo di fiducia di Valverde. La sensazione iniziale che il ciclista nutrisse ambizioni di alta classifica, considerando il quarto posto della scorsa edizione, ha forse prodotto qualche effetto negativo nella economia di gara della squadra. Voto: 5.

Rigoberto Uran: le aspettative della vigilia sono state tradite. Si riscatta solo nel finale del Giro, dove sulle grandi montagne lascia intravedere una condizione in crescita, degna dei due secondi posti ottenuti nel 2013 e 2014. Il settimo posto finale senza alcuna vittoria di tappa fa chiudere in rosso il bilancio di questo Giro. Voto: 4.

Domenico Pozzovivo: questo scalatore ha deluso proprio sul terreno a lui più adatto, quando le aspettative dei tifosi lo volevano sul podio visto il percorso a lui favorevole. Sempre passivo, senza mai una iniziativa in salita che facesse sperare, quest’anno non raggiunge neppure la top ten e, data l’anagrafe, dispiace. Voto: 3.

Mikel Landa: uno dei più attesi protagonisti, uscito in grande spolvero dal Giro del Trentino, è stato misteriosamente messo fuori gioco prima dello scontro diretto con gli altri contendenti. Non sappiamo se, con la responsabilità e la pressione psicologica da capitano di una squadra importante come la Sky, sarebbe stato in grado di confermare le ottime prestazioni dello scorso anno. Lo vedremo al Tour? Voto: n.c.

Francesco Gandolfi

GIRO 2016 – LA CLASSIFICA FINALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 86:32:49
2 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:52
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:17
4 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:01:50
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:04:37
6 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:08:31
7 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:11:47
8 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:13:21
9 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:14:09
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:16:20
11 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:24:33
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:24:59
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:31:38
14 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:34:12
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:34:34
16 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:38:09
17 Sebastian Henao (Col) Team Sky
18 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
19 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:43:49
20 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:51:49
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:56:59
22 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:57:08
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:59:30
24 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 1:04:44
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 1:05:22
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 1:08:05
27 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 1:18:38
28 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 1:22:43
29 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:23:22
30 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:24:38
31 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:27:19
32 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:28:35
33 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:32:53
34 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 1:32:56
35 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:50:37
36 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:51:10
37 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:54:34
38 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:56:08
39 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:57:12
40 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 2:00:13
41 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:01:27
42 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 2:02:23
43 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 2:05:57
44 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:06:37
45 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
46 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 2:11:15
47 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 2:13:24
48 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 2:15:18
49 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 2:17:44
50 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 2:21:03
51 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 2:21:13
52 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 2:21:34
53 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 2:25:44
54 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 2:32:28
55 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 2:39:42
56 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 2:40:39
57 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:43:03
58 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 2:43:25
59 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 2:44:44
60 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 2:52:25
61 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:55:43
62 José Herrada (Spa) Movistar Team 3:03:04
63 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 3:03:47
64 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 3:07:17
65 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 3:08:06
66 Christian Knees (Ger) Team Sky 3:09:06
67 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 3:13:04
68 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 3:13:19
69 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 3:18:34
70 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 3:19:25
71 Ian Boswell (USA) Team Sky 3:19:42
72 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 3:20:38
73 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:20:39
74 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 3:21:00
75 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 3:21:36
76 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 3:22:42
77 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 3:23:08
78 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 3:25:49
79 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 3:28:27
80 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 3:28:47
81 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:29:23
82 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 3:29:48
83 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 3:30:44
84 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 3:31:30
85 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 3:31:50
86 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 3:33:33
87 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 3:34:14
88 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 3:35:37
89 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 3:36:41
90 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 3:38:02
91 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 3:40:01
92 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 3:42:29
93 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 3:44:49
94 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 3:44:56
95 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 3:48:07
96 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 3:48:24
97 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 3:48:40
98 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 3:49:14
99 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 3:49:24
100 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 3:50:10
101 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 3:51:01
102 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:52:57
103 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 3:53:15
104 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:54:08
105 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 3:56:18
106 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:58:12
107 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 3:58:47
108 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 3:58:53
109 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 3:59:07
110 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 4:03:51
111 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 4:06:35
112 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 4:07:22
113 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 4:07:36
114 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:08:24
115 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 4:08:54
116 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 4:10:44
117 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 4:11:33
118 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 4:12:52
119 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 4:14:10
120 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:15:26
121 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 4:16:19
122 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 4:16:34
123 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 4:18:19
124 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:18:22
125 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 4:19:37
126 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 4:19:46
127 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:20:08
128 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:21:37
129 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 4:22:05
130 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 4:23:15
131 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 4:23:26
132 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 4:28:08
133 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 4:29:26
134 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 4:31:38
135 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 4:32:04
136 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 4:33:09
137 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 4:33:28
138 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 4:35:16
139 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 4:35:56
140 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 4:36:19
141 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:36:25
142 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:36:45
143 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 4:38:30
144 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 4:40:38
145 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 4:41:38
146 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 4:43:04
147 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 4:43:48
148 Mickael Delage (Fra) FDJ 4:45:40
149 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 4:47:03
150 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 4:47:59
151 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 4:49:05
152 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 4:49:59
153 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 4:53:53
154 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 5:03:42
155 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 5:08:00
156 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 5:08:51

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TORINO

maggio 29, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Torino porta Nibali in trionfo. “Quella folla tutta per me…”. Martinelli: “Quanto godo!” – Nibali, una vittoria col cuore. Adesso l’obiettivo è Rio – Volata, declassato Nizzolo . A Torino fa festa Arndt. Passerella rosa per Nibali – Nizzolo: “So di aver vinto. È un incubo e un’ingiustizia” – Chaves, cadute e orgoglio: “Orica, questo è solo l’inizio” – Quei ribaltoni in rosa, da Valletti a Coppi fino a Tonkov (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, ha vinto Nibali. Per lo Squalo passerella trionfale fino a Torino – Giro: il piede dello spettatore aggancia Colbrelli che cade (Corriere della Sera)

Nibali, è trionfo rosa – Enzo, orgoglio di una città – Il padre di Rosario: «La spinta dal cielo» (Gazzetta del Sud)

Nibali conquista il suo Giro d’Italia più bello: trionfo bis tra difficoltà e resurrezioni – Messina in festa per Nibali, il papà: “La sua vittoria più bella” (Giornale di Sicilia)

Svizzera

Vincenzo Nibali ha vinto il Giro d’Italia (Corriere del Ticino)

Nibali remporte le Giro (24 Heures)

Nibali mit zweitem Gesamtsieg (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Vincenzo Nibali safely negotiates hazardous Giro final stage (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali, prophète en son pays – La 21e étape pour Arndt – Les grands exploits de Nibali (L’Equipe)

A 31 ans, Nibali s’offre un nouveau Giro (Le Figaro)

Nibali, le «requin de Messine», remporte le Giro (Le Monde)

Spagna

Nibali gana su 4ª grande con Chaves y Valverde en el podio – Nibali: “Siento una hermosa emoción; es mi segundo Giro” – Valverde: “Ahora, a ayudar a Nairo y a por la medalla en Río” – Valverde: el 16º que hace podio en las tres grandes rondas – Mikel Nieve: “Los Dolomitas tienen paisajes de postal” (AS)

Nibali, el Renacido – El mejor 9 del Giro de Italia – Valverde: “Estar más contento es imposible” (Marca)

Nibali conquista Italia por 2ª vez, con Chaves y Valverde en el podio – Valverde piensa en volver al Giro en 2017 – La espectacular bici rosa de Vincenzo Nibali –
Froome felicita a Mikel Nieve por la maglia azzurra – Valverde, el clásico al que también le van las grandes vueltas (El Mundo Deportivo)

Belgio

Arndt pakt slotrit na declassering Nizzolo, Nibali wint Giro (Het Nieuwsblad)

Nibali remporte son 2e Giro, la dernière étape pour Arndt (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Bak zwaargewond na val slotrit Giro – ‘Bewuste aanval op Kruijswijk’ – ‘Vierde plek is toch wel zuur’ – Kruijswijk haalt finish in Turijn (De Telegraaf)

Verliezer Nibali opeens weer een winnaar – Nizzolo gedeklasseerd, Arndt wint slotrit – Kruijswijk: Ontdekt dat ik potentiële winnaar ben – Kruijswijk acht zichzelf kansrijk in Rio (Algemeen Dagblad)

Nibali wint Ronde van Italië, Nizzolo gedeclasseerd – Kruijswijk: ‘Ik voelde het roze langzaam uit mijn handen glippen’ (de Volkskrant)

Lussemburgo

Nibali gewinnt, Jungels 6. (Tageblatt)

Jungels wird Sechster, Nibali Gesamtsieger (Luxemburger Wort)

Germania

Vincenzo Nibali gewinnt 99. Giro d’Italia (Berliner Zeitung)

Danimarca

Nibali slog tilbage: Har vundet Giroen for anden gang (Jyllands-Posten)

Nibali efter triumf: Giroen har været smertefuld – Ov! Lars Bak styrter ud af Giroen (BT)

Giro-fest sluttede med triste og dramatiske mislyde (Politiken)

Slovenia

Giro: Nibali ponovil podvig izpred treh let (Delo)

Russia

Винченцо Нибали стал победителем «Джиро д’Италия»-2016 (Sovetsky Sport)

Estonia

Giro lõpuetapi võitjal võeti esikoht käest, Nibali triumfeeris üldvõitjana – (Postimees)

USA

Nibali Wins Second Giro d’Italia Title – Nibali Wins 2nd Giro d’Italia Title and 4th Grand Tour(The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador completó otro Giro de Italia inolvidable y quedó de octavo – Eusebio Unzué: ‘Se vivió una magnífica experiencia con la maglia rosa de Andrey Amador’ – Vincenzo Nibali: ‘Siento una hermosa emoción, es mi segundo Giro’ (La Nación)

Colombia

Esteban Chaves, el hijo de la perseverancia (El Tiempo)

Esteban Chaves, estrella ascendente en el firmamento del ciclismo mundial – Vincenzo Nibali conquista su segundo Giro de Italia, Chaves y Valverde en el podio
- “Chavito”, agradecido con Rigoberto Urán (El Espectador)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Finish Line” – Lou Reed

a cura di DJ Jorgens

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Se la prenda male reagisce così”
De Stefano: “Quel che ha visto Vincenzo Nibali” (vissuto)
De Stefano: “Quarantenale”
Conti: “Partirono le tappe di Pantani da Racconigi verso Oropa” (la tappa fu una sola, mitica)
Garzelli: “I velocisti sarà una bella volata”
Garzelli: “Si allungherà tantissimo tutto il circuito” (va bene che sta piovendo molto…)
Fabretti: “Hastac” (hashtag)
De Stefano: “Il tappone dolomitico, dove la squadra decide” (la strada)
Garzelli: “Pradler” (Preidler)
Garzelli: “Nibali da grande campione, da carattere ha recuperato”
Garzelli: “Moto 2 si occupa della testa della maglia rosa”
Pancani (su Ghirotto): “E’ vero che è diventato nonno in questi giorni?”
Martinelli (rispondendo alla domanda su Ghirotto): “E’ diventato nonno, diventato nonno, diventato nonno” (urca! Parto trigemellare! Complimenti!)
Benincasa: “C’è qualche pozza d’acqua bagnata”
Traduttrice di Chaves: “Sono stato sul podio dei tre più grandi giri” (quello del Giro 2016 è stato il suo primo podio)
Garzelli: “Giornata amarodolce”
De Stefano: “Volate che non siano squalificate” (sono i corridori ad essere squalificati)
Televideo: “I giudici avevano neutralizzato la corsa già dopo il primo giro a Torino” (la corsa era stata neutralizzata prima dell’inizio del circuito)
Televideo: “Savitski” (Savitskiy)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Cuneo – Torino

1° Jasha Sütterlin
2° Johann Van Zyl s.t.
3° Aleksey Rybalkin s.t.
4° Sam Bewley s.t.
5° Pieter Serry s.t.
Miglior italiano Riccardo Stacchiotti, 6° (s.t.)

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 51″
3° Cheng Ji a 5′09″
4° Eduard Michael Grosu a 14′58″
5° Murilo Antonio Fischer a 18′52″

La sfilata trionfale degli Astana alla partenza da Cuneo della tappa conclusiva del Giro 2016 (Getty Images Sport)

La sfilata trionfale degli Astana alla partenza da Cuneo della tappa conclusiva del Giro 2016 (Getty Images Sport)

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
16a tappa: Bressanone – Andalo
17a tappa: Molveno – Cassano d’Adda
18a tappa: Muggiò – Pinerolo
19a tappa: Pinerolo – Risoul
20a tappa:Guillestre – Sant’Anna di Vinadio

FINALMENTE NIZZOLO, ANZI NO. NIBALI UN BIS DAVVERO SOFFERTO

maggio 29, 2016 by Redazione  
Filed under News

Doccia fredda per Giacomo Nizzolo che pensava di essersi tolto di dosso la maledizione con la tappa più ambita dai velocisti che arrivano in fondo ed invece la giuria lo ha (giustamente) declassato in dodicesima posizione per il violento cambio di direzione che ha chiuso Modolo contro le transenne negli ultimi 50 metri
Conquista però la maglia rossa, essendo stato il velocista meglio piazzato in quella classifica speciale a non ritirarsi. Anche l’ultima tappa ha riservato emozioni, con un attacco degli uomini della Lotto NL Jumbo che per poco non è andato in porto ed uno strappo che ha complicato la vita a molti. Diverse cadute con in gruppi arrivati alla spicciolata. Grazie alla neutralizzazione nessun cambio in generale.

Alla fine di un Giro ricco di emozioni anche nell’ultima tappa
La corsa è partita sotto la pioggia e questa circostanza, unita alla tradizione ha fatto vedere una prima parte di corsa svolta ad andature molto tranquille e senza inquietudini in gruppo. La corsa però non ha mancato di esplodere nel circuito finale, quando i tempi erano ormai stati neutralizzati per decisione della giuria in considerazione del circuito cittadino e della pioggia. Certo, sarebbe stato meglio evitare di girare in tondo ed organizzare un arrivo in linea senza circuito e senza neutralizzazione. Quando mancavano ancora oltre 60 Km dalla conclusione due forti passisti della Lotto NL Jumbo come Maarten Tjallingii e Jos Van Endem hanno lanciato un attacco che è stato difficile da chiudere per il gruppo, dato che i due uomini di testa avevano ancora un minuto a meno di 20 km dalla conclusione. La trenata della maglia bianca Jungels ha permesso di concludere l’inseguimento e proprio dopo il ricongiungimento c’è stato il tentativo di attacco di Colbrelli che, proprio quando era sui pedali, è andato a impattare il braccio di uno spettatore finendo al suolo. Nella volata Nizzolo è stato davvero superlativo, uscendo da posizioni non ottimali. Negli ultimi metri ha però nettamente cambiato traiettoria, andando a chiudere Sacha Modolo, particolarmente contrariato dopo il traguardo.
In effetti la giuria dopo aver esaminato la volata di Nizzolo che, nonostante la maglia rossa cercava una vittoria di tappa fin dall’inizio, ha deciso, in applicazione del regolamento, di declassare lo sfortunato velocista italiano che è però riuscito a vincere la classifica a punti.
La tappa è andata quindi al tedesco Arndt giunto secondo sul traguardo di Torino.
Innanzitutto, abbiamo potuto seguire un giro davvero avvincente; negli ultimi anni si erano visti percorsi maggiormente impegnativi che, però, per un motivo o per l’altro, non avevano riservato la girandola di emozioni che ha offerto questa edizione. La prima parte, anche se non ha giustamente rivelato il reale valore delle forze in campo, ha comunque consentito di assistere a tappe interessanti ed esiti imprevedibili, come l’allungo di Dumoulin ad Aremogna – staccando Nibali che aveva provato ad aprire le ostilità -, la crono bagnata del Chianti che tanti problemi ha provocato al povero Zakarin, che è caduto poi anche nella discesa del Colle dell’Agnello ed è stato costretto dalle fratture conseguenti a lasciare la corsa rosa quando stava battagliando per la top five.
Anche la tappa dello sterrato dell’Alpe di Poti ha riservato battaglie interessanti con anche scaramucce tra i big.
La corsa è poi esplosa letteralmente sulle Dolomiti, dopo le tappe di preludio di Sestola e Cividale del Friuli. Il tappone di Corvara, per il quale c’era il timore di una nuova Cortina 2012, ha invece riservato grandi emozioni con l’Astana a tirare al tutta sul Giau e poi, sul Valparola, l’attacco di Kruijswijk che ha letteralmente messo alle corde Nibali e anche Chaves, che poi è comunque riuscito a riportarsi sull’olandese, mentre Valverde ha pagato la peggior giornata di difficoltà in questo Giro. La cronoscalata all’Alpe ne ha riservate di ogni: Kruijswijk fortissimo, Chaves medio, Valverde in forte ripresa e Nibali in sordina ma anche sfortunato per l’incidente meccanico patito nel finale, inconveniente che ha contributo a far lievitare il ritardo che era comunque già significativo.
Nella tappa di Andalo Kruijswijk si è limitato a seguire gli attacchi di Zakarin e Valverde ma, viste le difficoltà di Nibali e di Chaves, questa mossa ha permesso al capitano della Lotto NL Jumbo di consolidare la leadership che probabilmente neppure Nibali gli avrebbe tolto se l’olandesenon fosse finito contro un muro di neve nella discesa del Colle dell’Agnello, tappa che ha visto la resurrezione di Nibali ed ha cominciato a mostrare le prime difficoltà di Chaves, che ha perso molto dal siciliano nel finale, con il gruppetto di Valverde già dall’Agnello in forte ritardo ed infine lo sfortunato olandese che ha dovuto lavorare da solo per molti chilometri. La salita del Colle della Lombarda e la successiva rampa verso il santuario di Sant’Anna hanno poi confermato l’impressione di un Chaves in calo e di un Nibali ritrovato. Valverde è riuscito nell’assalto al podio, grazie alle difficoltà di Kruijswijk, che ha disputato l’ultima tappa montana con una costola fratturata nell’impatto sul muro di neve.
Nibali è stato forte soprattutto di testa. E’ questa l’arma vincente del siciliano, in quanto lo “Squalo” non è eccelso in nessun terreno. In salita è molto forte, ma Kruijswijk si era dimostrato nettamente superiore, come si sono dimostrati superiori di volta in volta i vari Froome, Contador e Quintana. A cronometro si difende egregiamente, ma non può certo essere definito uno specialista. Sono state proprio la testa e la capacità di superare i momenti di difficoltà con tranquillità e solidità mentale che gli hanno permesso di crederci e di stabilire le giuste strategie di gara nelle tappe cruciali di fine Giro. Probabilmente, senza la caduta di Kruijswijk, Nibali si sarebbe limitato a puntare al podio, ma il siciliano si è dimostrato molto lucido nel cambiare immediatamente registro a fronte della mutata situazione. La preparazione è stata probabilmente sbagliata, come l’anno scorso al Tour, nel senso che la condizione è arrivata più tardi di quanto non avessero preventivato lo stesso capitano dell’Astana ed il suo entourage. Del resto, gli anni passano, anche il fisico di un atleta accusa del cambiamenti e, in particolare, si iniziano a soffrire maggiormente le rasoiate dei più giovani, ma si guadagnano punti nelle doti di fondo, che permettono poi di essere più forti degli altri nella terza settimana.
Chaves è giovane ed ha offerto delle ottime prestazioni, dimostrandosi all’altezza dei più forti fino alla ultima settimana nella quale è calato ma, come si diceva poc’anzi, la giovane età e la mancanza di esperienza causano spesso situazioni negative quando le energie cominciano a scarseggiare. In ogni caso, il colombiano è da tenere presente per il futuro perché se riuscisse con il tempo e tenere sulle tre settimane sarebbe certo un brutto cliente per molti.
Valverde ha corso sempre in modo molto attento anche se, come del resto sappiamo, non ha sferrato attacchi veri e decisi. E’ riuscito a superare la giornata difficile di Corvara ed ha trovato nelle continuità e nella tenacia le armi che gli hanno permesso di agguantare il podio, anch’egli fortunosamente per la caduta di Kruijswijk.
Proprio l’olandese è stato, fino al Colle dell’Agnello, il più forte. Ad Aremogna era stato l’unico che non si era fatto staccare dall’affondo in contropiede di Tom Dumoulin, ha sempre tenuto le prime posizioni ed ha affondato il colpo sulle Dolomiti per poi dare altri due affondi nella cronoscalata e ad Andalo. Era saldamente al comando della generale. La caduta nella discesa dell’Agnello è stato un suo errore, come ammesso dallo stesso olandese, ma la sfortuna è stata il tempo lunghissimo per rimettere in sesto la bici e poi per cambiarla. Senza questi inconvenienti sarebbe riuscito a tenere i primi sino almeno alla salita finale, che per gran parte ha percorso alla stessa velocità di quelli davanti, oppure a restare con il gruppo di Valverde, salvando la rosa. Un vero peccato per un corridore che già lo scorso anno aveva dovuto dire addio ad un buon piazzamento a causa di problemi nella prima parte del Giro.
Nota negativa per Kittel e Greipel che, una volta esaurite le occasioni, hanno lasciato la corsa senza onorarla come sarebbe stato giusto.
Un peccato, invece, il ritiro di Landa che avrebbe potuto, alla luce del risultato della cronometro, dire certamente la sua e anche magari vincere il Giro.
In conclusione, un bellissimo Giro e si spera negli anni a venire di vedere altre edizioni simili, come si spera di vedere il Tour de France, che negli ultimi anni ha riservato edizioni non esaltanti, riservare altrettante emozioni.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 3:48:18
2 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
3 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
4 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
5 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
6 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo
7 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
8 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
9 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team
10 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling
11 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
12 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
13 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step
14 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
15 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
16 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
17 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
18 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky
19 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
21 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
22 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
23 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin
24 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
25 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida
27 Sebastian Henao (Col) Team Sky
28 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
29 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
30 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
31 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
32 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
33 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
34 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
35 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
36 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
37 Mickael Delage (Fra) FDJ
38 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
39 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
40 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team
41 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team
42 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
43 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
44 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
45 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling
46 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
47 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
48 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
49 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
50 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
51 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
53 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
54 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team
55 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida
56 Christian Knees (Ger) Team Sky
57 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team
58 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
59 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin
60 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
61 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
62 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida
63 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
64 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ
65 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo
66 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
67 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
68 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
69 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo
70 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo
71 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
72 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team
73 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team
74 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
75 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
76 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
77 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
78 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
79 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin
80 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin
81 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
82 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
83 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
84 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
85 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
86 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
87 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast
88 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
89 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
90 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
91 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida
92 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida
93 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team
94 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team
95 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team
96 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast
97 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
98 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale
99 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
100 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step
101 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step
102 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
103 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
104 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
105 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
106 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
107 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
108 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ
109 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
110 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
111 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast
112 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
113 Egor Silin (Rus) Team Katusha
114 Songezo Jim (RSA) Dimension Data
115 Rein Taaramae (Est) Team Katusha
116 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
117 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
118 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
119 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida
120 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge
121 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge
122 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge
123 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge
124 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge
125 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge
126 José Herrada (Spa) Movistar Team
127 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team
128 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin
129 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo
130 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
131 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
132 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF
133 Ian Boswell (USA) Team Sky
134 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
135 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
136 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini
137 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
138 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
139 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
140 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF
141 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
142 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
143 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
144 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo
145 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling
146 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling
147 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling
148 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling
149 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale
150 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin
151 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
152 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
153 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge
154 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
155 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
156 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 86:32:49
2 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:52
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:17
4 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:01:50
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:04:37
6 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:08:31
7 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:11:47
8 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:13:21
9 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:14:09
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:16:20
11 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:24:33
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:24:59
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:31:38
14 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:34:12
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:34:34
16 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:38:09
17 Sebastian Henao (Col) Team Sky
18 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
19 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:43:49
20 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:51:49
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:56:59
22 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:57:08
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:59:30
24 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 1:04:44
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 1:05:22
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 1:08:05
27 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 1:18:38
28 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 1:22:43
29 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:23:22
30 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:24:38
31 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:27:19
32 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:28:35
33 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:32:53
34 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 1:32:56
35 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:50:37
36 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:51:10
37 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:54:34
38 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:56:08
39 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:57:12
40 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 2:00:13
41 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:01:27
42 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 2:02:23
43 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 2:05:57
44 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:06:37
45 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
46 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 2:11:15
47 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 2:13:24
48 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 2:15:18
49 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 2:17:44
50 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 2:21:03
51 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 2:21:13
52 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 2:21:34
53 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 2:25:44
54 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 2:32:28
55 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 2:39:42
56 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 2:40:39
57 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:43:03
58 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 2:43:25
59 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 2:44:44
60 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 2:52:25
61 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:55:43
62 José Herrada (Spa) Movistar Team 3:03:04
63 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 3:03:47
64 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 3:07:17
65 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 3:08:06
66 Christian Knees (Ger) Team Sky 3:09:06
67 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 3:13:04
68 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 3:13:19
69 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 3:18:34
70 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 3:19:25
71 Ian Boswell (USA) Team Sky 3:19:42
72 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 3:20:38
73 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:20:39
74 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 3:21:00
75 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 3:21:36
76 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 3:22:42
77 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 3:23:08
78 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 3:25:49
79 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 3:28:27
80 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 3:28:47
81 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:29:23
82 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 3:29:48
83 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 3:30:44
84 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 3:31:30
85 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 3:31:50
86 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 3:33:33
87 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 3:34:14
88 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 3:35:37
89 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 3:36:41
90 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 3:38:02
91 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 3:40:01
92 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 3:42:29
93 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 3:44:49
94 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 3:44:56
95 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 3:48:07
96 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 3:48:24
97 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 3:48:40
98 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 3:49:14
99 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 3:49:24
100 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 3:50:10
101 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 3:51:01
102 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:52:57
103 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 3:53:15
104 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:54:08
105 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 3:56:18
106 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:58:12
107 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 3:58:47
108 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 3:58:53
109 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 3:59:07
110 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 4:03:51
111 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 4:06:35
112 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 4:07:22
113 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 4:07:36
114 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:08:24
115 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 4:08:54
116 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 4:10:44
117 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 4:11:33
118 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 4:12:52
119 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 4:14:10
120 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:15:26
121 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 4:16:19
122 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 4:16:34
123 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 4:18:19
124 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:18:22
125 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 4:19:37
126 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 4:19:46
127 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:20:08
128 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:21:37
129 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 4:22:05
130 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 4:23:15
131 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 4:23:26
132 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 4:28:08
133 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 4:29:26
134 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 4:31:38
135 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 4:32:04
136 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 4:33:09
137 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 4:33:28
138 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 4:35:16
139 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 4:35:56
140 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 4:36:19
141 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:36:25
142 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:36:45
143 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 4:38:30
144 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 4:40:38
145 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 4:41:38
146 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 4:43:04
147 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 4:43:48
148 Mickael Delage (Fra) FDJ 4:45:40
149 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 4:47:03
150 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 4:47:59
151 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 4:49:05
152 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 4:49:59
153 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 4:53:53
154 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 5:03:42
155 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 5:08:00
156 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 5:08:51

Nibali festeggia la sua quarta affermazione in una grande corsa a tappe dopo la Vuelta del 2010, il Giro dItalia del 2013 e il Tour de France del 2016 (Getty Images Sport)

Nibali festeggia la sua quarta affermazione in una grande corsa a tappe dopo la Vuelta del 2010, il Giro d'Italia del 2013 e il Tour de France del 2016 (Getty Images Sport)

29-05-2016

maggio 29, 2016 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il tedesco Nikias Arndt (Team Giant – Alpecin) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Cuneo – Torino, percorrendo 163 Km in 3h48′18″, alla media di 42.838 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Trentin (Etixx – Quick Step) e Sacha Modolo (Lampre – Merida). L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è la maglia rosa finale con 52″ sul colombiano Chaves Rubio (Orica GreenEDGE) e 1′17″ sullo spagnolo Valverde Belmonte.

BALOISE BELGIUM TOUR

Il belga Zico Waeytens (Team Giant – Alpecin) si è imposto nella quarta tappa, Tremelo – Tongeren, percorrendo 174.2 Km in 3h34′08″, alla media di 48.811 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Mclay e il belga Dupont. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Wanty – Groupe Gobert), 6°. Il belga Dries Devenyns (IAM Cycling) si impone in classifica con 4″ sull’elvetico Hollenstein e sul connazionale Vandenbergh. Miglior italiano Gasparotto, 6° a 20″.

TOUR DE GIRONDE

Il norvegese Adrian Aas Stien (Team Joker) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Captieux – Villenave d’Ornon, percorrendo 166 Km in 4h03′58″, alla media di 40.825 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jensen e il portoghese Martingil. Il norvegese Amund Grondahl (Team Joker) si impone in classifica con 56″ sul francese Le Tournier e 1′00″ sul connazionale Hagen.

BOUCLES DE L’AULNE – CHÂTEAULIN

Il francese Samuel Dumoulin (AG2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese, circuito di Châteaulin, percorrendo 169.8 Km in 3h56′28″, alla media di 43.084 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Vichot e Venturini. Miglior italiano Marco Tizza (D’Amico – Bottecchia), 6°.

PARIS-ROUBAIX ESPOIRS

L’italiano Filippo Ganna (Team Colpack) si è imposto nella corsa francese, Péronne – Roubaix, percorrendo 182.6 Km in 4h28′52″, alla media di 40.749 Km/h. Ha preceduto di 49″ il belga Biermans e il neozelandese Schreurs.

AN POST RAS (Irlanda)

Il danese Nicolai Brøchner (Riwal Platform Cycling Team) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Kildare – Skerries percorrendo 148.4 Km in 3h19′19″, alla media di 44.673 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van der Hoorn e il belga Wastyn. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aquablue), 9°. L’austriaco Clemens Fankhauser (Tirol Cycling Team) si impone in classifica con 3″ sull’australiano Hindley e 13″ sull’australiano Hamilton. Cigala 67° a 45′46″

HORIZON PARK CLASSIC

L’ucraino Mykhaylo Kononenko (Kolss BDC Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev. Ha preceduto allo sprint il polacco Rutkiewicz e l’italiano Andrea Pasqualon (Team Roth)

TOUR OF JAPAN

L’australiano Anthony Giacoppo (Avanti IsoWhey Sport) si è imposto nel prologo, circuito di Sakai, percorrendo 2.65 Km in 3′19″, alla media di 47.940 Km/h. Ha preceduto di pochi centesimi di secondo il colombiano Alzate Escobar e di 2″ il giapponese Masuda. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (Nippo – Vini Fantini), 15° a 5″. Giacoppo è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Alzate Escobar e 2″ su Masuda. Miglior italiano De Negri, 15° a 5″.

CUNEO – TORINO: E PER FINIRE UNA “MOLE” DI APPLAUSI PER LA ROSA

maggio 29, 2016 by Redazione  
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Il Giro d’Italia è arrivato all’ultimo atto. Dovrebbe essere una “pratica” non troppo problematica per i velocisti, ma lo scorso anno a Milano le loro squadre non riuscirono a rintuzzare la fuga nata lungo il percorso, nonostante il tracciato totalmente pianeggiante.Stavolta, invece, il circuito finale sarà movimentato da uno strappo di 700 metri completamente rettilineo e per le formazioni degli sprinter rimasti in gara sarà ancor meno facile controllare la gara poiché, oltre agli eventuali fuggitivi da riacciuffare, ci sarà sicuramente qualche corridore che cercherà di utilizzare quel trampolino per lasciare il gruppo e tentare un assolo verso il traguardo.

E anche per l’edizione n° 99 della corsa rosa è arrivato il momento dell’epilogo. Per l’ultimo giorno gli organizzatori hanno disegnato una passerella di fine corsa classica ma non troppo, con una brevissima salitella inserita nel circuito finale, 700 metri che potrebbero rompere un po’ le uova nel paniere alle squadre dei velocisti, naturali favoriti per il successo. Doveva essere così anche lo scorso anno a Milano, al termine di una tappa che non presentava nemmeno un cavalcavia, ma la storia dell’ultimo Giro ci ha dimostrato che non esiste nessun tracciato perfettamente “blindato” e, infatti, quel giorno riuscì ad andare in porto il tentativo di Iljo Keisse e Luke Durbridge, nonostante il disperato tentativo del gruppo di ricucire, fallito per appena 9 secondi. Dal 1990, quand’era stata ripristinata in maniera stabile – tranne qualche rara eccezione – la passerella conclusiva, solamente in un altro precedente gli sprinter avevano mancanto l’appuntamento con la vittoria, nel 1996 quando, sempre a Milano, s’impose l’ucraino Ušakov. Ma stavolta non si arriverà nel capoluogo lombardo e s’è voluto approfittare delle colline che fanno da corona a Torino per dare un po’ di pepe a una tappa tradizionalmente noiosa, che parte al piccolo trotto e rimane su velocità di crociera sino all’ingresso nel circuito finale, dove il gruppo ingrana la quarta per andare a riprendere gli ultimi ardimentosi.
Quello finale non sarà l’unico circuito poiché, abbassata la bandierina del via in quel di Cuneo, la frazione conclusiva si metterà in marcia con un anello di una ventina di chilometri disegnato attorno al capoluogo della “Provincia Granda”, procedendo nel tratto iniziale in direzione della catena alpina e del centro di Borgo San Dalmazzo, dove nel 1999 Paolo Savoldelli conquistò una delle più impegnative e spettacolari tappe di quell’edizione, con l’impegnativa picchiata giù dalla Fauniera che fu un invito a nozze per il “falco” bergamasco. Cambiata direzione e rientrati al “campo base” di Cuneo, i “girini” s’inoltreranno quindi nella pianura padana, pedalando sulla statale che la taglia seguendo una linea quasi retta in direzione di Torino e portandosi in quel di Savigliano, cittadina che conserva un interessante centro storico, gravitante attorno a Piazza del Popolo e a quella dedicata alla “gloria” locale, il patriota Santorre di Santa Rosa, caduto l’8 maggio del 1825 durante la battaglia di Sfacteria, episodio della guerra d’indipendenza greca. Sempre puntando verso nord si attraversà il centro di Cavallermaggiore e quindi, prima di lasciare definitivamente il cuneese, quello di Racconigi, dove il gruppo sfilerà al cospetto del maestoso Castello Reale, costruito nell’XI secolo da Bernardino di Susa e divenuto in seguito proprietà dei marchesi di Saluzzo, dei conti Falletti e infine della famiglia Savoia, che ne fece la propria resistenza estiva.
Il primo centro della “città metropolitana di Torino”, istituita l’8 aprile del 2014 dalla ristrutturazione della precedente e omonima provincia, che i corridori attraverseranno sarà Carmagnola, nel quale attorno al 1385 nacque Francesco Bussone, il condottiero che ispirò ad Alessandro Manzoni la sua prima tragedia, “Il conte di Carmagnola”, titolo invero erroneo perché il protagonista fu in realtà conte di Castelnuovo Scrivia e di Chiari. Dopo Villastellone un altro castello che fu sabaudo scandirà la marcia d’avvicinamento a Torino: è il maniero che domina il centro di Moncalieri e che fu uno dei prediletti dal primo re d’Italia Vittorio Emanuele II, che vi risiedette spesso e nel quale il 20 novembre del 1849 firmò il Proclama di Moncalieri, con il quale veniva dichiarata sciolta la Camera dei Deputati e chiesto ai sudditi di appoggiare la nomina a nuovo presidente del consiglio di Massimo d’Azeglio, politico favorevole a un trattato di pace con l’Austria.
La prima capitale d’Italia è alle porte e meno di una decina di chilometri più avanti ci sarà il primo passaggio sulla retta d’arrivo, posta proprio in Corso Moncalieri, a lato del corso del Po ed esattamente ai piedi della bassa collina del Monte dei Cappuccini, sul quale si trova il convento di Santa Maria al Monte, costruito tra il 1583 e il 1656 e che oltre ad una comunità monastica accoglie la sede centrale del CAI e il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”.
Inizierà ora la seconda parte del tracciato, costituita da un circuito semicittadino, disegnato per 7,5 Km tra le primissime propaggini della Collina Torinese e le rive del Po, da percorrere complessivamente 8 volte, corrispondenti agli ultimi 60 Km del Giro 2016 che, complessivamente, ne misurerà 3.463. Transitati sotto lo striscione e percorsi altri 200 metri su Corso Moncalieri si giungerà nella piazza dove troneggia la neoclassica chiesa della Gran Madre di Dio, progettata sul modello del Pantheon di Roma. Accanto alla chiesa avrà iniziò il tratto più impegnativo di quest’anello, lo strappo di 700 metri al 6% che, senza una curva, conduce sino alle soglie della Villa della Regina, così chiamata perché nel Settecento fu destinata a residenza delle sovrane di Casa Savoia. Una discesa molto dolce e leggermente sinuosa di quasi 1000 metri ricondurrà il gruppo sulle rive del Po, per poi superare il corso del fiume sul Ponte Balbis, un tempo recante il nome del penultimo re d’Italia Vittorio Emanuele III. Seguendo la riva “cittadina” del Po il tracciato farà quindi l’ingresso nel più celebre dei parchi torinese, il Valentino, all’interno del quale si percorreranno 1,5 Km, sfiorandone i due castelli che lo adornano, quello dal quale prende il nome – che nel 1956 sarà set di Guerra e Pace, trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Lev Tolstoj – e quello fasullo che domina il piccolo borgo finto-medioevale costruito in occasione dell’Esposizione Generale Italiana del 1884 prendendo a modelli diversi monumenti del Piemonte e della Valle d’Aosta. All’uscita dal Valentino i corridori gireranno attorno all’omonimo arco, realizzato nel 1930 da Pietro Canonica e dedicato all’Arma d’Artiglieria, che il giorno della gara sarà preceduto di poche centinaia di metri da un altro arco, quello decorato dalla “flamme rouge” che rappresenterà l’inizio del chilometro conclusivo. Lo caratterizzanno due curve ad angolo retto, a cavallo delle quali ci sarà il secondo passaggio sul Po, stavolta sul lastricato ponte intitolato a Umberto I°. Dopo l’ultima svolta ecco i 600 metri del rettilineo che consacrerà il vincitore del 99° Giro d’Italia. Poi, spazio solo alla festa e agli applausi….

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Cuneo, Piazza Duccio Galimberti vista in direzione della catena delle Alpi

Savigliano, Piazza Santorre di Santa Rosa

Racconigi, Castello Reale

Castello di Moncalieri

Torino, il convento di Santa Maria al Monte sul Monte dei Cappuccini

Chiesa della Grande Madre di Dio

La salita verso la Villa della Regina

Villa della Regina

Ponte Balbis

Parco del Valentino, il castello “finto” del Borgo Medioevale

Parco del Valentino, il vero castello del Valentino riveste il ruolo del castello prussiano di Tilsitt nel film ‘’Guerra e pace’’  (www.davinotti.com)

Parco del Valentino, il vero castello del Valentino riveste il ruolo del castello prussiano di Tilsitt nel film ‘’Guerra e pace’’ (www.davinotti.com)

L’Arco del Valentino e, sullo sfondo, il Monte dei Cappuccini

Ponte Umberto I

Corso Moncalieri, l’ultimo rettilineo d’arrivo del Giro 2016 visto dal luogo dove sarà collocato il traguardo

La Mole Antonelliana e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2016 (www.thegastrojob.com)

La Mole Antonelliana e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2016 (www.thegastrojob.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SANT’ANNA DI VINADIO

maggio 28, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Nibali, che capolavoro Il Giro d’Italia è ancora tuo – Nibali: “Impressionante
Nemmeno io ci credevo” – Nibali più forte di Pantani? Vincenzo già tra i grandi –
Nibali, tutti i successi dello ‘Squalo dello Stretto’ – Chaves: “Nibali è stato il più forte. Va bene così, è la vita” (Gazzetta dello Sport)

Nibali: capolavoro sulle Alpi. E’ maglia rosa, il Giro è suo. (Corriere della Sera)

Nibali il Giro è tuo, altra impresa dello Squalo (Gazzetta del Sud)

Nibali non si arrende e vince: cuore e gambe. Squalo, il Giro d’Italia ormai è tuo (Giornale di Sicilia)

Svizzera

Nibali en maillot rose pour la 20e étape (24 Heures)

Nibali holt sich die Maglia rosa (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Vincenzo Nibali surges back from the dead to win the Giro d’Italia for a second time (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali a tout renversé – Nibali: «Une journée fantastique» (L’Equipe)

Vincenzo Nibali Nibali s’assure le maillot rose (Le Figaro)

Nibali s’assure le maillot rose du Giro (Le Monde)

Spagna

Nibali gana su segundo Giro y Valverde se sube al podio – “No tuve miedo a perder” – Chaves, 2º: “Hace tres días hubiera firmado este podio” – Mikel Nieve, maillot de la montaña del Giro de Italia – Valverde es el 16º ciclista con podio en las tres grandes (AS)

Nibali devora el Giro y Valverde, en el podio – El abrazo entre Valverde y Nibali tras la etapa (Marca)

Nibali virtual ganador y Valverde pisa el podio – Así hemos vivido la 20ª y penúltima etapa del Giro – Valverde, el clásico al que también le van las grandes vueltas – Nibali: “Soy muy testarudo y nunca me rindo” – El emotivo abrazo de Nibali y Valverde – Mikel Nieve, el rey de la montaña del Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Wat een thriller! Nibali swingt naar roze trui, Kruijswijk valt van podium Giro – Nibali: “Ik was niet bang om te verliezen” (Het Nieuwsblad)

Giro: Vincenzo Nibali prend le maillot rose à la veille du dernier jour (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Kruijswijk mist podium in Giro – Nibali grijpt de macht in Giro – Blijft Kruijswijk derde? – Kruijswijk in de steek gelaten (De Telegraaf)

Kruijswijk valt buiten podium – Kruijswijk: Ik ging helemaal naar de klote – Nibali grijpt roze trui, Kruijswijk naast eindpodium – Nibali vreesde voor einde Giro (Algemeen Dagblad)

Kruijswijk strijdend ten onder, Nibali grijpt de macht in Giro – Kruijswijk: ‘Ik ging helemaal naar de klote’ – Kruijswijk vervolgt Giro met gebroken rib: ‘ik wil vechten voor podiumplaats’ (de Volkskrant)

Lussemburgo

Der Haifisch zeigt seine Zähne (Tageblatt)

Nibali erobert Rosa Trikot – Bob Jungels bei Giro d’Italia auf Platz 6 (Luxemburger Wort)

Germania

Nibali in Rosa: Giro-Gesamtsieg fast perfekt (Berliner Zeitung)

Danimarca

Nibali har overtaget førertrøjen og ligner årets Giro-vinder (Jyllands-Posten)

Nibali i lyserødt: Stor tak til Fuglsang – Triumf for Fuglsangs kaptajn: Nibali i lyserødt før sidste etape – Giro-favorit mistede trøjen efter fatalt styrt: Så slemt er han skadet (BT)

Hajen æder sensationelt sin anden Giro-triumf (Politiken)

Slovenia

Giro: Nibali pometel s tekmeci in oblekel rožnato majico, Taaramäeju etapna zmaga (Delo)

Russia

Гонщик «Катюши» Таарамяэ выиграл 20-й этап «Джиро д’Италия», Фолифоров – пятый, Нибали возглавил общий зачет (Sovetsky Sport)

Estonia

Rein Taaramäe võitis Giro d’Italia üliraske etapi 12 – Kangert aitas Nibali üldvõitjaks (Postimees)

USA

Nibali Poised for Giro Glory (The New York Times)

Costa Rica

Nibali campeón virtual, Valverde entra al podio y Amador en el ‘top’ 10
(La Nación)

Colombia

Esteban Chaves lo dio todo, pero perdió el liderato del Giro de Italia – ‘Fue la etapa más difícil de mi vida; no hubo piernas’: Chaves (El Tiempo)

Esteban Chaves: “A pesar de todo, estoy feliz, hice todo lo posible” – Esteban Chaves, subcampeón virtual del Giro de Italia – “Llegué a pensar que todo estaba perdido”: Vincenzo Nibali – “Esteban Chaves, nos llenas de orgullo y alegría”: Juan Manuel Santos – El mensaje de Nairo Quintana a Esteban Chaves (El Espectador)

Australia

Giro D?Italia race leader Steven Kruijswijk crashes into snow (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa accadra oggi, alla luce della tappa dell’Agnello?

Nebe1980: Purtroppo Kruijswijk ha subito un brutto colpo sia fisicamente (caduta e tirata da solo per 50 km) che moralmente (ritardo patito) e quindi probabilmente non sarà nelle migliori condizioni tuttavia se si è ripreso ci potrebbe provare. Ci proverà Nibali al quale non sembrerà vero di essere rientrato in classifica, Valverde vedremo cosa tenterà per agguantare il podio mentre Chaves dovrà solo difendersi ma aspettare l’attacco di Nibali per rispondergli potrebbe essere la sua tomba… vedremo

Vittorio P: Dubito che l’olandese, com una costola rotta, possa essere competitivo.
Ipotizzo il ritiro dopo il Vars. Se riusciurà invece a finire la tappa, sarà un eroe.
Anche perché i tre davanti faranno fuoco e fiamme (Nibali per il Giro, Chaves per difendere il Giro, Valverde per il podio).Sarà interessante.
PS Qualcuno aveva detto che la tappa di Risoul era “facile” e mal disegnata

Garda Bike: Da quello che ricordo mi pare di aver letto che questo sarebbe stato un Giro facile e noioso e come volevasi dimostrare è stato invece combattutto, bello e intenso.

Howling Wolf14: Ricordi bene. Lo ricordo anch’io. Proprio qui le polemiche nei confronti dell’organizzazione per un percorso che era stato definito insignificante e noioso. Per fortuna si trattava però di un latrato isolato, il solito tifoso calciofilo amante dello Zoncolan.

Howling Wolf14 (a Vittorio P): E’ un vero peccato. Con una costola rotta non si può pretendere che Kruijswijk si produca in un’offensiva. E’ un duro, secondo me non si ritira. Però avrà tante difficoltà a difendere il 3° posto. Gli auguro tutto il bene possibile perché sarà comunque ricordato come il protagonista numero uno di questo Giro.

Nebe1980: è stato indubbiamente il più forte

Nebe1980 (a Vittorio P): Facile no, però il disegno non era eccezionale. Poi la caduta ha fatto venir fuori una tappa stracombattuta in cui molto differenza lo ha fatto il falsopiano. Se non ci fosse stata la caduta come ha detto Martinello ci sarebbe stato rilassamento e Valverde sarebbe rientrato e la corsa esplosa sulla salita di Risoul. Certo una tappa con il Colle dell’Agnello non può essere facile

Nisky: Pirazzi mi fa pena. Tanta fatica per stare davanti, con Pancani che gli tesse le lodi…. ah be ha già un minuto…..uno e mezzo… con le telecamere che lo riprendono come fosse un attacco serio ed è bastato che Fulgsang andasse a riprenderlo per risputarlo indietro! Non so perché non mi sia simpatico…. certo è che dopo il gesto dell’ombrello quando vinse la tappa come se avesse fatto chissà che da permettesi gesti “speciali” non lo posso proprio vedere… .è debole e fumoso e fa attacchi con l’elastico invece di star buono nella sua mediocrità.

DOPO LA TAPPA

Mauro Facoltosi: Nibali va all’attacco a 5 Km dalla cima della Lombarda, stacca Chaves e vince il Giro.

Nebe1980: Grande Nibali, si era capito da ieri che le cose erano cambiate. Grande tenuta psicologica e grande fondo sono le doti che gli permettono di supplire ad alcuni limiti Peccato per Kruijswijk che credo senza il problema di ieri avrebbe vinto il giro e soprattutto sarebbe stato bello vedere il duello con Nibali alla pari. Chaves è giovane e a fine Giro ha pagato

Succhiaruote: Alla fine ha vinto il più forte. Bravo Nibali a non cedere con la testa dopo Andalo e a farsi trovare pronto quando la fortuna ha girato dalla sua parte.
Giro che dopo una prima metà soporifera dalle Dolomiti non ha più perso un colpo dal punto di vista delle emozioni, sulla qualità complessiva mantengo i miei dubbi, ma il divertimento non è mancato. Voto finale un bell’8!

Profpivo: Degna chiusura di un Giro tra i più belli che ricordi. Applauso a Nibali, che ha la testa del campione: ricordo poche volte in passato una reazione del genere dopo una batosta come quella presa tra Siusi e Andalo. Non ci avrei scommesso sopra un euro. Applauso a Krujiswjik, stoico con una costola rotta e che purtroppo avrebbe meritato il podio. Senza caduta, credo avrebbe vinto senza alcun problema. Ci riprovi l’anno prossimo, magari chiedendo al team di affiancargli almeno due corridori all’altezza. Applauso a Valverde, che finisce sul podio e con una tappa vinta al suo primo Giro a 36 anni. Questa volta non si può dire che non ci abbia provato fino in fondo. Applauso per Jungels, mi ha impressionato per come ha retto le tre settimane a 23 anni: in fin dei conti è saltato solo nel tappone dolomitico, e senza andare alla deriva. Bravo anche Chaves, che però ha confermato di calare nell’ultima settimana: tra Andalo, Risoul e soprattutto oggi ha sempre perso le ruote dei migliori. Temo che un occasione del genere per vincere il Giro non gli capiterà tanto facilmente

Nisky: Il percorso non era disegnato bene, c’erano tappe interlocutorie e coi corridori sbagliati saremmo arrivati ad oggi con pochi attacchi! Corvara aveva tanta discesa pianura nel finale, Cividale idem, la Mendola era lontanissima dal traguardo e l’Agnello era nella prima metà di tappa. L’unica tappa per far spettacolo era questa di oggi ma, come dico sempre, se ci sono corridori vogliosi tra Zoncolan e Monte Croce Comelico le differenze non si notano…… tutto la! La fortuna di sto Giro è che c’eran corridori forti e con voglia di battagliare come non succedeva da anni e non solo al Giro. Cosi un percorso onesto e nulla più è bastato a fare grande il Giro! Ma io ringrazio non tanto Vegni, di cui attribuisco i meriti di due 2700 in due giorni, ma ringrazio Kruijswiik, Nibali, Valverde, Chaves, Zakarin, Majka, Jungels, Nieve, Atapuma, Taaramae, Visconti, Scarponi, Amador e altri corridori che sono giunti fino ad oggi! A loro il merito di sto Giro!!!

Nebe1980: quoto, del resto è dall’inizio che io e te diciamo che la partecipazione non era male e che non c’erano solo Nibali e Valverde. In effetti senza la caduta avremmo avuto con ogni probabilità Kruijswijk in rosa e Valverde giù dal podio.
Vabbè è andata così e mi dispiace per l’olandese che avrebbe meritato la vittoria cmq un giro davvero spettacolare. Ora speriamo che al Tour gente come Quintana abbia capito come si corre e che quest’anno se si trova in una situazione come quella dello scorso anno non aspetti l’ultima salita dell’ultima tappa

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Celebrate” – An Emotional Fish

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 21a tappa Cuneo – Torino

Cuneo : temporale con pioggia moderata (1,3 mm), 15.8°C, vento debole da W (3-7 Km/h), umidità al 88%
Levaldigi (38.1 Km) : temporale con pioggia moderata (1 mm), 16°C, vento debole da NW (3-6 Km/h), umidità al 87%
Racconigi – Traguardo Volante (64.8 Km) : temporale con pioggia moderata (1,8 mm), 17.1°C (percepiti 18°C), vento debole da N (7-8 Km/h), umidità al 90%
Torino – 1° passaggio (103 Km) : temporale con pioggia abbondante (2,7 mm), 16.8°C, vento debole da NE (10-15 Km/h), umidità al 94%
Torino : temporale con pioggia abbondante (2,3 mm), 16.7°C, vento debole da NE (9-14 Km/h), umidità al 93%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Macchina dell’ammiraglia”
Martinello: “I GPM si superano i 2000 metri”
Cassini: “Le musole” (stava parlando delle muse)
Pancani (citando Visconti): “Ho un gambia che quasi mi scoppia”
Martinello: “Queste ultime week end scorso”
Pancani: “Ci hanno fatto rimanere con un fiato sospeso”
Martinello: “Attentiamo da un momento all’altro che possa accadere nel gruppo”
Pancani: “Seconda giornata sulle Alpi” (e le tre tappe sulle Dolomiti dove le mettiamo?)
De Luca: “Shefer Martinelli” (Shefer e Martinelli sono due persone distinte, ds dell’Astana)
De Luca: “Andatuta regolare”
Pancani: “Ha trovato un rapporto più adeale”
Martinello: “Stanno lottando entrambi per difendere la loro positività” (posizione)
Pancani: “Oricia” (Orica)
Pancani: “Vincenzo si ritrova da sola”
Garzelli: “Bonnè” (Bonette)
Televideo: “Dombrovski” (Dombrowski)
Libero.it: “La maglia rosa di Risoul, Esteban Chaves chiuderà a 52’’ dal siciliano” (Chaves ha preso 1′36″ da Nibali, 52″ è il suo distacco in classifica)
The New York Times: “Taramae” (Taaramäe)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Guillestre – Sant’Anna di Vinadio

1° Eduard Michael Grosu
2° Riccardo Stacchiotti s.t.
3° Songezo Jim a 2′08″
4° Ivan Savitskiy a 2′44″
5° Nicola Boem s.t.

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 51″
3° Cheng Ji a 5′09″
4° Eduard Michael Grosu a 14′58″
5° Murilo Antonio Fischer a 18′52″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

9 GIUGNO 1966 – 22a TAPPA: VITTORIO VENETO – TRIESTE (172 Km)

Il GIRO SI È CONCLUSO CON IL TRIONFO DI MOTTA
La grande corsa ciclistica italiana ha suscitato quest’anno un eccezionale interesse – Un nuovo campione – Bariviera vince a Trieste l’ultima tappa – Motta distribuirà i guadagni tra i compagni del Giro – Oggi a Milano i reduci del Giro
Il vincitore ha percorso Km 3976 alla media di 35,744 – Al secondo posto con 3′57″ di distacco Zilioli che è stato molto regolare – Adorni, alla ribalta dopo la prova a cronometro di Parma, è poi crollato sulle Dolomiti – Il ritardo accumulato nelle fasi iniziali ha costretto Anquetil ad accontentarsi del terzo posto – Jimenez, scalatore tenace ma sfortunato nel finale, è giunto quarto – Bilancio di 22 giorni di corsa – Si tratta di una cifra superiore ai quattro milioni e mezzo – La Maglia rosa non gareggerà nel «Tour», cui prenderanno parte De Rosso, Adorni, Gimondi e Bitossi – In Svizzera, assente Zilioli, correranno Balmamion, Taccone e Battistini

Una delle immagini più belle del Giro 2016; labbraccio tra Nibali e i genitori di Chaves al traguardo di SantAnna di Vinadio

Una delle immagini più belle del Giro 2016; l'abbraccio tra Nibali e i genitori di Chaves al traguardo di Sant'Anna di Vinadio

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
16a tappa: Bressanone – Andalo
17a tappa: Molveno – Cassano d’Adda
18a tappa: Muggiò – Pinerolo
19a tappa: Pinerolo – Risoul

LA RIMONTA E’ COMPLETA: IL GIRO E’ DI NIBALI

maggio 28, 2016 by Redazione  
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Il siciliano attacca a 5 km dalla vetta del Colle della Lombarda e rifila 1’36’’ a Chaves, che incappa nella peggiore giornata del suo Giro d’Italia. Valverde, unico a limitare il passivo da Nibali insieme al redivivo Uran, scalza dal gradino più basso del podio Kruijswijk, penalizzato dai postumi della caduta di ieri. Il successo di tappa va a Taaramae, al termine di una fuga nata sul Col de Vars, che ha permesso anche a Nieve di conquistare all’ultima occasione utile la maglia di miglior scalatore.

Non è stata forse la battaglia campale che molti attendevano e auspicavano, dopo i fuochi d’artificio del Colle dell’Agnello e di Risoul, ma la ventesima e penultima tappa del Giro 2016 ha perlomeno offerto una mezzora finale difficile da dimenticare. Una mezzora iniziata dalle parti di Isola 2000, l’abominio architettonico che ammorba la Val di Ciastiglione, a cinque chilometri circa dal Colle della Lombarda, a quindici dal traguardo di Sant’Anna di Vinadio.
Il gruppo maglia rosa era allora ridotto a otto unità, pilotate dal sempre fondamentale Scarponi, dopo quasi quattro ore di gara assai più monotona del previsto.
La scalata a freddo del Col de Vars, in partenza, non aveva prodotto più di 7-8 km di vera bagarre, quelli necessari a far partire una fuga di uomini fuori classifica (Nieve, Dombrowski, Denifl, Kangert, Visconti, Atapuma, Brambilla), cui si sarebbero di lì a poco aggiunti Rybalkin e Taaramae, e poco più tardi Diego Ulissi. Una fuga che ha incontrato resistenza nulla da parte di un gruppo adeguatosi al ritmo giustamente blando della Orica-GreenEDGE di Chaves, e che ha preso definitivamente il largo sul Col de la Bonette, dai più individuato come occasione per cominciare almeno ad impostare un ritmo più esigente, e invece quasi bypassato dal gruppo al placido traino della Movistar, sostituita soltanto in vista del GPM dalla leggermente più bellicosa Tinkoff. Il vantaggio dei battistrada, fra i quali Nieve si involava solitario a conquistare i 35 punti del GPM e a sfilare la maglia azzurra di miglior scalatore dalle spalle di Cunego, si attestava allora intorno ai dieci minuti; l’ennesimo rallentamento del plotone in fondo alla lunghissima discesa, brevemente animata da una timida azione di Amador, prontamente abortita, ha di fatto sancito il buon esito della fuga.
Soltanto dopo un paio di chilometri della Lombarda, quando davanti già infuriava il batti e ribatti di scatti destinato a lanciare Rein Taaramae verso il successo solitario, dopo una serie di sfuriate tanto violente quanto effimere di Atapuma e Dombrowski, la stessa Tinkoff si incaricava di imporre un passo meno pacifico. E non prima di un terzo di salita, quando la Astana è subentrata agli uomini in giallo fluo, con un Fuglsang finalmente dedito alla causa di Nibali, la corsa fra i migliori è finalmente cominciata davvero.
Sotto i colpi del danese, il drappello dei favoriti si è assottigliato ad una quindicina di unità, fra le quali figuravano in ogni caso tutti i top 10, con l’eccezione di un Pozzovivo già disperso sulla Bonette, giunto al traguardo con tre quarti d’ora di ritardo. Perché la spia di qualcuno iniziasse ad accendersi, tuttavia, è servita l’entrata in scena del solito Scarponi, tranquillamente fra i primi cinque-sei scalatori del Giro nella terza settimana. Soltanto Nibali, Valverde, Chaves, Uran, Majka, Jungels e uno stoico Kruijswijk restavano nella sua scia a 5 km dalla vetta, quando, all’uscita da un tornante, il marchigiano ha lasciato via libera al suo capitano. Quest’ultimo è partito da seduto e dalla prima posizione, con un’azione di ispirazione froomeiana, ed è bastata quella prima accelerazione perché alla sua ruota restassero soltanto la maglia rosa e Valverde, mentre Kruijswijk si arrendeva alla costola fratturata e ai dolori assortiti conseguenti alla caduta di ieri.
Facendo tesoro della lezione imparata a proprie spese e a più riprese in questo stesso Giro, Nibali ha spostato la battaglia dal terreno dello scatto secco a quello della progressione; e dopo 500 metri circa in cui il terzetto ha proceduto in fila indiana, la terza accelerazione del siciliano ha definitivamente piegato la resistenza di Chaves.
Il colombiano ha rischiato il crollo istantaneo, perdendo per qualche istante anche la ruota di Valverde, prima di riportarsi sul murciano con un moto d’orgoglio e di tentare di imbastire in sua compagnia un inseguimento. Come ieri, il distacco fra Nibali e Chaves, dopo l’affondo decisivo, si è stabilizzato fra i sei e i nove secondi per diverse centinaia di metri, prima di cominciare a crescere gradualmente.
Quando il divario già lambiva i venti secondi, sul duo Valverde-Chaves si è riportato un redivivo Uran, che, non tardando ad onorare la promessa di fare il possibile per favorire il connazionale, ha gettato alla maglia rosa l’ultimo possibile salvagente, portandosi in testa a scandire il ritmo come il più diligente dei gregari. Ma quando, un chilometro più tardi, anche il passo di Uran si è rivelato eccessivo per il capoclassifica, ben presto riassorbito anche dal drappello di Majka e Jungels, mentre Nibali trovava per strada l’appoggio di Tanel Kangert, il passaggio di consegne in vetta alla generale era sostanzialmente cosa fatta.
In cima, Nibali poteva gestire una trentina di secondi sulla coppia Valverde-Uran, mentre Chaves cedeva già il primato virtuale, scollinando a quasi un minuto. La discesa, tanto breve quanto tecnica e spettacolare, ha visto ridursi la forbice tra Nibali e i più diretti inseguitori, ma allargarsi quella fra il siciliano e la maglia rosa, già in ritardo di venti secondi nella generale provvisoria.
La rampa conclusiva di 2300 metri, pur tutt’altro che agevole, si è trasformata in una passerella per un Nibali ancora in piena spinta, circondato finalmente, a differenza di quanto accaduto sulle strade francesi (per le quali esistono tuttavia valide giustificazioni, non necessariamente di carattere sportivo), da una folla degna del gran finale del Giro.
Sei minuti e quarantaquattro secondi dopo l’arrivo di Taaramae, vincitore su Atapuma e Dombrowski, Nibali ha così potuto tagliare il traguardo già forte della consapevolezza di aver conquistato il suo secondo Giro d’Italia. Valverde ha preceduto Uran tredici secondi più tardi, mentre per l’arrivo di Chaves, staccato nel finale anche da tutti i componenti del suo gruppetto, si è dovuto attendere ancora un minuto e ventitré. Meglio ha fatto Kruijswijk, davanti all’ormai ex leader di 7’’; una prova eccezionale alla luce delle condizioni dell’olandese, ma non sufficiente a respingere l’assalto al podio di Valverde, che lo precede ora di 33’’, arrivato anzi ad insidiare anche la piazza d’onore.
Domani, fra Cuneo e Torino, andrà in scena la tradizionale passerella, la cui prevedibile banalità non potrà comunque scalfire il ricordo di un Giro a cui nessuno potrà mai contestare il difetto della prevedibilità. Alcuni altri Giri e molti Tour, anche negli ultimi anni, hanno probabilmente potuto vantare un lotto partenti più prestigioso e dei valori in gioco superiori; ben pochi, però, hanno saputo svelare una trama tanto avvincente.

Matteo Novarini

Vincenzo Nibali sfoggia la maglia rosa appena conquistata a SantAnna di Vinadio (foto Getty Images Sport)

Vincenzo Nibali sfoggia la maglia rosa appena conquistata a Sant'Anna di Vinadio (foto Getty Images Sport)

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